Approfondimenti

Stati Uniti, proteste e Donald Trump. Sta cambiando qualcosa?

Razzismo Stati Uniti - Black Lives Matter

Le proteste e le manifestazioni negli Stati Uniti proseguono ormai da giorni e il Presidente Donald Trump continua a dimostrarsi assolutamente inadeguato. Anche l’ex Presidente Bush nelle ultime ore ha sconfessato l’operato di Trump e sono arrivate critiche anche dall’ex segretario alla difesa Jim Mattis e dal Segretario alla Difesa. Cosa sta succedendo? Ne abbiamo parlato con Martino Mazzonis, giornalista e curatore di AtlanteUSA2020, il progetto Treccani per seguire politica e società USA nell’anno elettorale.

L’intervista di Serena Tarabini a Fino Alle Otto.

Tutti contro Trump in questo momento, cosa significa?

Il Presidente sta mostrando una volta di più di non avere nessuna capacità di empatia: a prescindere da quello che si pensa, il Presidente di un Paese esce e dice qualcosa per calmare gli animi, esattamente il contrario di quello che Donald Trump ha fatto in questi giorni. Ieri, ad esempio, ancora una voltaha raccontatouna nuova storia rispetto all’aggressione alla manifestazione pacifica che si è svolta dietro la Casa Bianca, ha detto che non sono stati usati lacrimogeni e pallottole di gomma quando ci sono le immagini a testimoniarlo: di fronte a una cosa così addirittura il Pentagono, nella figura del Segretario alla Difesa, ha detto che non utilizzerà l’esercito federale mentre Trump aveva minacciato di farlo, cosa che avrebbe rappresento una rottura anche istituzionale perché gli Stati hanno prerogative per cui l’esercito federale non interviene normalmente. E poi c’è Jim Mattis, il precedente segretario alla difesa, che si è dimesso, uno dei famosi generali che doveva tutelare Trump, e che ieri ha parlato in maniera molto dura. Persino lui che in linea di massima non parlava mai di politica se ne è uscito dicendo che Trump si sta comportando in maniera poco seria, non da presidente.

Addirittura George W. Bush ha sconfessato l’operato di Trump…

In questo momento ci sono 4 presidenti, 3 sono democratici e uno repubblicano: tutti e 4 ieri in qualche forma hanno parlato di questo tema, un tema enorme e delicato su cui la politica americana ha una cattiva coscienza che si trascina: le prime rivolte sono degli anni ‘60, quando non prima, nel frattempo alcune cose sono successe, ma nel profondo non è cambiato multo. I presidenti devono dire qualcosa, e quindi lo ha fatto anche Bush, di cui non abbiamo un buon ricordo. Un presidente poco brillante e circondato da falchi che probabilmente lo manipolavano, ma pur sempre un uomo religioso. È un evangelico, insomma, uno di quelli che ci crede davvero a modo suo, mentre Trump è uno di quelli che non crede proprio a nulla.

Ha citato gli anni sessanta: il regista americano Spike Lee sui giornali oggi vede delle similitudini con quelle attuali nella loro trasversalità. In generale stiamo assistendo a fatti sia sostanziali, come l’aggravamento delle accuse, sia simbolici, penso ai poliziotti e ai militari inginocchiati assieme ai manifestanti, molto significativi. Sta cambiando qualcosa?

