Approfondimenti

La missione militare europea nel Mar Rosso, l’assedio agli ospedali di Khan Yunis e le altre notizie della giornata

Mar Rosso - aspides

Il racconto della giornata di lunedì 22 gennaio 2024 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30.Gli ospedali di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, sono assediati dall’esercito israeliano. La missione militare europea nel Mar Rosso si chiamerà Aspides e verrà lanciata il 19 febbraio, dopo il via libera arrivato oggi da Bruxelles. Un detenuto si è suicidato nel carcere di Poggioreale, sarebbe uscito tra un mese.

L’assedio di Israele alle strutture sanitarie di Khan Yunis

(di Emanuele Valenti)
Negli ultimi giorni è aumentata ulteriormente la pressione su Netanyahu da parte dei suoi alleati internazionali.
Stati Uniti, Gran Bretagna e Unione Europea insistono su una tregua, sulla liberazione degli ostaggi e sul pianio politico sulla creazione di uno stato palestinese.
Il governo israeliano la pensa diversamente. È ancora convinto che la guerra sia l’unico modo per convincere Hamas a rilasciare gli ostaggi e sulla carta, ma forse solo sulla carta, è ancora convinto di poter eliminare definitivamente il gruppo palestinese. Nessuna apertura poi sui due stati.
Il primo ministro israeliano ha negato oggi che ci sia una trattativa e che Hamas sia disposta a trattare, parlando invece di una proposta del suo esecutivo.
I ministri dell’estrema destra religiosa sono andati oltre. Quello per la sicurezza nazionale, Ben-Gvir, ha detto che se dovesse finire la guerra finirebbe anche il governo.
Il ministro delle finanze, Bezalel Smotrich, ha invece chiesto che gli attacchi su Gaza siano ancora più intensi, perché questo sarebbe l’unico modo per liberare gli ostaggi e garantire la sicurezza di Israele.
Netanyahu dipende politicamente dai partiti dell’estrema destra religiosa. E la loro posizione oltranzista è un elemento importante di tutta questa vicenda. Non dimentichiamo però come una buona parte della società israeliana veda ancora come obiettivo primario la scomparsa di Hamas e che oggi alla Knesset una mozione di sfiducia contro l’esecutivo abbia raccolto solo 18 voti a favore su 120 deputati.
E al momento Netanyahu non sembra intenzionato a fare marcia indietro. Il suoi ministro degli esteri, Israel Katz, dello stesso partito di Netanyahu, il Likud, è andato a Bruxelles per incontrare i ministri degli esteri dell’Unione Europea e a un certo puinto ha tirato fuori una sua vecchia proposta, quella di spostare i cittadini di Gaza su un’isola artificiale nel Mediterraneo. Il consiglio degli esteri l’avrebbe presa male, quasi come una sfida, visto che sono a favore dei due stati.

In questa situazione è difficile vedere o anche solo immaginare una soluzione e la fine della guerra. Anche perché tutti coloro che in questo momento appoggiano il governo Netanyahu non accetterebbero mai uno stato palestinese, se tra i suoi attori politici ci fosse Hamas. Insomma un circolo vizioso, che non fa altro che alimentare la guerra. Anche oggi gli attacchi su Gaza hanno fatto decine di vittime. In queste ore è drammatica la situazione a Khan Yunis, nel sud, dove ci sono ospedali assediati dai carri armati israeliani e altri dove la gente sta scavando per seppellire i familiari morti. Troppo pericoloso uscire.
I soldati israeliani, come era già successo a Gaza City, hanno anche arrestato del personale medico.
Biden ha mandato nella regione il coordinatore della Casa Bianca per il Medio Oriente, McGurk. Tra le sue tappe Egitto e Qatar. Washington, Cairo e Doha continuano a lavorare per una soluzione, o almeno per uno stop alla guerra. Per ora senza risultati.

Il via libera di Bruxelles alla missione militare europea nel mar Rosso

(di Alessandro Principe)
Sarà una missione, dicono da Bruxelles, “forte, allargata, e il più possibile partecipata”. Sono Germania, Francia e Italia, i paesi che la stanno promuovendo con lo scopo di difendere le navi mercantili. Altro aggettivo chiave è “difensiva”: serve per distinguerla da quella lanciata da Stati Uniti e Gran Bretagna contro gli Houthi in territorio yemenita. È chiaro però che la “natura difensiva” va parametrata a uno scenario di grande instabilità se non di guerra vera e propria. E infatti è previsto dalla bozza di accordo, un coordinamento con Washington e Londra.

