Approfondimenti

La liberalizzazione selvaggia degli appalti, la pubblica amministrazione allo stremo e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di mercoledì 29 marzo 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. L’autorità nazionale anticorruzione ha lanciato l’allarme sul nuovo codice appalti voluto da Salvini. La relazione della Corte dei Conti sul PNRR evidenzia un dato preoccupante: la pubblica amministrazione è allo stremo e priva del suo vero motore, il personale. Il centro di prima accoglienza di Lampedusa è al collasso. La situazione intorno alla centrale nucleare di Zaporizhia non sta migliorando, i combattimenti sono sempre più intensi e cresce il rischio di un incidente. In Messico cresce l’indignazione per la morte di trentanove migranti in un centro di detenzione a Ciudad Juarez.

L’allarme dell’Autorità Nazionale Anticorruzione sul nuovo codice appalti

La deregulation sugli appalti, lo scudo penale per gli evasori. E sullo sfondo le preoccupazioni per il ritardo del PNRR con il rischio di perdere risorse preziose.
Tutto questo sta suscitando un forte scontro politico, con l’opposizione che chiede al governo di essere chiaro e trasparente. Con l’Autorità Nazionale Anticorruzione che stronca le nuove norme e lancia l’allarme criminalità sui lavori pubblici. E i sindacati che annunciano una iniziativa per il fine settimana e mettono in guardia sulle conseguenze per i lavoratori degli appalti.

Alberto Vannucci, docente all’università di Pisa, uno dei massimi esperti di corruzione e lavori pubblici

 

Il PNRR a rischio per mancanza di forza lavoro nel settore pubblico

(di Massimo Alberti)
Anche la relazione della corte dei conti sul PNRR ha preso atto di un dato: una pubblica amministrazione allo stremo, svuotata del suo vero motore, le persone, con un nodo che viene al pettine: quelle persone che ora servirebbero a far girare il piano, non ci sono. La riscrittura di Draghi del PNRR provava a mettere una toppa peggio del buco: con assunzioni precarie e stipendi bassi, che infatti non sono attrattive e i bandi vanno a vuoto. Di fronte a questo, il governo aveva una strada: rafforzare la pubblica amministrazione, che però l’ideologia trainante degli ultimi anni, e in tutte le parti politiche, ha tradotto con: burocrazia. E così, proprio nel nome della presunta lotta alla burocrazia, tra rafforzare il pubblico e lasciar mano libera al privato sceglie la seconda strada. Non vogliamo investire nel pubblico, fate voi, è il messaggio della riforma del codice degli appalti, volto proprio all’obbiettivo di togliere “lacciuoli burocratici”, leggi: controlli su legalità, vincoli di lavoro buono, e sicuro. Una logica che da un lato è quella del massimo ribasso, con tutte le conseguenze sul lavoro, dall’altra di scambio che il capo dell’autorità anticorruzione Busia ha sintetizzato con la frase “appalti minori anche al cugino o a chi mi ha votato”. O magari a chi lo ha corrotto. Meloni lo aveva detto a inizio mandato: non disturberemo chi produce. Dichiarazione ideologica che si traduce in tanti atti concreti ad accelerare una tendenza di questi anni in vari ambiti: dalla deregolamentazione del lavoro, al depotenziamento del ruolo pubblico, ora anche privato del suo ruolo di controllore su come vengono spesi soldi che riguardano un interesse generale.
C’è un problema serio: quello della trasparenza, del controllo pubblico sugli appalti, della legalità. E poi c’è un altro problema, quello del lavoro. Perché è spesso nella catena di appalti e subappalti senza controllo che si sviluppa quella scia fatta di infortuni nei cantieri, bassi salari e contratti precari, quando non vero e proprio lavoro irregolare. Mentre fino ad oggi un lavoro in subappalto non poteva essere oggetto di un ulteriore subappalto, con il nuovo codice non sarà più così e la Stazione appaltante potrà procedere ad una sequela infinita di cessioni di lavori ad altre imprese. Un meccanismo che favorirà la nascita di scatole vuote, senza dipendenti e create solo per appaltare lavori, e che porterà ad una ulteriore frammentazione del sistema, rileva il sindacato di base USB. Torniamo indietro di 50 anni, dicono relativamente alla deregolamentazione del subappalto a cascata, le maggiori difficoltà nell’applicazione dei piani per salute e sicurezza. “spendiamo a prescindere senza badare alla qualità” rileva il segretario degli edili Cgil Genovesi. L’esperto di lavoro Simone Fana, rileva come la mano libera alla voragine di subappalti sia un debito elettorale che la destra paga ad uno dei suoi ceti sociali di riferimento, quello della piccola e microimpresa sarà favorita da questa operazione, di fatto un intervento pubblico a sostegno di queste imprese, continua Fana, che scarica la concorrenza su lavoratrici e lavoratori collocati negli ultimi gradini della filiera produttiva. Costruendo così un welfare a misura di impresa, mentre lo si taglia ai cittadini, a scapito di salari e qualità del lavoro