Io direi che c’è un effetto lungo di Black Lives Matter, ma per certi aspetti anche un effetto lungo di Obama. Non che Obama abbia cambiato le cose, ma ha fatto da cornice e ha reso palese il problema: c’è un un presidente nero e continuano a succedere queste cose, questo ha probabilmente cambiato un po’ le coscienze degli afroamericani e anche di quei giovani bianchi che sono cresciuti in un’America diversa. Soprattutto nelle città ci sono ancora enormi differenze, ma si vedono anche molti più studenti neri o ispanici nelle università, c’è molta più diversità e questo rende più faticoso per i giovani accettare certe situazioni. E poi c’è un’intellettualità nera nuova, molto dinamica, forte e che parla a tutti, molto radicale ma anche meno separata dal resto della società. Spike Lee appartiene alla vecchia generazione, adesso cui sono nuovi registi, scrittori, musicisti, saggisti, sono davvero tanti e questo contribuisce a cambiare un pò le cose. E poi bisogna sottolineare che hanno incriminato anche gli altri 3 poliziotti e a condurre le indagini è un procuratore generale, quello del Minnesota, che è afroamericano e di sinistra. Era il candidato dei sandersiani alla direzione del Partito Democratico, c’è tutta una situazione da questo punto di vista incoraggiante per gli afroamericani. Vero è che si tratta di un tema i cui cambiamenti non si ottengono solo con le leggi e cambiando i regolamenti dei dipartimenti di polizia, fermo restando che questo ha contribuito quantomeno a far calare il numero di morti. L’incriminazione dei 3 poliziotti è un passo avanti importante. Ieri sera ci sono state delle manifestazioni prevalentemente pacifiche anche per questo motivo: aver visto un risultato, un’incriminazione dopo pochi giorni anziché dopo mesi. Tutto questo lascia un po’ ben sperare, questo attivismo afro-americano caratterizzato da una radicalità senza eccessi. È vero, i saccheggi sono una parte relativamente limitata, abbiamo visto migliaia e migliaia di persone, i saccheggi e violenza in pochi luoghi. Ricordiamo che a Los Angeles nel 1992 ci sono stati 60 morti in 5 giorni e in una sola città. Qui, per quanto ovviamente ogni vita valga, adesso con proteste in tutto il Paese, in 9 giorni ci sono stati solo 5 o 6 morti, la narrazione è davvero eccessiva.

Foto dalla pagina Facebook Black Lives Matter Knoxville

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 21/11 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 21-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 21/11 10:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 21-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 21/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 21-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 21/11/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 21-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Cult di venerdì 21/11/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 21-11-2025

  • PlayStop

    37e2 di venerdì 21/11/2025

    Se non è febbre, quasi. 37 e 2 è la trasmissione dedicata ai temi della sanità, dell’invalidità e della non autosufficienza. Dalle storie di vita reale ai suggerimenti su come sopravvivere nei meandri della burocrazia. Conducono Vittorio Agnoletto e Elena Mordiglia.

    37 e 2 - 21-11-2025

  • PlayStop

    LILLO GARLISI su FINCHE' NESSUNO MUORE di Vera Nevi

    LILLO GARLISI su FINCHE' NESSUNO MUORE di Vera Nevi - presentato da Barbara Sorrentini

    Note dell’autore - 21-11-2025

  • PlayStop

    Tutto scorre di venerdì 21/11/2025

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi al microfono. Condotta da Massimo Bacchetta, in redazione Luisa Nannipieri.

    Tutto scorre - 21-11-2025

  • PlayStop

    Il giorno delle locuste di venerdì 21/11/2025

    Le locuste arrivano come orde, mangiano tutto quello che trovano sul loro cammino e lasciano solo desertificazione e povertà. Gianmarco Bachi e Andrea Di Stefano si addentrano nei meandri della finanza cercando di svelare paradisi fiscali, truffe e giochi borsistici in Italia e all’estero. Una cronaca diversa dell’economia e della finanza nell’era della globalizzazione e del mercato come icona assoluta.

    Il giorno delle locuste - 21-11-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di venerdì 21/11/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 21-11-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di venerdì 21/11/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 21-11-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Giornali e commenti di venerdì 21/11/2025

    La mattina inizia con le segnalazioni dai quotidiani e altri media, tra prime pagine, segnalazioni, musica, meteo e qualche sorpresa.

    Presto Presto – Giornali e commenti - 21-11-2025

Adesso in diretta