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“Ricostituire alleanza tra scuola e famiglie”

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Il Paese rischia di scivolare nell’ignoranza diffusa“. 14mila insegnanti, 300 presidi, 1.400 collaboratori amministrativi: i numeri della scuola in Lombardia sono ancora drammatici nonostante i 53mila posti annunciati e poi difficilmente utilizzabili per concorsi in essere, ricorsi, mancanze.

Tobia Sertori, segretario regionale Flc Cgil, fa il punto ai microfoni di Radio Popolare: “La scuola non è un costo, gli insegnanti non sono fannulloni, il modello aziendale fuzona male, bisogna tornare alla scuola della Costituzione“.

L’intervista di Claudio Jampaglia a Giorni Migliori

Se dovessimo parlare della crisi della scuola, non solo Lombarda, basterebbero i numeri di inizio anno scolastico. La Lombardia paga pesantemente dei ritardi rispetto alla questione dei concorsi mancanti e anche allla questione delle scuole senza dirigenti scolastici, che sono 329 le reggenze date quest’anno su 1.142 scuole. E 485 di queste scuole non hanno neanche la figura del direttore dei servizi amministrativi. Una situazione allarmante perchè si rischia davvero il blocco delle attività oltre che dei pagamenti degli stipendi. Poi c’è ancora la questione dei posti vacanti, i famosi posti liberi che ogni anno ci sono nonostante i 53mila posti di immissione in ruolo a livello nazionale. In Lombardia abbiamo avuto l’autorizzazione di 15mila posti, ma di fatto di questi posti autorizzati per poter essere stabilizzati noi quest’anno ne abbiamo immessi in ruolo meno della metà. Siamo a circa 7mila posti in ruolo di assunzione rispetto ai 14.900 autorizzati, quindi di fatto sono rimasti vacanti nonostante l’autorizzazione. Questi 53mila posti dati dal Ministero di fatto non avverranno perchè abbiamo una situazione di concorso in essere che si deve ancora concludere per alcune classi di concorso. Sulla delicata questione degli insegnanti di sostegno noi abbiamo avuto l’autorizzazione a nominare 5mila posti in ruolo per la Lombardia, ma di fatto ne abbiamo nominati 142: abbiamo più di 4mila posti che sono risultati vacanti perchè da anni il Ministero non autorizza nei numeri e nelle modalità i corsi di specializzazione per poter avere insegnanti di sostegno specializzati per andare ad occupare questi posti. Credo che in questi anni sia stata data in pasto all’opinione pubblica l’idea che la scuola sia un costo e che tutti i pubblici dipendenti e gli insegnanti siano degli assenteisti e dei fannulloni, rendendo negativo questo ruolo.

La cosa che da genitore mi impressiona è anche la richiesta di performance che viene continuamente chiesta ai docenti a scuola quando la scuola è formazione ed educazione.

Sì, c’è proprio la trasformazione dell’idea di scuola, legata più ad un’azienda di produttività. La questione, invece, è che non abbiamo di fronte dei macchinari, non produciamo bulloni, ma abbiamo a che fare con bambini che hanno delle loro caratteristiche, delle loro specialità e delle proprie situazioni familiari. La scuola è molto delicata, fin dall’infanzia si fanno una formazione e un’istruzione che porteranno poi a un cittadino consapevole e più attivo. Questo è quello che in questi anni è stato portato via al ruolo della scuola, intanto riducendone il valore sociale e dicono dicendo che gli insegnanti fanno poche ore e che stanno a casa tre mesi, cosa tra l’altro non vera. Il ruolo dell’insegnante è un ruolo molto delicato: bisogna avere a che fare costantemente con bambini e con studenti per molti anni della propria vita e con una mancanza di alleanze con le famiglie e con i genitori.
Questo Paese sta rischiando di scivolare nell’ignoranza culturale, precludendo la partecipazione attiva e consapevole degli uomini e delle donne. Teniamo presente che proprio dall’istruzione e dalla formazione diffusa con la Costituzione, questo Paese si è rialzato da una guerra e da una dittatura.

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intervista Tobia Sertori

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    A Milano arriva il Godai Fest: Rodrigo D'Erasmo, tra gli ideatori, ce l'ha raccontato

    Sabato 20 e domenica 21 settembre al Paolo Pini di Milano si terrà la prima edizione del Godai Fest, il festival multidisciplinare che unisce la musica alle arti performative e visive nato da un’idea del musicista Rodrigo D’Erasmo, del produttore Daniele Tortora e dell’artista visivo Cristiano Carotti per abbattere i recinti di genere e di partecipazione, connettere le arti, sperimentare nuovi linguaggi, ampliare le visioni. L’arte, in tutte le sue declinazioni, sarà protagonista di un viaggio attraverso i 4 elementi della cultura umana (Fuoco, Terra, Acqua, Aria) ai quali si aggiunge, secondo la filosofia orientale, il principio del Vuoto. Ad ogni elemento corrisponde un curatore: Rodrigo D'Erasmo in questa intervista di Elisa Graci e Dario Grande a Volume ci ha presentato il concetto e il programma di questo festival.

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    Il primo Pride della Valtellina Chiavenna. L'emozione, ha fatto salir la fame! Per merenda: pane burro e acciughe con bollicina,. Poi via si torna a Milano, al Piccolo Salone del Libro Politico al Conchetta. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

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    In Etiopia inaugurata la diga della discordia

    Il 9 settembre, dopo 14 anni di lavori, l’Etiopia ha inaugurato ufficialmente la Gerd, la Grand Ethiopian Renaissance Dam, il più grande progetto idroelettrico d'Africa, e tra i 20 più grandi al mondo. Da anni la diga è anche causa di tensione con i paesi a valle del Nilo: Sudan e soprattutto Egitto, che temono di vedere ridotte le proprie risorse idriche, anche in considerazione dei sempre più frequenti periodi di siccità. “Questa diga sarà certamente uno degli epicentri di tensione di questa regione nel prossimo futuro” spiega Luca Puddu, docente di storia dell’Africa all'Università di Palermo, al microfono di Sara Milanese. Ascolta l’intervista andata in onda in A come Africa.

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