Lampedusa, migranti costretti a mangiare all’aperto e a dormire per terra

Da Lampedusa con il traghetto di linea in partenza questa sera, circa 400 migranti sbarcati nei giorni scorsi saranno trasferiti sulla terraferma: l’intento è quello di alleggerire l’hotspot dell’isola, dove rimarranno comunque alloggiate oltre mille persone, a fronte di una capienza di meno della metà. Questi numeri rendono impossibile un’accoglienza dignitosa nei confronti di persone che sono in larga parte prostrate dalla traversata e spesso traumatizzate, come racconta Toto martello, ex sindaco dell’isola.

 

A Lampedusa rimane intanto bloccata a Louise Michel, la nave finanziata dallo street artist Banksy. Il fermo amministrativo di 20 giorni è stato imposto in base al decreto Piantedosi perchè la nave umanitaria ha effettuato più di un salvataggio nel corso della stessa missione. I membri dell’organizzazione hanno annunciato un ricorso contro la misura, che ritengono in contrasto con la legge internazionale del mare. Martina stefanoni ha intervistato Leona Blankestein, un’attivista che ha partecipato all’ultima missione.

 

I combattimenti intorno alla centrale di Zaporizhia sono sempre più intensi

(di Emanuele Valenti)
“La situazione intorno alla centrale di Zaporizhia non sta migliorando, anzi i combattimenti sono sempre più intensi”.
Sono le parole di Rafael Grossi – come riportate dai media russi – durante la visita del direttore dell’AIEA nel sito nucleare nel sud dell’Ucraina.
La centrale, la più grande d’Europa, è da mesi sotto il controllo delle truppe di Mosca.

Sempre nel sud la notte scorsa c’è stato un bombardamento ucraino su Melitopol. Lo hanno confermato entrambe le parti.
Lo sviluppo è importante perché la città è piuttosto lontana dalla linea del fronte e per colpirla gli ucraini dovrebbero aver usato armi di artiglieria non usate in precedenza.
Un altro segnale di un possibile cambio di strategia con l’arrivo di una contro-offensiva.

Nelle scorse ore ci sarebbe stata un’esplosione anche in Crimea, non lontano da una base militare russa. Le autorità locali hanno detto di aver abbattuto dei droni.

A Mosca ammettono le difficoltà provocate dalla guerra.
Citiamo solo le parole di Putin, secondo il quale sul medio periodo le sanzioni occidentali potranno avere seriamente un impatto negativo sull’economia russa.

Messico, le guardie abbandonano i migranti nelle celle durante un incendio in un centro di detenzione

In Messico cresce l’indignazione per la morte di trentanove migranti in un centro di detenzione a Ciudad Juarez, città al confine con gli Stati Uniti. La ragione è la diffusione di un video, preso dalle telecamere interne alla struttura, in cui si vede la protesta dei migranti per le condizioni di detenzione, subito dopo lo scoppio di un incendio e le guardie che si allontanano velocemente lasciando le persone bloccate nelle celle nonostante le richieste di aiuto.
Nel mirino c’è però tutta la politica repressiva nei confronti dei migranti, che il governo messicano porta avanti in accordo con gli Stati Uniti.
Fabrizio Lorusso ricercatore che lavora all’Università messicana di Leon

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio domenica 28/12 19:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 28-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve domenica 28/12 17:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 28-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di domenica 28/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 28-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 24/12/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 24-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Reggae Radio Station di domenica 28/12/2025

    A ritmo di Reggae Reggae Radio Station accompagna discretamente l’ascoltatore in un viaggio attraverso le svariate sonorità della Reggae Music e sicuramente contribuisce non poco alla diffusione della musica e della cultura reggae nel nostro paese. Ogni domenica dalle 23.45 fino alle 5.30 del lunedì mattina, conduce Vito War.

    Reggae Radio Station - 28-12-2025

  • PlayStop

    Prospettive Musicali di domenica 28/12/2025

    In onda dal 2001, Prospettive Musicali esplora espressioni musicali poco rappresentate. Non è un programma di genere, non è un programma di novità discografiche, non è un programma di classici dell’underground, non è un programma di gruppi emergenti. Ma è un po’ tutte queste cose mischiate insieme dal gusto personale dei conduttori. Ad alternarsi in onda e alla scelta delle musiche sono Gigi Longo, Fabio Barbieri e Lino Brunetti, con un’incursione annuale di Alessandro Achilli che è stato uno storico conduttore del programma.

