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Scorte estive: consigli per ascolti e letture

D’estate, si sa, ci si ripromette di mettersi in pari rispetto ai libri, ai dischi e ai film che ci si è persi durante l’ultima stagione… Però, è anche vero che se ce li siamo persi qualche motivo ci sarà, quindi lasciamo perdere propositi riassuntivi e dedichiamo il nostro tempo libero alle “cose” veramente belle.

Un paio di consigli a braccio con l’intento di farvi passare ore piacevoli dopo aver passeggiato in montagna o nuotato nel mare .

Prima di tutto niente film o serie tv, lasciamoli all’inverno e alle serate piovose di ottobre/novembre; per il momento solo libri e dischi e, possibilmente, in formato digitale, così in giro ci si porta solo l’ebook e, volendo, un tablet evitando pesi e volumi spesso imbarazzanti.

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A proposito di libri e musica occorre leggere: Alla ricerca del suono perfetto di Greg Milner, un libro molto interessante che racconta in forma di romanzo la storia della registrazione della musica e l’importanza del produttore in sala d’incisione (di cui ho parlato qui) e il bel libro di Daniele Biachessi Storie di rock italiano, dove si racconta di sessant’anni di storia italiana attraverso il rock e le canzoni, un libro unico nel suo genere, dove la musica viene raccontata di pari passo ai fatti e alla cronaca dei tempi. Lo consiglio soprattutto ai figli dei nati nei ’50, per capire meglio una generazione assolutamente unica e irripetibile.

Ma perché privarsi del piacere di una buona letteratura? Ecco 2 raccolte di racconti veramente ben fatte: Viaggi nel tempo curata da F.Farina per Einaudi e la ristampa di tutti i racconti di Roald Dahl  per Longanesi in occasione del centenario della nascita.

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Due volumi dai contenuti diversi ma con un’agilità di lettura in comune: racconti di fantastici viaggi nel tempo all’insegna del paradosso temporale, del tipo se torno indietro nel tempo e impedisco a mio nonno di conoscere mia nonna com’è possibile che io viaggi nel tempo?”. E piccole storie intinte in un cinismo sobrio e spiazzante di Roald Dahal, che Corrado Augias ha descritto così:

«I suoi racconti sono perfette macchine narrative: la situazione di partenza sembra comune, addirittura banale, ma nel corso della vicenda subentra un piccolo incidente che rovescia in modo sinistro o grottesco i fatti… Dahl ha l’abilità di far diventare la cattiveria una qualità rivelatrice della natura umana.»

Per la musica è a mio parere perfettamente inutile l’ultimo Radiohead: poca musica, zero emozioni e un cantato che si snoda sulle note senza invenzioni melodiche; è, invece, quasi un capolavoro l’ultimo Afterhours Folfiri o Folfox , 2 dischi densissimi di musica “italiana”, rock e canzone senza passare per l’ormai spento e inutile “cantautorato”. Un altro disco uscito quest’anno è Here be monsters dei bravissimi Motorpsycho, gruppo norvegese di Trondheim che produce musica rock di altissimo livello dove psichedelia, progressive e rock anthemico si fondono in produzioni di notevole qualità. Volendo esagerare, consiglio per entrambi i gruppi le 2 antologie “ragionate” Supersonic Scientists per i Motorpsycho e Che Fine Abbiamo Fatto, L’Italia E’ Il Nostro Paese – The Best Of  degli Afterhours.

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Se proprio non riuscite a fare a meno di un dvd, il mio consiglio è per Live in Rome (CD+Dv) dei Winstons, vera e propria rivelazione di questo 2016. La documentazione in dvd e in cd audio di uno dei migliori concerti che i nostri 3 smokers hanno tenuto quest’anno nel tour del loro bellissimo disco “The Winstons”.

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Concludiamo con due consigli dell’anima, Brahms e Schubert, due incisioni di un po’ d’anni fa che mantengono intatte freschezza e forza. Con poche lire vi portate in vacanza il meglio della musica romantica e sinfonica: Brahms Symphonies Complete, Netherlands Philharmonic Orchestra diretta da Jaap van Zweden e Franz Schubert, le 8 sinfonie della The Chamber Orchestra of Europe diretta da Claudio Abbado. Tranquilli che ai semafori con i finestrini aperti e con questa musica a palla non passerete di certo inosservati.

  • Autore articolo
    Renato Scuffietti
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    L'abbiamo scoperto con l'EP "Somewhere only we go" e oggi a Volume abbiamo avuto modo di conoscere meglio la storia di questo cantautore nigeriano, che si è poi formato musicalmente in Ghana: "Nel corso degli anni le nostre musiche si sono fuse: l'highlife ghanese, il palm-wine, il folk di Kumasi, il suono contemporaneo della chitarra. Ho potuto unire questi due mondi, mescolandoli con le radio occidentali che ascoltavo da ragazzo". Il risultato è un folk pop pieno di anima e di profondità: "Il mio obiettivo non è solo una carriera internazionale, ma costruire qualcosa in Africa. Voglio creare una struttura che funzioni per artisti come me, gente con una chitarra o un tamburo, artisti contemporanei che non hanno modo di raggiungere il loro pubblico". Ascolta l'intervista di Niccolò Vecchia a Tommy WA.

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Teatro. La rivoluzione delle "piscinine" milanesi vista da due piccioni in crisi esistenziale Al Teatro della Cooperativa, a Milano ha debuttato in prima nazionale "Lo sciopero delle bambine", in scena Rita Pelusio e Rossana Mola di PEM Habitat Teatrali, compagnia che porta avanti una ricerca artista che declina contenuti civili e ironia. Lo spettacolo, con la regia di Enrico Messina, racconta una storia avvenuta a Milano nel 1902, quando le “piscinine”, che in dialetto meneghino significa “piccoline”, bambine, tra i sei e i tredici anni, che lavoravano senza diritti, sfruttate e sottopagate, ebbero la forza di scioperare e, per cinque giorni, fermare l’industria della moda della città. A raccontare la vicenda delle piscinine in scena sono due piccioni, due creature che abitano le piazze, le cui parole rispecchiano lo sguardo dei contemporanei, spesso stanchi e disillusi davanti alle sfide della storia. Nella trasmissione Cult Ira Rubini ha intervistato l’attrice Rita Pelusio.

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