Approfondimenti

“Salvini non smantelli lo SPRAR”

Matteo Salvini

Il Ministero dell’Interno si appresta a presentare il cosiddetto decreto Immigrazione, di cui si sa ancora poco. Le indiscrezioni trapelate a pochi giorni dall’annuncio ufficiale di Matteo Salvini stanno destando molta preoccupazione tra chi da anni lavora proprio con l’accoglienza grazie allo SPRAR, il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati.

Matteo Biffoni, sindaco di Prato e referente dell’Anci, Associazione Nazionale Comuni Italiani) è convinto dell’efficacia dello SPRAR e ha toccato con mano quali sono i vantaggi di questa accoglienza diffusa gestita dai comuni e quali sono stati gli ottimi risultati ottenuti in fatto di integrazione a sicurezza.

Ora, però, il decreto di Salvini rischia di smantellare questo sistema, con conseguenze disastrose per l’Italia. L’intervista di Alessandro Principe.

Il sistema SPRAR è un sistema che viene in gran parte gestito dai comuni, anche se poi fa capo al Ministero dell’Interno, ed è un sistema che in questi mesi ha consentito una gestione oculata e diffusa sul territorio degli immigrati che fanno richiesta di asilo.
Biffoni, prima di entrare nello specifico dei timori che ci sono per questa nuova normativa, le chiedo come sta funzionando lo SPRAR?

Sta funzionando sostanzialmente bene. È una dinamica di 35.000 posti di accoglienza diffusa sul territorio e i sindaci e politici di tutti i colori capiscono che è un meccanismo che funziona. Non mi interessa la discussione se l’immigrazione è un valore o una disgrazia. Io faccio il sindaco e coi miei colleghi abbiamo bisogno di gestire il fenomeno con uno strumento efficace. Ecco, lo SPRAR.
Rispetto alla confusione e alle difficoltà che può creare un centro di accoglienza straordinario gestito dalle Prefetture, e qui poi vedremo quali sono le preoccupazioni dei sindaci, il sistema SPRAR – che è gestito ed è organizzato dai comuni – non solo permette un controllo più stretto, ma anche una formazione e un percorso di inclusione che facilita l’ingresso nella società nella maniera più ordinata possibile all persone che arrivano sul territorio e non crea tensione verso le popolazioni che accolgono. Questo è il vero vantaggio, ma deve essere fatto bene e nel modo più corretto possibile.

Ci faccia l’esempio della sua città, Prato. Come funziona?

Noi abbiamo un centinaio di persone tra ragazzi, donne e anche nuclei familiari, inseriti nel sistema SPRAR e sparsi in città in piccolissimi nuclei, spesso addirittura nuclei familiari o poco più. Nessuno si accorge di queste presenze, anche perché gestiti e accompagnati nel loro percorso di inclusione che passa attraverso la formazione linguistica e quella che un tempo si sarebbe chiamata l’educazione civica. Colgo l’occasione per rinnovare a tutti di andare a firmare per la reintroduzione dell’educazione civica nelle scuole, anche su questo percorso noi sindaci lo stiamo chiedendo da tempo. C’è anche un accompagnamento nella formazione lavorativa, si spiega come funziona la città e, lo dico in maniera anche molto brutale, come si fa la raccolta differenziata della spazzatura.

Le cose che servono per essere anche cittadini e non solo numeri di una cosiddetta emergenza.

Certo. Poi nel momento in cui ci saranno le condizioni cammineranno con le loro gambe.

Costa tanto fare questa cosa qua?.

Costa, certo. Ci vuole un insegnante di italiano che ti insegna la lingua, magari uno psicologo soprattutto in caso della tratta femminile, perché spesso hanno subito violenze. Poi ovviamente c’è l’accoglienza, le strutture in cui vanno a risiedere. È chiaro, lo fai nello stesso percorso che faresti con tutti coloro che sono in una situazione di fragilità. Così come coi servizi sociali accompagno le famiglie che hanno perso il lavoro o che hanno difficoltà a pagare il mutuo o l’affitto o non riescono a comprare i libri scolastici. Le situazioni di fragilità un sindaco le deve affrontare. Questa è una situazione di fragilità e un costo ce l’ha.

