Approfondimenti

Il flop delle manifestazioni No Green Pass, i primi casi di docenti senza certificazione e le altre notizie della giornata

No Green Pass ANSA

Il racconto della giornata di mercoledì 1° settembre 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. La prima giornata di Green Pass obbligatorio sui mezzi di trasporto e le proteste flop dei No Pass in tutta Italia, mentre sul fronte della scuola si sono registrati i primi casi di docenti che hanno provato ad entrare senza certificazione e sono stati bloccati. Sei nero? Ti pago meno. Succede nei campi di Pinerolo (Torino): lo denuncia ai nostri microfoni Denis Vayr della Flai Cgil Piemonte. In Afghanistan, intanto, i Taleban si stanno preparando ad annunciare il loro nuovo governo, mentre il senso della crisi economica inizia ad emergere con l’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

Il flop delle manifestazioni No Pass

(di Claudia Zanella)

Oggi 54 manifestazioni di no pass in 54 città diverse, ma pochissimi i manifestanti. Un flop. Questa è la parola che meglio definisce le proteste di oggi dei No Pass che avevano proposto di bloccare i treni di una cinquantina di stazioni in tutta Italia. Più polizia e giornalisti che manifestanti. Davanti alle stazioni in cui hanno potuto contare su una maggior presenza erano poche decine e non hanno potuto avvicinarsi ai binari, bloccati sull’entrata dagli agenti.

Ma nelle chat dei No Pass alcuni non si arrendono. “Qui siamo in tanti” azzarda qualcuno. A smentirlo le immagini nei quotidiani e in tv. Tra i No Pass che, invece, non negano l’evidenza, alcuni si arrendono allo slogan “pochi ma buoni”. Dapprima stupiti per la situazione e un po’ delusi, cercano poi delle giustificazioni per lo scarso afflusso. “È colpa della polizia, dei media, della Lamorgese”. “Troppi rischi legali”. “E poi è mercoledì, la gente ha altri impegni”.
Una débâcle che stride con i messaggi altisonanti che si leggevano fino a pochi istanti prima nelle chat. Gli inviti a protestare per sconfiggere la dittatura sanitaria, a presentarsi puntuali in stazione e poi a resistere in attesa di rinforzi lungo la giornata. Sentiamo il sociologo Marco Revelli:


 

La prima giornata di Green Pass obbligatorio a scuola

Primo giorno di obbligo di Green Pass a scuola e si sono registrati i primi casi di docenti che hanno provato ad entrare senza certificazione e sono stati bloccati. Due professori di una scuola superiore di Torino, la Curie-Levi, hanno fatto denuncia ai carabinieri dopo essere stati respinti dal preside perché sprovvisti di Green Pass.
Abbiamo chiesto cos’è successo ad Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi:

Giuseppe Pantaleo, uno dei due docenti respinti dal preside della scuola di Torino ha denunciato il dirigente scolastico per abuso d’ufficio. Sentiamo la sua versione di quello che è successo stamattina:


 

Il Green Pass debutta (anche) sui treni

(di Massimo Alberti)

Di primo mattino la Stazione Centrale di Milano non è diversa dal solito. Unica eccezione, la scritta che scorre sotto al tabellone delle partenze, insieme al consueto monito a non superare la linea gialla: “Attenzione! Ricordiamo ai viaggiatori che è obbligatorio esibire il certificato verde sulla base delle disposizioni ministeriali per i treni ad alta velocità e lunga percorrenza.”. L’annuncio viene sporadicamente ripetuto anche dall’altoparlante che avvisa dell’arrivo e della partenza dei treni.
Il solito via vai frenetico, i soliti controlli di polizia: lo schieramento in forze annunciato dal ministero dell’Interno, per evitare blocchi e proteste, per ora non si vede. [CONTINUA A LEGGERE SUL SITO]

3 milioni e mezzo di profughi interni in Afghanistan

In Afghanistan i Taleban si stanno preparando ad annunciare il loro nuovo governo, dovrebbero farlo entro questa settimana. Al momento la situazione rimane molto fluida. Non è chiaro come l’organizzazione possa rimettere in piedi un Paese alle prese con una perenne crisi economica e con una parte della popolazione che vorrebbe scappare.

