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L’inchiesta sulla tragedia di Mottarone tra pubblico e privato, Draghi tace sul Ministro Orlando e le altre notizie della giornata

funivia Stresa Mottarone ANSA

Il racconto della giornata di lunedì 24 maggio 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. L’inchiesta sulla tragedia di Mottarone tra pubblico e privato. Il PD fa quadrato intorno al Ministro Orlando, attaccato da Confindustria e dalla Lega, mentre Draghi continua a tacere. Infine, i dati di oggi sull’andamento dell’epidemia da COVID in Italia.

Le indagini sulla tragedia del Mottarone tra pubblico e privato

(di Luigi Ambrosio)

“Le carte cantano, mai come in questo caso”. Le parole pronunciate da fonti della Procura di Verbania sono inequivocabili.
I soggetti su cui si concentrano le attenzioni della Procura sono i privati che hanno avuto la responsabilità della funivia in questi anni. La società “Ferrovie del Mottarone” della famiglia Nerini che dall’inizio del ‘900 gestisce il business della salita in montagna, prima con la cremagliera, poi con gli autobus e dal 1970 con la funivia. La Leitner di Vipiteno, azienda leader mondiale nel campo delle funivie che aveva avuto l’appalto per la ristrutturazione dell’impianto nel 2016. E la ditta che nel novembre del 2020 ha firmato la revisione annuale, ossia la certificazione dello stato di salute della funivia, cavi compresi.
I cavi. Nel 2016 non furono sostituiti. Le funi attuali, a cominciare da quella che si è spaccata, sono in funzione da una ventina di anni.
I lavori e le certificazioni sono state eseguite a regola d’arte e le certificazioni emesse erano corrette? Se lo chiedono i magistrati. Al ministero dei Trasporti, che ieri sera ha avviato una indagine autonoma, in questi anni hanno ricevuto regolarmente le documentazioni ma, spiegano i tecnici, solo in caso di sospetti si avviano verifiche.
14 persone sono morte perché il cavo di traino si è rotto e il freno di emergenza non ha funzionato. Questi sono i due fatti accertati fin’ora dagli investigatori. Adesso si lavora per dare un nome ai responsabili e tra gli interessati alle indagini non c’è solo il privato, c’è anche il pubblico. La proprietà dell’impianto è della Regione Piemonte che, ricordiamolo, oggi è guidata dal forzista Cirio e nel 2016 era guidata dal Chiamparino del Pd. Da anni è in corso un processo di trasferimento, lento e accidentato, al Comune di Stresa. Fino a oggi però dipende ancora tutto da Torino, confermano al Tribunale di Verbania.
L’impianto del Mottarone è in gestione ai privati fino al 2028, e la concessione pubblica prevede clausole di ordinaria e straordinaria manutenzione.
L’ente pubblico ha condotto la necessaria vigilanza? Le manutenzioni sono state efficaci? Le certificazioni erano veritiere? Domande a cui l’inchiesta dovrà rispondere.

Mottarone, la funivia gestita da privati che ha avuto bisogno di ingenti fondi pubblici

(di Luca Parena)

La funivia gestita dai privati ha avuto bisogno di fondi pubblici ingenti per essere sostenibile. Le revisioni straordinarie all’impianto hanno costi tali da far vacillare l’equilibrio finanziario del concessionario. Per la Ferrovie Mottarone, la società che ha in gestione la funivia di Stresa, è stato così nel 2014, quando è stato necessario intervenire pesantemente sull’impianto, che risaliva nella concezione ai primi anni ’70. Ce lo conferma un ex amministratore locale che all’epoca seguì da vicino la vicenda: la prima gara d’appalto prevedeva che i costi fossero coperti per più della metà dal privato, ma nessuna azienda ha ritenuto di poter rientrare dell’investimento con la gestione della funivia per i successivi quindici anni. Solo con una seconda gara, in cui circa tre dei quattro milioni della spesa sono stati finanziati dalla Regione e dal Comune, la società dell’imprenditore Luigi Nerini ha presentato la propria offerta in associazione temporanea d’impresa con la Leitner di Bolzano che completò i lavori di ammodernamento e automazione.
Che cosa ci dice quindi quell’intervento completato cinque anni fa? Ci dice che i ricavi delle migliaia di passeggeri che in un anno salgono sulla funivia possono non bastare per la gestione di un privato. E che i contributi della proprietà regionale e del Comune di Stresa per questa infrastruttura, considerata strategica per il servizio di interesse pubblico che dà al turismo locale, hanno un ruolo fondamentale per garantire la sostenibilità della funivia. Una sostenibilità messa a dura prova negli ultimi quindici mesi dalle chiusure prolungate imposte dalla pandemia. Anche questo è un elemento di cui quanto meno tenere conto, mentre si cerca qualche parziale risposta alle domande sollevate da questa tragedia.