Quindi è un sistema gestito dai comuni che punta a un’integrazione parcellizzata in diversi luoghi della città senza un impatto dirompente nel tessuto cittadino con una serie di servizi che aiutano le persone a integrarsi. Perché siete preoccupati di quello che potrebbe accadere?

Posso confermare che ieri i ​due comuni simbolo del Movimento 5 Stelle, ​Roma e Torino, hanno espresso le loro forti preoccupazioni insieme a comuni di centrodestra e a comuni di centrosinistra sulle linee guida ​del sistema che sembrerebbe delinearsi col decreto legge è parecchio diverso, molto diverso. Con noi non c’è mai stato un confronto, tant’è che abbiamo scritto al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte affinché questo tema che impatta in maniera molto dirompente sui territori ci sia un dialogo coi sindaci che fino a questo momento è mancato.
L’idea è quella di ri​dare potere ai Prefetti e di rimettere al centro dell’attenzione ​i grandi centri, i CAS, i Centri di Accoglienza Straordinaria da 200, 300 o 400 persone inserite spesso in piccoli contesti urbani e che impattano in maniera violenta sui territori e che poi diventano difficili da gestire. Ovviamente quando ​tu in un quartiere o una zona della città metti un insieme di persone indifferentemente da tutto è chiaro che diventa difficile. L’idea sembrerebbe essere questa: si smonta un po’ il sistema che avevamo organizzato nel corso di questi anni. E c’è anche un fattore piuttosto preoccupante su cui bisogna che il Ministro ci dia delle risposte: ​togliere sostanzialmente la protezione umanitaria, che è un pezzo importante e lo dico al di là delle valutazioni politiche, ​significa ​che rischiamo di ritrovarci per strada ​alcune decine di migliaia di persone che, non avendo più il diritto a stare qui, o vengono rimpatriate oppure ce le ritroviamo tutte a carico dei comuni e dei servizi sociali o peggio ancora inglobati in quelle situazioni di microcriminalità che tanto fanno arrabbiare i cittadini. Su questo si corre un pericolo.

Se lei dovesse aspirare ad avere maggiore sicurezza sul territorio, perché di questo parla Salvini, la direzione che prendono queste norme non è di maggior sicurezza. Anzi, ​rischia di essere di maggiore tensione sociale.

Io direi di sì. Io chiedo al ministro Salvini, al di là delle nostre posizioni politiche, di confrontarsi con i sindaci ​di tutti i colori. Il problema è che vederla da Roma e vederla in tema di propaganda rischia di lasciare col cerino in mano ancora una volta i territori. Non staremo zitti, eh. Su questo ci faremo sentire.

Matteo Salvini
Foto dal profilo FB di Matteo Salvini https://www.facebook.com/salviniofficial/

intervista Matteo Biffoni

  • Autore articolo
    Alessandro Principe
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio mercoledì 10/12 12:31

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 10-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 10/12 15:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 10-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 10/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 10-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 10/12/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 10-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Volume di mercoledì 10/12/2025

    Dal lunedì al venerdì dalle 14.00 alle 16.00, Elisa Graci e Dario Grande vi accompagnano alla scoperta del suono di oggi: notizie, tendenze e storie di musica accompagnate dalle uscite discografiche più imperdibili, interviste con artisti affermati e nuove voci, mini live in studio e approfondimenti su cinema, serie TV e sottoculture emergenti. Il tutto a ritmo di giochi, curiosità e tanta interazione con il pubblico. Non fartelo raccontare, alza il Volume!

    Volume - 10-12-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di mercoledì 10/12/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 10-12-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di mercoledì 10/12/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 10-12-2025

  • PlayStop

    Cult di mercoledì 10/12/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 10-12-2025

  • PlayStop

    Pubblica di mercoledì 10/12/2025

    Da che parte sta il papa statunitense, Leone XIV? Con l’Europa di von der Leyen e Merz, ma anche di Macron, Meloni e Sanchez? Oppure con gli Stati Uniti di Trump, JD Vance, Musk e Peter Thiel. Oppure con nessuna di queste identità così identificate? Dopo l’attacco della Casa Bianca all’Europa con il «National Security Strategy» viene facile polarizzare lo scontro tra le due sponde dell’Atlantico. Anche se i due poli sono orientati entrambi prevalentemente a destra, con inquietanti sfumature che arrivano all’autoritarismo di stampo fascista (C.Bottis, Trumpismo. Un mito politico, Castelvecchi 2025). Dunque, gli Stati Uniti aggrediscono l’Europa con il NSS, e papa Prevost con chi si schiera? Pubblica ha ospitato oggi Stefano Zamagni (ex presidente della Pontificia Accademia delle scienze sociali, economista) e Paolo Naso (scienziato della politica).