Una missione nello stretto di Hormuz c’è già dal 2020, una missione a cui l’Italia già partecipa, promossa dalla Francia e definita di “pattugliamento”. Lo scopo era soprattutto di prevenire  gli assalti dei cosiddetti “pirati”. Ora la situazione è diversa: gli attacchi sono veri e propri atti di guerra lanciati da una milizia – gli Houthi – che fa riferimento a una potenza come l’Iran. E infatti la nuova missione Aspides viene definita “rinforzata”.

È il ministro Tajani a spiegare: “Sarà una protezione militare molto forte, con tutti gli strumenti necessari per abbattere missili e droni e, se dovessero esserci attacchi via mare, tutti coloro che attaccano”. Quindi non un semplice accompagnamento dei mercantili con scopo di deterrenza. Ma se per fermare un missile in partenza o un drone si spingerà fino a colpire il territorio dello Yemen, come fanno americani e britannici, non è spiegato. La missione è promossa, come detto, da Germania, Francia e Italia, in coordinamento con l’Alto rappresentante per la polita estera europea. L’invito è rivolto agli altri paesi ma comunque, in base ai Trattati, il Consiglio può affidarla a un gruppo di Stati membri. Ancora Tajani: “Aspides non è una semplice missione di polizia ma un vero passo verso la difesa comune europea”. Un salto di qualità, dunque, in un contesto incandescente.

Gli effetti della missione europea nel Mar Rosso sulla politica italiana

(di Anna Bredice)
Sulla nuova missione navale nel Mar Rosso che l’Unione europea ha deciso oggi, sia il Partito Democratico che i Cinque stelle sono d’accordo nel chiedere che il governo vada presto a riferire in Parlamento. Il ministro Tajani oggi ha risposto di essere pronto a spiegare quali funzioni avrà una missione navale che secondo il governo sarebbe già stata autorizzata, ma da quello che emerge è comunque una missione militare di protezione e difesa nuova, allargata rispetto a quella già autorizzata. L’Italia sarà presente con una nave della Marina militare, quella presente attualmente sarà spostata in un’altra area. L’ex Capo di Stato maggiore della Difesa Camporini mette ad esempio le mani avanti e spiega che sarà strettamente difensiva a differenza di quella americana, ma che “rischia di essere una distinzione solo semantica, dipenderà dalle regole di ingaggio”. Giorgia Meloni nella sua intervista serale nella quale si è scagliata come sempre contro le opposizioni, con il solito atteggiamento di vittima di un sistema nemico, ha minimizzato la missione nel Mar Rosso, dicendo che è di difesa e che non si deve passare per il Parlamento. Il voto di Camera e Senato appare un fastidio e un ingombro per la destra al governo, anche in politica estera. I due partiti di opposizione vogliono ascoltare e poi decidere, non dovrebbero esserci divisioni, anche i Cinque stelle ritengono che essendo una missione di protezione navale non ci sarebbero contrarietà, ma il partito democratico si chiede perché non si debba votare una missione in un’area così delicata come quella del Mar Rosso, così vicino al conflitto in Medio Oriente.

Un altro suicidio nel carcere di Poggioreale

Aveva 34 anni, tra un mese sarebbe uscito: è stato trovato questa mattina in bagno con un cappio al collo. È il terzo suicidio dall’inizio dell’anno del carcere di Poggioreale a Napoli. Il penitenziario napoletano è uno dei più sovraffollati d’Europa: 2.100 detenuti rispetto a una capienza prevista di 1.500.

I sindacati della polizia penitenziaria continuano a denunciare una situazione sempre più insostenibile nelle carceri italiane. Il governo non si muove: nulla di concreto nella relazione di quattro giorni fa del ministro Nordio. Il sottosegretario Delmastro – che ha le delega alla polizia penitenziaria – continua a dire – lo ha ripetuto oggi – che le misure alternative alla detenzione non servono, anzi sono pericolose.

