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I funerali di Navalny, le reazioni internazionali alla strage di civili a Gaza e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di venerdì 1 marzo 2024 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Al grido di Russia Libera e scandendo slogan contro la guerra, migliaia di persone hanno partecipato oggi a Mosca al funerale del dissidente russo Alexiei Navalny, morto due settimane fa in una colonia penale della siberia. All’indomani della strage dei civili che aspettavano la consegna di aiuti umanitari a Gaza City, la pressione internazionale su Israele cresce. La proposta Valditara per classi differenziate di italiano per bambini stranieri è stata bocciata dai sindacati della scuola. In Calabria il vescovo Attilio Nostro ha denunciato che un bossolo di pistola è stato lasciato nella cassetta delle lettere della sua curia.

Migliaia di persone hanno partecipato al funerale di Navalny al grido di “No alla guerra”

Al grido di Russia Libera e scandendo slogan contro la guerra, migliaia di persone hanno partecipato oggi a Mosca al funerale del dissidente russo Alexiei Navalny, morto due settimane fa in una colonia penale della siberia. La cerimonia, che ha assunto i toni e le caratteristiche di una manifestazione, si è svolta senza incidenti nonostante un minaccioso schieramento di forze di sicurezza. Nel corso del pomeriggio alcune organizzazioni della dissidenza russa hanno però denunciato che alcuni partecipanti sono stati identificati e che ci sono stati degli arresti. Chi sono le persone andate oggi a rendere omaggio a Navalny e perché il potere russo ha consentito che lo facessero? Giovanni Savino, storico ed esperto di russia.


Alle esequie hanno partecipato anche diplomatici statunitensi ed europei. In chiesa sono stati ammessi solo una cerchia ristretta di conoscenti e amici, oltre ai familiari e in particolare alla madre del dissidente, che ha ottenuto prima la restituzione del corpo e poi l’autorizzazione a fare un funerale pubblico. Un funerale che, come è successo in altri momenti cruciali della storia russa e prima sovietica, ha assunto una valenza che va ben oltre il personaggio in sé. Gianpiero Piretto, docente di cultura russa, traduttore e autore di “L’ultimo spettacolo, i funerali sovietici che hanno fatto la storia”.

 

Le reazioni internazionali dopo la strage della farina a Gaza

All’indomani della strage dei civili che aspettavano la consegna di aiuti umanitari a Gaza City, la pressione internazionale su Israele cresce. Oggi, poi, mentre la marcia dei familiari degli ostaggi partita dal sud di Israele si avvicina a Gerusalemme, Hamas ha fatto sapere che 7 dei rapiti israeliani ancora a Gaza sono morti a causa dei bombardamenti dell’esercito di Tel Aviv. Hamas per il momento ha reso noti i nomi di tre dei sette, ma ha aggiunto che il numero totale dei prigionieri uccisi dai raid israeliani potrebbe essere superiore a 70.

A Gaza anche oggi i bombardamenti non si sono fermati, colpendo la striscia da nord a sud. I morti sono già più di 30mila200. Dopo la strage di ieri, che secondo il ministero della salute palestinese ha provocato 115 morti e centinaia di feriti, oggi la commissione europea ha annunciato la revoca della sospensione dei fondi all’Unrwa, l’agenzia onu per i rifugiati palestinesi dichiarando che “procederà al pagamento” di una prima tranche di 54 milioni di dollari, mentre altri 89 milioni sarà pagato durante l’anno. In queste ore, aumentano le richieste internazionali per un’indagine indipendente su quanto accaduto ieri.