    Prospettive Musicali - 28-12-2025

  • PlayStop

    News della notte di domenica 28/12/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 28-12-2025

  • PlayStop

    La sacca del diavolo di domenica 28/12/2025

    “La sacca del diavolo. Settimanale radiodiffuso di musica, musica acustica, musica etnica, musica tradizionale popolare, di cultura popolare, dai paesi e dai popoli del mondo, prodotto e condotto in studio dal vostro bacicin…” Comincia così, praticamente da quando esiste Radio Popolare, la trasmissione di Giancarlo Nostrini. Ascoltare per credere. Ogni domenica dalle 21.30 alle 22.30.

    La sacca del diavolo - 28-12-2025

  • PlayStop

    Sudedoss di domenica 28/12/2025

    Sudedoss è il programma di infotainment che ogni domenica sera dalle 19.45 alle 21.30 accompagna le ascoltatrici e gli ascoltatori di Radio Popolare con leggerezza, ironia e uno sguardo semiserio sull’attualità. Conducono Matteo Villaci e Gaia Grassi, tra chiacchiere, musica, racconti e condivisione. Un momento per fare il punto sul weekend che sta per finire e prepararsi, insieme, alla settimana in arrivo, creando uno spazio di ascolto e partecipazione. Perché la domenica sera… ci dovete mollare.

    Sudedoss - 28-12-2025

  • PlayStop

    Mash-Up di domenica 28/12/2025

    Musica che si piglia perché non si somiglia. Ogni settimana un dj set tematico di musica e parole scelte da Piergiorgio Pardo in collaborazione con le ascoltatrici e gli ascoltatori di Radio Popolare. Mail: mischionepopolare@gmail.com

    Mash-Up - 28-12-2025

  • PlayStop

    Bollicine di domenica 28/12/2025

    Che cos’hanno in comune gli Area e i cartoni giapponesi? Quali sono i vinili più rari al mondo? Giunta alla stagione numero 17, Bollicine ogni settimana racconta la musica attraverso le sue storie e le voci dei suoi protagonisti: in ogni puntata un filo rosso a cui sono legate una decina di canzoni, con un occhio di riguardo per la musica italiana. Come sempre, tutte le playlist si trovano sul celeberrimo Bolliblog.com. A cura di Francesco Tragni e Marco Carini

    Bollicine - 28-12-2025

  • PlayStop

    Ricordi d'archivio di domenica 28/12/2025

    Da tempo pensavo a un nuovo programma, senza rendermi conto che lo avevo già: un archivio dei miei incontri musicali degli ultimi 46 anni, salvati su supporti magnetici e hard disk. Un archivio parlato, "Ricordi d'archivio", da non confondere con quello cartaceo iniziato duecento anni fa dal mio antenato Giovanni. Ogni puntata presenta una conversazione musicale con figure come Canino, Abbado, Battiato e altri. Un archivio vivo che racconta il passato e si arricchisce nel presente. Buon ascolto. (Claudio Ricordi, settembre 2022).

    Ricordi d’archivio - 28-12-2025

  • PlayStop

    Giocare col fuoco di domenica 28/12/2025

    Giocare col fuoco: storie, canzoni, poesie di e con Fabrizio Coppola Un contenitore di musica e letteratura senza alcuna preclusione di genere, né musicale né letterario. Ci muoveremo seguendo i percorsi segreti che legano le opere l’una all’altra, come a unire una serie di puntini immaginari su una mappa del tesoro. Memoir e saggi, fiction e non fiction, poesia (moltissima poesia), musica classica, folk, pop e r’n’r, mescolati insieme per provare a rimettere a fuoco la centralità dell’esperienza umana e del racconto che siamo in grado di farne.

    Giocare col fuoco - 28-12-2025

  • PlayStop

    Onde Road di domenica 28/12/2025

    Autostrade e mulattiere. Autostoppisti e trakker. Dogane e confini in via di dissoluzione. Ponti e cimiteri. Periferie urbane e downtown trendaioli. La bruss e la steppa. Yak e orsetti lavatori. Il mal d’Africa e le pastiglie di xamamina per chi sta male sui traghetti. Calepini e guide di viaggio. Zaini e borracce. Musiche del mondo e lullabies senza tempo. Geografie fantastiche ed escursioni metafisiche. Nel blog di Onde Road tutti i dettagli delle trasmissioni.

    Onde Road - 28-12-2025

  • PlayStop

    La domenica dei libri di domenica 28/12/2025

    La domenica dei libri è la trasmissione di libri e cultura di Radio Popolare. Ogni settimana, interviste agli autori, approfondimenti, le novità del dibattito culturale, soprattutto la passione della lettura e delle idee. Condotta da Roberto Festa

    La domenica dei libri - 28-12-2025

Adesso in diretta