Il PD fa quadrato intorno al Ministro Orlando. Draghi tace

(di Anna Bredice)

L’ultimo in ordine di tempo è stato Enrico Letta che insieme a tutti i ministri e ai dirigenti del PD ha fatto quadrato intorno ad Orlando, messo sotto accusa da Confindustria e dalla destra per la proroga del blocco dei licenziamenti. Una solidarietà chiesta dallo stesso ministro del Lavoro al suo partito, per non rimanere solo e non dover mettere sul tavolo di Palazzo Chigi la lettera di dimissioni. Ma da quanto si apprende la norma presentata dallo stesso Orlando in conferenza stampa dopo il Consiglio dei Ministri cambia, verrà eliminata la proroga al 28 agosto per le aziende che useranno la cassa Covid. Dovrebbe rimanere il divieto di licenziare a partire dal 1° luglio per gli imprenditori che useranno la cassa ordinaria senza pagare il contributo addizionale, a carico dello Stato.
Se questa sera sarà confermata questa versione, sarà comunque una sconfitta del ministro Orlando, dei sindacati che chiedevano anche di più e tutto questo nel silenzio assoluto di Draghi che non ha speso una parola per difendere il suo ministro attaccato da una forza della maggioranza, la Lega e da Confindustria. Anzi, alcuni articoli che lo ritraevano infastidito dalle decisioni di Orlando non sono stati nemmeno smentiti da Palazzo Chigi. La Lega che come al solito fuori dice una cosa e nel Consiglio dei ministri ne fa un’altra, ha votato il decreto sostegni con la proroga del blocco per poi attaccare Orlando dicendo che ha tentato una sorta di blitz senza avvertire nessuno. Evento che è del tutto improbabile, visto che un decreto come il Sostegni Bis è stato studiato mille volte, valutato in pre-consiglio dei ministri e poi presentato in conferenza stampa, alla presenza di Draghi stesso che continua a tacere, confermando che su alcune questioni, come il fisco, il DDL Zan e ora il blocco dei licenziamenti non è sulla stessa lunghezza d’onda del Partito democratico.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Oggi in Italia sono stati accertati circa 2.500 nuovi casi di coronavirus ed è risultato positivo il 2,3% delle persone che hanno fatto il tampone, percentuale stabile rispetto a ieri. 110 le morti comunicate. Continuano a diminuire i pazienti ricoverati, sia in terapia intensiva sia negli altri reparti COVID. Da oggi tutta Italia è colorata di giallo e possono riaprire le palestre. Nelle prossime settimane sono previsti altri allentamenti delle restrizioni e dal 31 maggio alcune Regioni dovrebbero entrare in zona bianca: si parla di Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna. La campagna vaccinale ieri ha fatto segnare circa 400mila nuove iniezioni. Tra oggi e domani si dovrebbe arrivare a 21 milioni di persone che hanno ricevuto almeno una dose. A livello internazionale nel pomeriggio il direttore dell’organizzazione mondiale della sanità ha sottolineato le disuguaglianze nell’accesso ai vaccini, sottolineando che sono concentrati nei paesi più ricchi: “Oltre il 75% è stato somministrato in soli 10 paesi”, ha detto il dirigente dell’Oms.

