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L’addio a Guglielmo Epifani, l’inchiesta milanese su DHL e le altre notizie della giornata

Guglielmo Epifani ANSA

Il racconto della giornata di lunedì 7 giugno 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Carlo Ghezzi ricorda Guglielmo Epifani, l’ex segretario generale della Cgil scomparso oggi a 71 anni. Le indagini sull’omicidio di Saman Abbas puntano verso lo zio della giovane, Hasnain Danish, attualmente ricercato dai carabinieri. Una grossa inchiesta giudiziaria ha messo a nudo un sistema molto usato nel mondo della logistica, a cominciare da DHL. Infine l’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia.

Sfruttamento dei lavoratori. DHL al centro dell’inchiesta dei pm milanesi

(di Massimo Alberti)

Una grossa inchiesta giudiziaria ha messo a nudo un sistema molto usato nel mondo della logistica: quello delle false cooperative e dello sfruttamento di chi lavora. Nell’indagine dei PM milanesi Storari e Cavalleri è finito un colosso del settore, la DHL. I reati contestati vanno dai contributi non pagati ai lavoratori, ad una frode sull’IVA. Sequestrati in totale circa 20 milioni di euro dal 2018.
Perchè funziona così nella logistica: io, grande o piccola azienda, non assumo i lavoratori e me li faccio fornire da una cooperativa con un appalto. Ovviamente al ribasso. Fa niente se il risultato è un costo palesemente non in regola, circa 16 euro lordi a fronte dei 19 euro che è il minimo stimato per un’ora di lavoro. Su 1.600 lavoratori della Dhl a Milano, ad esempio, significa 3 milioni di euro risparmiati. La vita media di una cooperativa è di circa 2 anni, perché poi le coop vengo sciolte e ne nascono di nuove. Per la clausola di salvaguardia introdotta nel 2017 nel contratto della logistica -ma spesso è applicato il meno oneroso contratto multiservizi – se va bene chi lavora viene riassunto ma perde livello, anzianità, spesso tfr e contributi, se come nel caso specifico viene affiancata l’evasione. Già toccata da altre inchieste riguardanti sedi locali, stavolta è l’intero colosso DHL ad esser messo sotto accusa. Tutto nasce da un’informativa dell’agenzia delle entrate sul sistema degli appalti di Dhl in Italia in cui non tornano i conti tra giro d’affari e contributi versati, con centinaia di lavoratori fantasma. Da lì, la scoperta del sistema di cooperative, consorzi o società definite meri “serbatoi” di manodopera” gestiti dal committente come dimostrerebbero le mail in mano alla procura. Una “fenomenologia evasiva fraudolenta” che favorisce sfruttamento dei lavoratori e “concorrenza sleale”. Perché meno costo del lavoro significa meno costo al cliente, e quindi più merci movimentate. Una sorta di internalizzazione di un sistema che nella logistica è la norma, con la collaborazione di fatto dei committenti. Su un confine molto labile della legalità.
Papis Ndyaie è un sindacalista del Si Cobas, il sindacato di base più attivo nei magazzini della logistica, che ha lavorato per anni in DHL, prima per la CGIl, poi passando al Si Cobas. Da almeno 11 anni ha presentato centinaia di esposti e denunce. Lui stesso negli anni ha subito intimidazioni, minacce, danneggiamenti. “Quanto successo non ci stupisce ma è solo la punta dell’Iceberg, il sistema funziona così. E nessuno controlla” è il suo amaro commento.
Le tante lotte di questi mesi, spesso nascoste negli hub e nei magazzini delle periferie, o nei poli a ridosso delle autostrade, fatte dal lavoratori in prevalenza stranieri con i sindacati di base, nascono proprio da qui.

