Approfondimenti

Primo ottobre, la rottura finale

Sono successe troppe cose per ricucire lo strappo tra Madrid e Barcellona. Le violenze delle forze di sicurezza spagnole sono state solo l’ultimo atto di una relazione tormentata, che il governo di Mariano Rajoy non ha mai voluto risolvere. “La transizione dopo Franco – dicevano molte persone ieri in fila davanti ai seggi – non è stata fatta bene, ci sono ancora questioni rimaste aperte”. Dopo l’abrogazione di una buona parte dello statuto di autonomia della Catalogna, nel 2010, il governo spagnolo ha sempre rifiutato qualsiasi tipo di negoziato. Gli appelli al dialogo degli ultimi giorni erano solo a uso mediatico.

Il punto è che non sappiamo come avverrà nella pratica questo distacco definitivo. Come e quando la Catalogna diventerà uno stato indipendente. Il presidente catalano Puigdemont ha detto che i catalani si sono conquistati il diritto a dichiarare la loro repubblica e che la questione arriverà a breve al parlamento di Barcellona. Ci sarà una dichiarazione d’indipendenza questa settimana? Molto probabilmente sì. Anche se, nonostante il vergognoso comportamento dello stato spagnolo, questa potrebbe essere una forzatura eccessiva in un momento così delicato.

Perché una forzatura? La notte scorsa il portavoce del governo catalano ha dato i numeri della votazione: 2milioni e 262mila schede scrutinate. Il censo catalano è di 5milioni e 300mila persone. Quindi meno della metà. La Generalitat però sostiene che nelle operazioni della polizia e nella chiusura forzata dei seggi siano state perse circa 770mila schede, 770mila voti già espressi. È plausibile. A favore dell’indipendenza il 90% dei votanti. Ma i numeri, vista la giornata di ieri, sono difficili da verificare. Il referendum non soddisfa i requisiti di legalità, ma quello che è successo va ben oltre.

Il presidente catalano Puigdemont ha fatto anche un forte appello all’Unione Europea: “Dopo quello che è successo non può guardare dall’altra parte”. Per domani, sindacati e associazioni indipendentiste hanno convocato uno sciopero generale. Saranno giornate molto calde.

Un ultimo dato, che dà il senso di quello che è successo ieri: a Badalona, un’importante città catalana con una forte presenza elettorale del Partito Popolare, al governo a Madrid, non è successo nulla, la polizia spagnola non è intervenuta.

  • Autore articolo
    Emanuele Valenti
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 12/12 07:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 12-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 12/12 09:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 12-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 12/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 12-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 12/12/2025 delle 07:16

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 12-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di venerdì 12/12/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 12-12-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di venerdì 12/12/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 12-12-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Giornali e commenti di venerdì 12/12/2025

    La mattina inizia con le segnalazioni dai quotidiani e altri media, tra prime pagine, segnalazioni, musica, meteo e qualche sorpresa.

    Presto Presto – Giornali e commenti - 12-12-2025

  • PlayStop

    Radiotracce di giovedì 11/12/2025

    Un’ora di divagazione musicale con Hamilton Santià. La notte di Radio Popolare è fatta per viaggiare. Traiettorie insolite. Suoni. Storie. La musica come unico raccordo capace di intrecciare più racconti.

    Radiotracce - 11-12-2025

  • PlayStop

    Labirinti Musicali di giovedì 11/12/2025

    "Labirinti Musicali" ideato dalla redazione musicale classica di Radio Popolare, in ogni episodio esplora storie, aneddoti e curiosità legate alla musica attraverso racconti che intrecciano parole e ascolti. Non è una lezione, ma una confidenza che guida l’ascoltatore attraverso percorsi musicali inaspettati, simili a un labirinto. Il programma offre angolazioni nuove su dischi, libri e personaggi, cercando di sorprendere e coinvolgere, proprio come un labirinto acustico da esplorare.

    Labirinti Musicali - 11-12-2025

  • PlayStop

    News della notte di giovedì 11/12/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 11-12-2025

Adesso in diretta