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Sharp Objects al via su Sky Atlantic

Sharp Objects

Gli appassionati di cinema conoscono Amy Adams come una delle migliori attrici contemporanee: con una formazione nel teatro e nel musical e un pugno di ruoli leggeri alle spalle (come quelli in Come d’incanto e Julie & Julia), negli ultimi cinque anni o giù di lì si è rivelata un’interprete drammatica straordinaria, risplendendo in Big Eyes, American Hustle, Animali notturni, Arrival.

Per il piccolo schermo aveva recitato solo particine a inizio carriera, e ora ritorna in grande stile, come protagonista assoluta di Sharp Objects: prodotta dalla prestigiosa rete via cavo HBO e coordinata da Marti Noxon (un’autrice tv dal curriculum vario, che va da Buffy a Mad Men), la serie è tratta dal romanzo omonimo di Gillian Flynn, appena ripubblicato da Rizzoli.

Flynn è una scrittrice potente, e anche lei negli ultimi anni ha fatto molto parlare di sé: il suo romanzo più famoso è L’amore bugiardo, che David Fincher ha trasformato qualche anno fa in un lungometraggio molto celebrato. L’incontro tra la scrittura di Flynn e la recitazione di Adams si incarna sullo schermo in un personaggio unico, quello di Camille Preaker: giornalista di Saint Louis, perennemente vestita di nero da capo a piedi, aria da dura, occhiaie e gravi problemi d’alcolismo e autolesionismo, viene obbligata a tornare nella propria città natale, la comunità rurale di Wind Gap, Missouri, dove una ragazzina è stata appena uccisa, e un’altra è scomparsa.

A Wind Gap ritrova la madre, Adora Crellin (l’altrettanto brava Patricia Clarkson), con cui ha un rapporto complicato e doloroso, complice un lutto mai elaborato: Camille aveva una sorellina sempre malata, morta davanti ai suoi occhi nella prima adolescenza.

Sharp Objects è diretta dal regista canadese Jean-Marc Vallèe, che due anni fa ha firmato il grande successo seriale Big Little Lies, e ha uno stile evocativo e inconfondibile, particolarmente appropriato per una storia di traumi rimossi, costruita su cose mai dette, violenze ignorate, dolori taciuti, fantasmi del passato che informano il presente: tutti quanti – Camille, Adora, la cittadina di Wind Gap e i suoi abitanti – sono bloccati in una sorta di circolo chiuso e infinito, fatto di cicatrici continuamente riaperte, private e collettive, di ferite profonde mai affrontate.

Non è una visione leggera, Sharp Objects, e da subito è necessario mettersi nell’ottica che non è scovare l’assassino il suo obiettivo, quanto restituire la psicologia di una donna profondamente danneggiata, e del contesto sociale e familiare che l’ha generata: ma, se si accetta di condividere il suo viaggio al termine della notte, si avrà l’occasione di sprofondare nell’atmosfera ipnotica del sud degli States, oltre che di assistere a un’incredibile prova d’attrice. Un modo intenso di cominciare questa nuova stagione televisiva.

Sharp Objects
Foto dalla pagina ufficiale FB di Sharp Objects https://www.facebook.com/sharpobjectshbo/
  • Autore articolo
    Alice Cucchetti
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    "La fotografia è luce" diceva Mimmo Jodice: Roberta Valtorta ricorda il grande maestro

    Domenico Jodice detto Mimmo, classe 1934 nato a Napoli nel Rione Sanità, aveva 91 anni. Lascia un grande archivio che dovrebbe trovare posto a Capodimonte. Cominciò a esporre le sue foto nella famosa galleria di Lucio Amelio negli anni ‘60 collaborando con artisti come Andy Warhol, Sol LeWitt, Joseph Beuys, Michelangelo Pistoletto, Jannis Kounellis e tanti altri. Negli anni successivi le sue fotografie furono esposte in moltissime gallerie e musei di tutto il mondo. Nel 2006 l’Università Federico II gli conferì la Laurea Honoris Causa in Architettura. Una grande retrospettiva del suo lavoro fu ospitata al Madre, il Museo d’Arte contemporanea di Napoli. Ricordiamo l’uomo e il grande fotografo con un’importante conoscitrice del suo lavoro e autrice di ben tre libri e numerose pubblicazioni: Roberta Valtorta. L’intervista di Tiziana Ricci.

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