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I riflettori dell’Europa su Lampedusa, le proteste contro il caro affitti a Milano e le altre notizie della giornata

caro affitti ANSA

Il racconto della giornata di sabato 16 settembre 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Domani la presidente della commissione Europea von Der Leyen sull’isola di Lampedusa insieme alla presidente del consiglio Meloni, ma nella maggioranza restano le tensioni. La presidenza spagnola dell’UE esulta per l’intesa raggiunta al termine di due giorni di riunione dei ministri delle finanze a Santiago de Compostela. In viale Gran Sasso a Milano lo striscione appeso fuori dall’ex cinema Splendor annuncia l’inizio di due giorni di assemblea nazionale del movimento “Tende in Piazza” in protesta contro il caro affitti.

I riflettori dell’Europa su Lampedusa

Su Lampedusa i riflettori dell’Europa. Il governo ora non può più far finta di nulla. Domani la presidente della commissione Europea von Der Leyen sull’isola insieme alla presidente del consiglio Meloni. Nella maggioranza restano le tensioni: Salvini da Pontida manda messaggi distensivi “io e Meloni lo stesso obbiettivo”, ma i leghisti sull’isola spingono le proteste dei lampedusani.
Intanto anche Germania e Francia sembrano aver riaperto un canale di dialogo con l’Italia. Oggi c’è stata una telefonata tra i ministri dell’interno tra i tre paesi, mentre il presidente francese Macron annuncia un colloquio con Meloni. Intanto sull’isola di Lampedusa continuano i trasferimenti ma anche gli arrivi e la situazione è ben lontana dall’essere risolta.

L’UE accelera la riforma del Patto di stabilità

(di Andrea Di Stefano)

La presidenza spagnola dell’UE esulta per l’intesa raggiunta al termine di due giorni di riunione dei ministri delle finanze a Santiago de Compostela, ma il braccio di ferro politico rimane tutto in campo. La novità è l’intesa per la tabella di marcia serrata di incontri tecnici e politici con l’obiettivo di arrivare all’adozione del nuovo patto di stabilità entro l’anno in modo che possa entrare in vigore dal primo gennaio 2024. La ministra delle finanze spagnola Nadia Calvino ha definito un grande successo le conclusioni su un testo che al 70% è approvato da tutti i paesi membri e ribadito che l’obiettivo della presidenza spagnola è di arrivare all’intesa finale entro l’anno.
Il prossimo passo sarà l’Ecofin di ottobre in Lussemburgo quando si capirà se gli impegni per un taglio del debito a medio lungo termine saranno compatibili con la richiesta, avanzata da diversi paesi, Italia in testa, di escludere dal calcolo del rapporto debito/pil alcune spese per investimenti e quelle sostenute per l’appoggio militare all’Ucraina. Lo staff del ministro Giorgetti ha lasciato trapelare una moderata soddisfazione per la moderata apertura della Germania relativamente alle voci di spesa da scomputare (alcune del PNRR e quelle per la vicenda Ucraina) ma l’impressione è che la richiesta tedesca per un taglio del rapporto debito/pil di 1 punto percentuale l’anno per i prossimi 25 anni non sia stata per nulla modificata. Per l’Italia significherebbe tagliare una trentina di miliardi di debito ogni anno auspicando che non si manifestino fasi recessive che peggiorano in automatico il calcolo del rapporto. La partita a poker del ministro Giorgetti tra Mes e nuovo patto di stabilità si giocherà quindi nelle prossime quattro settimane dato che l’Ecofin è fissato per il 17-18 ottobre.

Gli studenti di Tende in Piazza occupano l’ex cinema Splendor

(di Eugenia Gastaldo)

In viale Gran Sasso a Milano lo striscione appeso fuori dall’ex cinema Splendor annuncia l’inizio di due giorni di assemblea nazionale del movimento “Tende in Piazza” in protesta contro il caro affitti. Il cinema, abbandonato dal 2007, è stato occupato verso le 11.30. Questo pomeriggio è stato sede dei tre tavoli di discussione: università, comunità alternative e gentrificazione. Il risultato finale sarà fatto di proposte da presentare al governo per cambiare, ha affermato l’associazione, un sistema basato sul profitto che aumenta il divario tra ricchi e poveri e preclude la cittadinanza del diritto alla casa. Un fenomeno che, oltre la parte studentesca del paese, tocca sempre più lavoratori e lavoratrici con stipendi insufficienti, pensionati e persone fragili. Il punto principale degli attivisti, dimostrato dall’azione di oggi, è quello di riappropriarsi di spazi abbandonati da decenni in tutta Italia, per convertirli in luoghi alternativi e associativi. Tra le richieste quella di far partire immediatamente la ristrutturazione di edifici pubblici in rovina per creare nuovi spazi abitativi a prezzi calmierati. La protesta, iniziata a maggio da Ilaria Lamera, era già ripartita martedì scorso quando gli attivisti hanno piantato una trentina di tende davanti al Politecnico e in cui stanno dormendo da quattro giorni.

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