Poco fa è stato il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres a dire che le morti di ieri richiedono un’indagine efficace e indipendente, criticando quanto accaduto ieri in consiglio di sicurezza, quando il veto statunitense ha bloccato per l’ennesima volta una risoluzione per un cessate il fuoco. La reazione di Guterres, però, fa eco a tante altre arrivate ovviamente dal mondo arabo, dal sud del mondo ma anche dall’occidente. La Francia ha chiesto un’indagine indipendente, e Ursula Von der Leyen, presidente della commissione europea, ha chiesto trasparenza. A farsi notare, tra le altre, è la Germania che è sempre stata fortemente ed esplicitamente dalla parte di Israele -arrivando anche ad alcuni eccessi – e che oggi ha invece affermato che l’esercito israeliano deve spiegare in modo chiaro cosa è successo. Ad ora le versioni delle due parti restano discordanti e Israele continua a sostenere di non aver sparato direttamente sui civili, ma di aver sparato in aria e che le vittime sarebbero state provocate principalmente dal caos. Ad oggi ancora non ci sono inchieste giornalistiche indipendenti o filmati che rappresentino una prova schiacciante di quanto accaduto, ma resta il fatto – ed è su questo che si concentrano le reazioni internazionali – che qualunque sia stata la dinamica, Israele è in ogni caso responsabile di quelle morti, fosse anche solo perché da 5 mesi la popolazione è ridotta alla fame e quindi l’arrivo dei camion umanitari genera caos, che gli spari dell’esercito israeliano non possono che peggiorare.

La proposta di Valditara che non piace agli studenti: “Classi separate per alunni stranieri che non parlano italiano”

(di Anna Bredice)
“Sono stato frainteso, non c’è nessuna volontà di ghettizzare”, dice nel tardo pomeriggio il ministro Valditara dopo che la sua proposta di classi differenziate di italiano per bambini stranieri è stata bocciata dai sindacati della scuola, dalle opposizioni, dai rappresentanti degli studenti, senza nessuna da parte della destra, di altri esponenti del governo. Isolato quindi nell’ultima sua trovata. La missione di Valditara di restaurare un clima da anni cinquanta nella scuola continua a passi veloci, a suon di espulsioni, bocciature per la condotta, e ora una sorta di scuola differenziata per i bambini stranieri. La reazione più forte è stata quella degli studenti che bocciano come “razzista” la proposta di Valditara, che in sostanza propone un test di ingresso per i bambini in modo da scegliere poi come indirizzarli, nelle classi ordinarie o in classi differenziate per l’italiano oppure corsi pomeridiani. Il ministro garantisce che tutto questo si farebbe insieme alle scuole che hanno completa autonomia, ma gli stessi insegnanti attraverso i sindacati bocciano la proposta chiedendo altro, maggiori risorse per potenziamento di corsi di lingua pomeridiani, mediatori culturali, scelte che in sostanza si ispirino ad una visone di inclusione e non di esclusione come è quella di Valditara, che spiega la sua proposta come un modo di salvaguardare tempi e qualità di apprendimento per tutti, ma in questo modo ci sarebbero classi di serie A e di serie B. Una visione ideologica e di propaganda che strizza l’occhio all’elettorato di destra che ha sempre considerato la presenza di bambini stranieri nelle classi come qualcosa di negativo per l’apprendimento dei propri figli. La punizione, le sospensioni, la scelta di differenziare gli studenti, quindi l’esclusione è la logica del governo nel campo educativo, fino ai liceali, sospesi oppure manganellati mentre manifestano per la pace. Ma un punto a favore degli studenti oggi c’è: è stata annullata la sospensione dello studente di Modena punito per aver rilasciato una intervista di critica alla scuola.

Le intimidazioni contro la chiesa in Calabria

In Calabria il vescovo Attilio Nostro ha denunciato che un bossolo di pistola è stato lasciato nella cassetta delle lettere della sua curia. “Dobbiamo avere il coraggio di venire allo scoperto e dire no a tutte le forme di violenza, di mafia e delle altre cose che le somigliano” ha detto il vescovo, minacciato anche in delle lettere inviate nelle scorse settimane a un parroco nel piccolo comune di Cessaniti. Nei giorni scorsi nello stesso paese in provincia di Vibo Valentia è stata versata della candeggina nelle ampolle dell’acqua e del vino che un altro prete avrebbe dovuto bere durante la messa. Cosa sta succedendo in quella zona della Calabria e in particolare a Cessaniti, che pochi mesi fa è stato al centro di un’importante operazione anti-‘ndrangheta? Giuseppe Borrello è il referente regionale dell’associazione Libera.

