Approfondimenti

La nuova ordinanza sui vaccini, lo scontro istituzionale con De Luca e le altre notizie della giornata

Vincenzo De Luca ha ottenuto un accordo per le regionali Campania 2025

Il racconto della giornata di lunedì 12 aprile 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Si profila un vero e proprio scontro istituzionale tra governo e Regione Campania dopo che il governatore Vincenzo De Luca ha detto che non ha alcuna intenzione di obbedire alle direttive del generale Figliuolo, frutto di un’ordinanza non troppo precisa. La questione sociale resta sullo sfondo della pandemia, ma il ministro che dovrebbe seguirla se ne sta occupando? Commercianti e ristoratori sono tornati in piazza a Roma e con loro anche Casapound. Oggi è stata presentata la Biennale di architettura di Venezia che si aprirà al pubblico il 22 maggio e si potrà visitare fino al 21 novembre. Infine, i dati di oggi sull’andamento dell’epidemia da COVID in Italia.

De Luca apre lo scontro istituzionale sulle priorità nella vaccinazione

Un vero e proprio scontro istituzionale tra governo e Regione Campania si profila dopo che il governatore Vincenzo De Luca ha detto che non ha alcuna intenzione di obbedire alle direttive del generale Figliuolo: “finiti gli over 80 vaccineremo altre categorie, non andremo in ordine anagrafico”. Il commissario straordinario gli ha risposto che deve seguire le linee guida del piano nazionale di vaccinazioni.

(di Luigi Ambrosio)

Il governo Draghi si gioca molta credibilità nel conflitto che si è aperto con il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca del PD, sulla gestione delle vaccinazioni. De Luca oggi ha annunciato che non seguirà il criterio cronologico stabilito dall’ordinanza di venerdì scorso firmata dal commissario all’emergenza Figliuolo ma, una volta finiti 80enni e fragili, darà il vaccino agli operatori economici e del turismo. Ordinanza che De Luca ha liquidato con la sua tradizionale enfasi: “Una cosa è il rigore una cosa è la stupidità“. “Non possiamo perdere un’altra stagione turistica vaccinando gli operatori in agosto” ha spiegato.
La Campania è una delle Regioni dove si sono inoculati più vaccini a categorie diverse da anziani e fragili, una di quelle che più ha suscitato l’indignazione che ha indotto il governo a scrivere proprio l’ordinanza che ribadisce il criterio dell’età. Le parole De Luca sono di conseguenza un problema ancora più grande.
Se il governo non si fa rispettare in Campania, non potrà più farsi rispettare da nessuna parte.
La risposta di Figliuolo è stata immediata: le vaccinazioni devono “proseguire in modo uniforme a livello nazionale, senza deroghe ai principi che le regolano, facendo riferimento all’ordinanza che indica le categorie prioritarie“. Allora De Luca ha precisato che vuole prendere le dosi di AstraZeneca non utilizzate per vaccinare “anche” le categorie economiche.
Una specie di doppio binario. E del resto è l’ordinanza Figliuolo che sembra scritta per essere interpretata in quel senso, dato che si stabilisce la priorità anagrafica per le vaccinazioni ma allo stesso tempo si afferma: “a seguire, sono vaccinate le altre categorie considerate prioritarie dal Piano nazionale, parallelamente alle fasce anagrafiche secondo l’ordine indicato“.
De Luca strizza l’occhio a chi vuole le riaperture e a ristoratori e imprenditori nel giorno, sarà un caso, delle proteste di piazza di quelle categorie. Il governo che non può perdere la faccia risponde.
Poi la precisazione da Napoli. E forse la via d’uscita da una polemica ad alto tasso di propaganda dove nessuno, ma il governo più di tutti, può permettersi la figura di chi non si fa rispettare, mentre Salvini e le regioni leghiste si godono lo spettacolo.

Un’altra ordinanza ambigua sulla campagna vaccinale

Nell’ordinanza firmata dal generale Figliuolo si stabilisce la priorità anagrafica per le vaccinazioni ma allo stesso tempo si afferma: “a seguire, sono vaccinate le altre categorie considerate prioritarie dal Piano nazionale, parallelamente alle fasce anagrafiche secondo l’ordine indicato“. Su questo passaggio dell’ordinanza che può esporsi a interpretazioni e ambiguità abbiamo raggiunto il professore di Diritto Costituzionale dell’Università Cattolica di Milano Enzo Balboni:


 

La questione sociale resta sullo sfondo della pandemia

(di Massimo Alberti)

La questione sociale che resta sullo sfondo della pandemia. Ma il ministro che dovrebbe seguirla se ne sta occupando? Da mesi i tavoli sulle crisi aziendali non vengono convocati. Giancarlo Giorgetti non è uno qualsiasi: è un pezzo grosso della politica, il numero due della Lega ed il suo volto istituzionale.
Al Ministero dello Sviluppo Economico è stato messo per dare al suo partito un ruolo nella gestione dei miliardi in arrivo col Recovery Fund. Ma la vita del suo ministero non è solo grandi progetti, è anche mettere le mani nel fango degli oltre 100 tavoli di crisi aziendali aperti. Che però sembrano interessare poco. Quanti sono quelli convocati, infatti, in 3 mesi? Uno, quello della Corneliani di Manotva. I settori coinvolti sono tanti: tessile, turismo, acciaio, automotive. [CONTINUA A LEGGERE SUL SITO]