(di Emanuele Valenti)

Il senso della crisi economica lo hanno dato in queste ore le lunghe file fuori dalle banche e il continuo aumento dei prezzi dei beni di prima necessità. Secondo le agenzie internazionali quasi la metà della popolazione afghana dipende dagli aiuti umanitari e oltre 10 miliardi di dollari in valuta estera vengono conservati dalla Banca Centrale all’esterno del paese.
In queste ore in rete sono circolate diverse immagini provenienti da Kandahar, dove i Taleban hanno sfilato per le strade con le armi lasciate dall’esercito e dagli Stati Uniti.
I leader dell’organizzazione stanno ancora discutendo del nuovo governo. Il numero due dei Taleban a Doha, in Qatar, ha detto alla BBC che il nuovo governo verrà annunciato entro due giorni, che sarà inclusivo e che includerà anche delle donne, ma non in posizioni di rilievo.
I Taleban hanno chiesto nuovamente alla resistenza nella Valle del Panjshir di deporre le armi. Le trattative si sono interrotte e si sta combattendo.
Ai passaggi di frontiera con Pakistan e Iran ci sono migliaia di persone. Anche i confini terrestri sono chiusi. In Afghanistan ci sono almeno 3 milioni e mezzo di profughi interni.
Non è chiaro se e quando riaprirà l’aeroporto di Kabul. I Taleban ne stanno discutendo con Turchia e Qatar.

Sei nero? Ti pago meno. Il caso di Pinerolo

Sei nero? Ti pago meno. Succede nei campi di Pinerolo, Torino. La denuncia di un giovane bracciante apricano: sette euro l’ora ai bianchi, 6 ai neri.
“Non è un caso isolato. È forte lo sfruttamento dei lavoratori nell’agricoltura in Piemonte”, dice ai nostri microfoni il responsabile della Cgil nel settore Denis Vayr:


 

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

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    1) Lo stallo ucraino. Cinque ore di colloquio tra Witkoff e Putin non hanno portato ad una svolta, e Trump si accorge che le cose sono più complicate del previsto. (Roberto Festa) 2) Tracciare e deportare. Come l’intelligenza artificiale sta aiutando la campagna anti immigrazione dell’amministrazione Trump. (Marco Schiaffino) 3) Le isole della discordia. Al centro della crisi tra Cina e Giappone c’è il piccolo arcipelago delle Senkaku, fondamentali per un controllo strategico del pacifico. (Gabriele Battaglia) 4) Regno Unito, l’alleanza possibile. Un articolo del Financial Times solleva l’ipotesi di una coalizione tra i Conservatori e l’estrema destra di Farage in vista delle prossime elezioni. (Elena Siniscalco) 5) Dalla steppa della Mongolia al lusso europeo. La filiera del cashmere che sta desertificando il suolo delle campagne mongole. (Sara Manisera - Irpi Media) 6) Progetti sostenibili. A Londra, in Canada, l’agricoltura urbana si inserisce nella pianificazione territoriale. (Fabio Fimiani)

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    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 03-12-2025

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    “Abbiamo sempre preferito la take imperfetta ma magica”: i Satantango raccontano il nuovo album

    Un debutto interessante quello dei Satantango, nuovo progetto shoegaze proveniente dalla provincia cremonese. Il duo, composto da Valentina e Gianmarco, è oggi passato a Volume per raccontare e suonare in acustico alcuni brani del nuovo album “Satantango”. Il titolo è lo stesso di un film ungherese del 1994 della durata di oltre sette ore: “l’ambientazione e le atmosfere sono molto simili a quelle che ci sono nei nostri posti”, spiega il duo. Tra shoegaze, dream pop e slowcore, l’album dipinge un immaginario bianco e nero tra malinconie di provincia e nebbia, cinema chiusi e un senso di innocenza perduta, ed è ricco di riferimenti a pellicole vintage come “Gioventù Amore e Rabbia”. L'intervista di Elisa Graci e Dario Grande e il MiniLive dei Satantango.

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    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

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