    Pubblica - 10-12-2025

  • PlayStop

    Piazza Fontana: ricordiamo la strage e la risposta democratica

    Anniversario numero 56 per la Strage di Piazza Fontana, quest’anno oltre alle istituzioni nella celebrazione del pomeriggio parleranno una studentessa di un liceo milanese e uno dei vigili del fuoco che entrarono per primi dopo lo scoppio della bomba, ci spiega Federico Sinicato, presidente dell’Associazione dei Familiari delle vittime di Piazza Fontana. “L’importanza del 12 dicembre va al di là della celebrazione e del ricordo che si fa in piazza, è una data storica per l’intero Paese perché è l’inizio della strategia della tensione che produce effetti devastanti e blocca di fatto il grande movimento di riforma del Paese nato dalle lotte dei lavoratori e degli studenti, basta pensare che l’approvazione del Senato dello Statuto dei lavoratori è del 11 dicembre, il giorno prima, il momento fu scelto come risposta all’avanzata dei diritti e se pensiamo che oggi questi valori vengono rimessi in discussione. E’ una data sacra per il Paese”, In Piazza dopo le celebrazioni istituzionali ci sarà il corteo dei movimenti con partenza alle 18.30 da Piazza XXIV Maggio. E ci sarà anche l’inaugurazione del memoriale “Non dimenticarmi“, un’installazione permanente nata dal basso che ricorda le vittime delle stragi, donata al Comune di Milano e installata in Piazza Fontana. L'intervista di Cinzia Poli e Claudio Jampaglia.

    Clip - 10-12-2025

  • PlayStop

    A come Asia di mercoledì 10/12/2025

    Nella tempesta dei dazi, i record di Pechino nelle esportazioni, con Gabriele Battaglia. Al confine tra Cambogia e Tailandia si riaccende un conflitto decennale, tra scam city e nuovi nazionalismi, con Paola Morselli, ricercatrice Ispi. A cura di Diana Santini.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 10-12-2025

  • PlayStop

    Note dell’autore di mercoledì 10/12/2025

    Un appuntamento quasi quotidiano, sintetico e significativo con un autore, al microfono delle voci di Radio Popolare. Note dell’autore è letteratura, saggistica, poesia, drammaturgia e molto altro. Il tutto nel tempo di un caffè!

    Note dell’autore - 10-12-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di mercoledì 10/12/2025

    Federico Sinicato presidente associazione Familiari Vittime di Piazza Fontana ci racconta cosa sarà questo 12 dicembre e il percorso di avvicinamento nelle scuole, nei racconti e nelle testimonianze. Valter Boscarello Fondatore di Memoria Antifascista, ci presenta il corteo delle 18h30 (da Piazza 24 maggio fino a piazza fontana) dedicato ai movimenti e alla repressione delle lotte. Nel pomeriggio verrà inaugurato il memoriale “Non dimenticarmi“, un’installazione permanente dedicata a tutte le vittime delle stragi, voluta dal basso e accolta dal Comune di Milano. Linda Maggiori, giornalista freelance e attivista di The Weapon Watch l'osservatorio sul traffico d'armi nei portio italiani, ci racconta la sua inchiesta sulla "flotta del genocidio": le rotte delle armi dai porti italiani pubblicata per Altra economia dove dimostra come l'industria italiana e i porti italiani abbiano rifornito Israele per tutta la durata dell'attacco a Gaza in barba alla legge 185 che lo vieta e alle dichiarazioni del governo. Tiziana Ricci ci presenta la mostra alla Fabbrica del vapore sui 50 anni della radio, gratuita, libera e bellissima.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 10-12-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di mercoledì 10/12/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 10-12-2025

Adesso in diretta