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    “FRANGI. Nobu at Elba Redux”, la monumentale installazione di Giovanni Frangi installata nella Sala Stirling in Palazzo Citterio a Brera, è un ambiente che avvolge il visitatore con grandi tele dipinte che danno l’impressione di trovarsi immersi in un panorama silvano alla luce della luna. Nell’ambiente anche sculture in gommapiuma bruciata che assomigliano a tronchi trascinati dalla corrente. L’opera fece la sua prima apparizione vent’anni fa alla Scuderia Grande di villa Panza a Varese e ora a Palazzo Citterio viene proposta in un nuovo allestimento a cura di Francesco Librizzi: un grande sipario luminoso in metallo nasconde o protegge l’opera rendendo così più sorprendente il primo sguardo, come una scoperta. Di fianco poi si incontra una galleria di foto che mostrano sensazioni e momenti che hanno accompagnato la nascita del lavoro. In mostra abbiamo incontrato l’artista Giovanni Frangi e poi Francesco Librizzi che ha curato l’allestimento. Ascolta il servizio con le interviste di Tiziana Ricci.

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    Pubblica di giovedì 06/11/2025

    Un anno di Trump (dopo i primi quattro dal 2016). Il 6 novembre 2024 il tycoon veniva rieletto alla Casa Bianca con una maggioranza risicata, poco più di 2 milioni di voti su 156 milioni di schede votate. In un anno Trump ha trasformato il declino di una superpotenza - gli Stati Uniti degli ultimi anni - in una forza aggressiva contro paesi e principi che erano stati amici dal dopoguerra ad oggi. Trump e il tramonto della relazione privilegiata americana con l’Europa; Trump e il tramonto delle garanzie democratiche dello stato di diritto. Nel primo anniversario del ritorno di Trump alla Casa Bianca è arrivata l’elezione del sindaco di New York Zohran Mamdani. Ecco un passaggio del suo discorso della vittoria: «la saggezza convenzionale direbbe che sono ben lontano dall’essere il candidato perfetto. Sono giovane, nonostante i miei sforzi per invecchiare. Sono musulmano. Sono un socialista democratico. E, cosa ancora più grave, mi rifiuto di chiedere scusa per tutto questo». Pubblica ha ospitato Ida Dominijanni, giornalista e saggista, fa parte del direttivo del Centro per la Riforma dello Stato. Ha insegnato filosofia politica e teoria femminista all’università di Roma Tre ed è stata ricercatrice alla Cornell University (NY).

    Pubblica - 06-11-2025

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    Alla Cop l'assemblea dei popoli chiede giustizia climatica

    A Belèm in Brasile lunedì si apre la Cop30 per il clima per cercare di tenere insieme la lotta al riscaldamento globale sotto i colpi del negazionismo di Trump e delle guerre; insieme alla Cop nella città amazzonica si riuniscono migliaia di rappresentanti di movimenti e organizzazioni sociali per elaborare proposte sulla crisi climatica, a partire da quelle relative all'Amazzonia e ai popoli che la abitano. Si chiama Cupola dos Povos ovvero "cupola dei Popoli", e non è la prima volta che si riunisce anzi, è una tradizione. Come ci racconta una delle leader del movimento indigeno brasiliano Sila Mesquita Apurina intervistata da Sara Milanese.

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    Gaza, l’Onu chiede cibo e tende per l’inverno, ma Israele continua a demolire edifici con raid aerei

    Gaza, l’Onu chiede cibo e tende per l’inverno, ma Israele continua a demolire edifici con raid aerei “A Gaza mancano cibo e rifugi, bisogna aprire il valico di Rafah”: è l’ennesimo appello che l’Onu rivolge a Israele. A quasi un mese dall’entrata in vigore del cessate il fuoco, nella Striscia entra ancora solo una minima parte degli aiuti previsti; le agenzie umanitarie denunciano che Israele impedisce l’ingresso anche a tende, coperte e rifugi. I palestinesi della Striscia, in gran parte sfollati, non sono in condizione di affrontare la stagione fredda che si avvicina. L’esercito però, in violazione del cessate il fuoco, continua l’opera di demolizione degli edifici: dall’alba sono in corso raid aerei sui quartieri orientali di Gaza City. A livello diplomatico intanto gli Stati Uniti, intanto, portano avanti il loro piano per Gaza presso il consiglio di sicurezza dell’Onu: nelle scorse ore la risoluzione che autorizza la Forza internazionale di stabilizzazione è stata presentata anche ai paesi arabi coinvolti nel processo di mediazione tra Hamas e Israele. Da Deir al Balah, la testimonianza di Nicolò Parrino, responsabile logistica di Emergency a Gaza, intervistato da Chawki Senouci.

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