La geopolitica fa male a chi non è capace di gestirla

(di Chawki Senouci)

La geopolitica fa male a chi non è capace di gestirla, pilotarla. L’Unione Europea ha puntato tutto su AstraZeneca e chiuso le porte ai vaccini non occidentali: in particolare al russo Sputnik V e al cinese Sinovac. Ma dopo il parere dell’Ema molti paesi dell’UE, pur limitando drasticamente l’uso di AstraZenca, stanno continuando a vaccinare a un ritmo elevato perché dispongono di enormi quantitativi di altri vaccini, probabilmente nascosti agli alleati. La geopolitica chiede compattezza. Ma finora tra i 27 è prevalso l’interesse nazionale sulla solidarietà, un principio universale che non prevede deroghe. In un articolo su Le Monde l’economista francese Thomas Piketty ha denunciato l’Europa che sta bloccando le dosi destinate ai paesi poveri nell’ambito del piano Covax dell’Onu. “La più grave crisi sanitaria degli ultimi 100 anni – ha scritto – ci obbliga a ripensare la nozione della solidarietà internazionale”. Uno dei primi a mettere pubblicamente in discussione il piano COVAX fu Mario Draghi: durante il suo Consiglio Europeo disse di non essere a favore delle donazioni. Fu musica per le orecchie dei sovranisti, Italia First. l’ideologia cara al ministro Giorgetti.

Commercianti e ristoratori tornano in piazza (e Casapound si unisce anche stavolta)

(di Anna Bredice)

Lanci di petardi, fumogeni. Come settimana scorsa, anche oggi Casapound si è infiltrata nella manifestazione dei commercianti e ristoratori e ha trasformato il sit-in per le riaperture in un pomeriggio di nuove tensioni. Tutto questo a due passi dal Parlamento che a differenza di una settimana fa era inavvicinabile da questa mattina con transenne e controlli in tutti gli angoli e accesi per impedire l’arrivo dei manifestanti, i quali dicevano di essere a migliaia e di essere stati bloccati nei caselli autostradali e nelle stazioni, ma in realtà non c’è nessuna conferma che ci siano stati blocchi per non farli arrivare a Roma.
Ma chiaramente la manifestazione non era stata autorizzata e quindi c’era molto polizia per impedire l’accesso ed evitare incidenti, che puntualmente però sono avvenuti, anche se in forma lieve.
Alle tre del pomeriggio in piazza San Silvestro c’erano circa 500 ristoratori, alcuni arrivati per conto loro del tutto inconsapevoli di una piazza non del tutto pacifica, molti altri invece se lo aspettavano.
Sono prima arrivati tre esponenti dell’associazione “Io apro” con le manette ai polsi per dimostrare che non sono violenti, ma quasi subito è avanzato anche il gruppo, una ventina, di Casapound, ben visibili con le loro bandiere e hanno tentato di forzare i furgoni della polizia, lanciando anche dei petardi verso i poliziotti, un manifestante si è ferito con una bottiglia lanciata da un altro manifestante.
In questo modo si è conclusa una protesta che Salvini ha detto di condividere, ma che si sapeva che sarebbe stata una replica di quella di settimana scorsa. Sentiamo le voci dei manifestanti:


 

Potremo noi vivere ancora insieme? La Biennale di architettura di Venezia ai tempi del COVID

(di Tiziana Ricci)

Oggi è stata presentata la Biennale di architettura di Venezia che si aprirà al pubblico il 22 maggio e si potrà visitare fino al 21 novembre. La Mostra Internazionale d’Architettura comprende opere di 112 partecipanti da 46 paesi con una maggior rappresentanza di Africa, America Latina e Asia.
Ai Giardini e all’Arsenale in tutto saranno 63 i paesi: 4 presenti per la prima volta Grenada, Iraq, Uzbekistan ed Azerbaijan. Direttore di questa 17° Biennale d’Architettura è Hashim Sarkis, classe ’64, architetto e docente libanese con un ricco curriculum. Per lui realizzare la prossima mostra è una sfida, e si vede dal titolo che ha scelto, diventato ancora più significativo dopo la pandemia: “Potremo noi vivere ancora insieme?“. In futuro l’architettura dovrà affrontare temi come: crisi climatica, migrazioni, disuguaglianze economiche e sociali. Leone d’Oro alla memoria quest’anno a una grande dell’architettura, Lina Bo Bardi proprio per la sua capacità di rispondere a quelle esigenze.
Questa edizione si espanderà in nuove direzioni: due pubblicazioni oltre il catalogo, un film, un nuovo rapporto con la Biennale Danza, incontri, mostre satellite e un evento speciale sullo spazio. Infine si rinnova il rapporto quinquennale col Victoria Albert Museun di Londra con un progetto speciale sul tema della migrazione. Tre moschee di Londra, la loro storia, quella delle comunità islamiche e la loro evoluzione.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Oggi in Italia sono stati accertati circa 9.800 nuovi casi di coronavirus ed è risultato positivo il 5,1% delle persone che hanno fatto il tampone, percentuale inferiore a quella di ieri. Ancora tante le morti comunicate, 358, e tornano ad aumentare i pazienti ricoverati: sono 8 in più nelle terapie intensive e 78 in più negli altri reparti COVID.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 21/10 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 21-10-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 21/10 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 21-10-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 21/10/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 21-10-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 21/10/2025 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 21-10-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    No Manches Guey di martedì 21/10/2025

