
Gli scossoni politici della notte di San Siro sono solo all’inizio. Gli effetti dell’appoggio di Forza Italia e del voto contrario dei Verdi iniziano a produrre cambiamenti nella compagine di centrosinistra. Il sindaco Beppe Sala ha raccolto l’appello della consigliera comunale di Azione Giulia Pastorella ad allargare la coalizione al centro, all’area che fa riferimento al partito di Calenda e che in consiglio comunale si riunisce nel gruppo dei Riformisti. Sono gli unici, tra l’altro, che hanno votato compatti a favore della vendita dell’area di San Siro e dello stadio senza crepe al proprio interno. Una fedeltà alla linea del sindaco che ora chiedono sia ripagata con un posto in giunta. L’ipotesi più probabile è uno spacchettamento delle tante deleghe ora in capo alla vicesindaca Anna Scavuzzo: educazione, istruzione, urbanistica, rapporti con i municipi, gestione dei grandi eventi e altre ancora. Sull’ingresso di Azione in giunta Sala ha detto “possiamo ragionarci”. Sala dovrà confrontarsi con il Pd che teme l’uscita dalla giunta dei Verdi. Sarebbe una frattura complicata da ricomporre in vista delle prossime elezioni comunali e rappresenterebbe il fallimento dell’idea del campo largo a Milano. E i Verdi non hanno ancora deciso cosa fare. La notte di San Siro pesa, ma dalle segreteria nazionali di Europa Verde e Sinistra Italiana che compongono AVS non sono arrivate indicazioni univoche. Nei prossimi giorni avvieranno forme di consultazione interna della propria base per capire se e a quali condizioni proseguire l’avventura con questa maggioranza. Un pezzo lo hanno già perso, Carlo Monguzzi: 1.276 preferenze alle comunali del 2021.
Il centrosinistra milanese è immobilizzato da questa frammentazione interna, uno stallo dal quale sarà obbligato a uscire, ma per il momento non si vedono movimenti convincenti all’orizzonte, neanche fuori dai partiti.