Così risponde a Radio Popolare il Garante dei detenuti della Regione Campania Samuele Ciambriello

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    L’Orizzonte delle Venti - 18-09-2025

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    San Siro, Scavuzzo: “Se passano emendamenti sostanziali rischia di saltare tutto”

    Dopo che la Giunta del Comune di Milano ha licenziato la delibera per la vendita dello stadio di San Siro, la palla ora passa al Consiglio comunale, che dovrà votare il provvedimento giovedì 25 settembre, e non più il 29. Nonostante sia possibile presentare emendamenti al testo, per la giunta il documento è immodificabile: “È frutto di un lavoro che ha gli elementi essenziali del contratto, una cosa molto tecnica ma anche politica”, ha detto ai nostri microfoni la vicesindaca Anna Scavuzzo. Nel caso di un emendamento di sostanza votato dalla maggioranza dei consiglieri, infatti, “le squadre potranno rigettare l’intera proposta”. Una sorta di prendere o lasciare per i consiglieri comunali. Secondo la vicesindaca Scavuzzo, dopo due mesi di confronto e dopo le modifiche alla versione di luglio, adesso “si chiude”. L’intervista integrale di Luigi Ambrosio nella nostra trasmissione “L’Orizzonte”.

    Clip - 18-09-2025

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    Esteri di giovedì 18/09/2025

    1) “La gente non lascia Gaza City perché non sa dove andare o perché non può permetterselo”. Migliaia di persone restano nella città della striscia, mentre l’esercito continua a bombardarla. (Jacob Granger - MSF) 2) “Israele sta commettendo un genocidio, ma gli altri paesi hanno l’obbligo giuridico di fare tutto ciò che possono per impedirglielo”. In esteri la seconda puntata dell’intervista a Chris Sidoti, giudice della commissione Onu. (Valeria Schroter, Chris Sidoti - Commissione Onu d'inchiesta per i territori palestinesi) 3) La Francia ancora in piazza. Un milione di persone mobilitate dai sindacati per protestare contro la legge di bilancio di Bayrou. (Veronica Gennari) 4) La tragedia umanitaria della guerra in Sudan, e i sudanesi che resistono. Premiata in Norvegia una rete di associazioni comunitarie che lavorano per favorire l’ingresso di aiuti. (Irene Panozzo, analista politica) 5) Donald Trump alla corte britannica. La luna di miele tra Keir Starmer e il presidente Usa è soprattutto una questione di business. (Marco Colombo, giornalista) 6) World Music. Together for Palestine, il concerto organizzato da Brian Eno a Londra contro il genocidio. (Marcello Lorrai)

    Esteri - 18-09-2025

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    L'Orizzonte di giovedì 18/09 18:34

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 18-09-2025

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    Alessio Lega ricorda Fausto Amodei: "Sublime la sua scrittura, una persona tenera e ironica"

    È morto a 91 anni Fausto Amodei, figura cruciale per la canzone popolare italiana che alla fine degli anni cinquanta aveva contribuito a fondare il Cantacronache, il primo esperimento di canzone politica “d’autore” in Italia. Tra i suoi capolavori 'Per i morti di Reggio Emilia', una delle canzoni popolari e politiche più suonate nelle piazze d’Italia. Ma "le sue canzoni sono riuscite ad andare ben oltre il suo nome” diventando parte dell’immaginario collettivo, ricorda il cantautore Alessio Lega ai microfoni di Radio Popolare. Ascolta l'intervista di Niccolò Vecchia.

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    Poveri ma belli di giovedì 18/09/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Inizia la Milano Green Week! gli eventi e iniziative le presenta l'assessora al verde, Elena Grandi. Rachele di Magiafiori, la nostra chef vegetale ci sugegrisce poi un menù tutto...green. Marcello ed Elisa, infine, ascoltatori/educatori ci han scritto per raccontarci La Rosa dei Venti, l'associazione che da anni nel comasco, lavora per l'inclusione di persone con disturbi di personalità. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

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    Volume di giovedì 18/09/2025

    In compagnia di Niccolò Vecchia telefoniamo ad Alessio Lega per ricordare, nel giorno della sua scomparsa, Fausto Amodei, un vero simbolo della canzone politica d’autore italiana. Segue mini live in studio con il giovane jazzista Francesco Cavestri in vista del suo concerto al Blue Note di martedì prossimo. Nella seconda parte siamo in compagnia di Piergiorgio Pardo, nostro ospite fisso per la rubrica LGBT, con cui parliamo del film “I segreti di Brokeback Mountain” e alcuni eventi del weekend. Concludiamo con una telefonata a Marina Catucci da New York, per commentare l’improvvisa sospensione dello show di Jimmy Kimmel dalla rete Abc, a seguito di una frase “scomoda” su Charlie Kirk detta dal conduttore in trasmissione.

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