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    San Siro, Scavuzzo: “Se passano emendamenti sostanziali rischia di saltare tutto”

    Dopo che la Giunta del Comune di Milano ha licenziato la delibera per la vendita dello stadio di San Siro, la palla ora passa al Consiglio comunale, che dovrà votare il provvedimento giovedì 25 settembre, e non più il 29. Nonostante sia possibile presentare emendamenti al testo, per la giunta il documento è immodificabile: “È frutto di un lavoro che ha gli elementi essenziali del contratto, una cosa molto tecnica ma anche politica”, ha detto ai nostri microfoni la vicesindaca Anna Scavuzzo. Nel caso di un emendamento di sostanza votato dalla maggioranza dei consiglieri, infatti, “le squadre potranno rigettare l’intera proposta”. Una sorta di prendere o lasciare per i consiglieri comunali. Secondo la vicesindaca Scavuzzo, dopo due mesi di confronto e dopo le modifiche alla versione di luglio, adesso “si chiude”. L’intervista integrale di Luigi Ambrosio nella nostra trasmissione “L’Orizzonte”.

    Clip - 18-09-2025

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    Esteri di giovedì 18/09/2025

    1) “La gente non lascia Gaza City perché non sa dove andare o perché non può permetterselo”. Migliaia di persone restano nella città della striscia, mentre l’esercito continua a bombardarla. (Jacob Granger - MSF) 2) “Israele sta commettendo un genocidio, ma gli altri paesi hanno l’obbligo giuridico di fare tutto ciò che possono per impedirglielo”. In esteri la seconda puntata dell’intervista a Chris Sidoti, giudice della commissione Onu. (Valeria Schroter, Chris Sidoti - Commissione Onu d'inchiesta per i territori palestinesi) 3) La Francia ancora in piazza. Un milione di persone mobilitate dai sindacati per protestare contro la legge di bilancio di Bayrou. (Veronica Gennari) 4) La tragedia umanitaria della guerra in Sudan, e i sudanesi che resistono. Premiata in Norvegia una rete di associazioni comunitarie che lavorano per favorire l’ingresso di aiuti. (Irene Panozzo, analista politica) 5) Donald Trump alla corte britannica. La luna di miele tra Keir Starmer e il presidente Usa è soprattutto una questione di business. (Marco Colombo, giornalista) 6) World Music. Together for Palestine, il concerto organizzato da Brian Eno a Londra contro il genocidio. (Marcello Lorrai)

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    L'Orizzonte di giovedì 18/09 18:34

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 18-09-2025

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    Alessio Lega ricorda Fausto Amodei: "Sublime la sua scrittura, una persona tenera e ironica"

    È morto a 91 anni Fausto Amodei, figura cruciale per la canzone popolare italiana che alla fine degli anni cinquanta aveva contribuito a fondare il Cantacronache, il primo esperimento di canzone politica “d’autore” in Italia. Tra i suoi capolavori 'Per i morti di Reggio Emilia', una delle canzoni popolari e politiche più suonate nelle piazze d’Italia. Ma "le sue canzoni sono riuscite ad andare ben oltre il suo nome” diventando parte dell’immaginario collettivo, ricorda il cantautore Alessio Lega ai microfoni di Radio Popolare. Ascolta l'intervista di Niccolò Vecchia.

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    Poveri ma belli di giovedì 18/09/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Vieni con me di giovedì 18/09/2025

    Inizia la Milano Green Week! gli eventi e iniziative le presenta l'assessora al verde, Elena Grandi. Rachele di Magiafiori, la nostra chef vegetale ci sugegrisce poi un menù tutto...green. Marcello ed Elisa, infine, ascoltatori/educatori ci han scritto per raccontarci La Rosa dei Venti, l'associazione che da anni nel comasco, lavora per l'inclusione di persone con disturbi di personalità. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

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    Volume di giovedì 18/09/2025

    In compagnia di Niccolò Vecchia telefoniamo ad Alessio Lega per ricordare, nel giorno della sua scomparsa, Fausto Amodei, un vero simbolo della canzone politica d’autore italiana. Segue mini live in studio con il giovane jazzista Francesco Cavestri in vista del suo concerto al Blue Note di martedì prossimo. Nella seconda parte siamo in compagnia di Piergiorgio Pardo, nostro ospite fisso per la rubrica LGBT, con cui parliamo del film “I segreti di Brokeback Mountain” e alcuni eventi del weekend. Concludiamo con una telefonata a Marina Catucci da New York, per commentare l’improvvisa sospensione dello show di Jimmy Kimmel dalla rete Abc, a seguito di una frase “scomoda” su Charlie Kirk detta dal conduttore in trasmissione.

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