Le ultime rivelazioni sull’omicidio di Saman Abbas

(di Riccardo Tagliati)

Secondo me l’ha uccisa strangolandola, anche perché quando è venuto a casa non aveva nulla in mano“. Lo ha detto agli inquirenti il fratello minore di Saman Abbas, la 18enne pachistana di Novellara scomparsa nel nulla da più di un mese. Secondo la procura di Reggio Emilia sarebbe stata uccisa dallo zio, Hasnain Danish, attualmente ricercato dai carabinieri. Secondo il ragazzino, lo zio, dopo aver ucciso la ragazza, avrebbe pianto molto e lo avrebbe minacciato di non dire nulla ai carabinieri, perché altrimenti avrebbe ucciso anche lui.
L’omicidio, secondo la ricostruzione fornita dal ragazzino, premeditato, sarebbe avvenuto tra il 30 aprile e il 1 maggio. Proprio quella sera ci sarebbe stato un violento scontro tra la giovane e i genitori al termine del quale il padre e la madre si sarebbero rivolti allo zio: “Ora andate in casa. ora ci penso io” avrebbe detto Hasnain Danish.
Dove sia il cadavere però il presunto assassino non lo avrebbe voluto dire al nipote. I carabinieri continuano le ricerche nei campi attorno all’azienda agricola di Novellara e nei prossimi giorni impiegheranno anche un elettromagnetometro.
La procuratrice Isabella Chiesi è convinta che i genitori, che alla stampa pachistana hanno detto che la giovane si trova in Belgio, stiano mentendo e che abbiano convinto la giovane a far ritorno a casa con l’inganno.

Addio all’ex segretario della Cgil Guglielmo Epifani

È morto Guglielmo Epifani: l’ex segretario generale della Cgil aveva 71 anni. Era nato a Roma nel 1950. Inizia la sua carriera nel sindacato alla fine degli anni 70. Vice di Sergio Cofferati dal 1994 al 2002, a seguito della conclusione del mandato di Cofferati, diviene segretario generale della CGIL, primo socialista a guidarla dai tempi della sua ricostituzione nel 1944. Il 16 ottobre 2010 Guglielmo Epifani pronuncia il suo ultimo discorso da segretario CGIL in Piazza San Giovanni, a Roma.
Nel 2013 veine candidato ed eletto nel Partito Democratico di cui diventa segretario reggente dopo le dimissioni di Bersani. Resta allg uida fino alla fine dello stesso quando, eletto alla primerie, gli succede Mateo Renzi. Nel 2017 lascia il Pd e aderisce ad Articolo 1. Nel 2018 viene eletto alla Camera nelle liste di Leu.

Il ricordo di Carlo Ghezzi, uno dei protagonisti della stagione sindacale di Epifani, già Presidente della Camera del Lavoro di Milano:


 

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

https://twitter.com/RegLombardia/status/1401930259918901249

https://twitter.com/MinisteroSalute/status/1401934423407435776

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    Temperature nelle città a 35 gradi, con massime che nel fine settimana in pianura potranno raggiungere i 40 gradi. Lo dice il bollettino ufficiale dell’Arpa Lombardia, l’Agenzia Regionale Protezione Ambiente. Non ci sarà però nessuna iniziativa specifica regionale per tutelare i lavoratori dal caldo, neanche per quelli che lavorano all’aperto in orari svantaggiati. Al tavolo di confronto in Regione, i tecnici dell’agenzia di tutela della salute e le associazioni datoriali non hanno accolto la richiesta dei sindacati di attivare la cassa integrazione per cause meteorologiche, oppure lo stop alle attività lavorative a rischio tra le ore 12:00 e le 16:00. La richiesta di emanare un’ordinanza per il blocco delle attività lavorative quando la temperatura percepita supera i 35 gradi è stata respinta. Nella nostra trasmissione “Uscita di sicurezza” abbiamo raccontato il caso della MG di Cassano d’Adda, dove ci sono stati due scioperi per chiedere provvedimenti contro il caldo, come il raffrescamento di alcuni reparti. Ma l’azienda, per ora, ha respinto queste richieste. Ascolta Giulio Fossati, della segreteria lombarda della Cgil con delega alla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, e succesivamente Andrea Rosafalco, il funzionario della Fiom Cgil che segue la MG di Cassano d’Adda.

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