    Un viaggio musicale dentro le culture latino americane.

    No Manches Guey - 21-10-2025

  • PlayStop

    News della notte di martedì 21/10/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 21-10-2025

  • PlayStop

    Soulshine di martedì 21/10/2025

    Soulshine è un mix eclettico di ultime uscite e classici immortali fra soul, world music, jazz, funk, hip hop, afro beat, latin, r&b, ma anche, perchè no?, un po’ di sano rock’n’roll. L’obiettivo di Soulshine è ispirarvi ad ascoltare nuova musica, di qualsiasi decennio: scrivetemi i vostri suggerimenti e le vostre scoperte all’indirizzo e-mail cecilia.paesante@gmail.com oppure su Instagram (cecilia_paesante) o Facebook (Cecilia Paesante).

    Soulshine - 21-10-2025

  • PlayStop

    Fuori registro di martedì 21/10/2025

    Voci tra i banchi di scuola. A cura di Lara Pipitone, Chiara Pappalardo e Sara Mignolli

    Fuori registro - 21-10-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di martedì 21/10/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 21-10-2025

  • PlayStop

    Per la libertà di stampa, per Sigfrido Ranucci, per Report: sit-in a Roma

    Verso la fine della manifestazione è arrivato Sigfrido Ranucci, quasi emozionato dalla solidarietà che ha trovato in questa piazza, dalla presenza di tante persone in piazza Santi Apostoli “per non farlo sentire solo” dicono i manifestanti con dei cartelli in mano “press” e la scritta “no bavaglio”. E “per proteggerlo” - dicono ancora. Una protezione anche democratica da parte delle persone per il suo lavoro di giornalista. Sul palco per più di un'ora si sono alternate tante voci, si sono sentite altre denunce. A presentare la manifestazione di oggi c'era un giornalista della Rai a cui qualche anno fa da questo Governo è stata tolta la sua trasmissione. Poi il caso delle denunce temerarie e poi l'impossibilità di approvare la Freedom Act. “Una libertà di stampa a rischio” aveva detto Elly Schlein qualche giorno fa, oggi anche lei era in piazza e ha ribadito le sue convinzioni. In piazza Santi Apostoli oltre a tanti giornalisti ci sono tutti i leader della sinistra e tante persone. Anna Bredice ha intervistato Sigfrido Ranucci.

    Clip - 21-10-2025

  • PlayStop

    Esteri di martedì 21/10/2025

    1) Il vicepresidente degli Stati Uniti arriva in Israele per vigilare sulla tenuta della tregua a Gaza. La casa bianca teme che Netanyahu possa far saltare tutto. (Martino Mazzonis) 2) Torture, abusi e violenze. I prigionieri palestinesi tornano a casa e raccontano la loro detenzione. (Valeria Schroter) 3) Sarkozy va in carcere acclamato dalla folla e accompagnato dalla marsigliese e la classe politica francese innalza l’ex presidente da colpevole a martire. (Francesco Giorgini) 4) Stati Uniti, la distruzione della casa bianca per far spazio ad una sala da ballo è la rappresentazione plastica del processo di smantellamento della politica e della società americana portato avanti da Trump. (Roberto Festa) 5) Il Giappone ha la prima premier donna della sua storia. Ma questa non è necessariamente una buona notizia per le donne di un paese profondamente maschilista. ( Marco Zappa - Ca' Foscari) 6) Spagna, la rotta migratoria verso le Baleari è l’unica in crescita e infiamma la retorica razzista dei governi locali di destra. (Giulio Maria Piantedosi) 7) Rubrica Sportiva. Una delle vittorie più sorprendenti nella storia del calcio europeo. La squadra di un paesino svedese di 1200 abitanti vince il campionato. (Luca Parena)

    Esteri - 21-10-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di martedì 21/10 18:35

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 21-10-2025

  • PlayStop

    'Some Like It Hot': romanticismo e caos nel nuovo disco dei Bar Italia

    Come nel film del 1959 da cui prende il titolo, il nuovo disco dei Bar Italia è un ritratto di musicisti ribelli che si muovono tra glamour e malinconia, ironia e caos. L’album arriva dopo un lunghissimo tour che ha visto la band londinese suonare oltre 160 date in meno di un anno. L’energia grezza di 'Some Like It Hot' è il risultato di due anni super eccitanti ma anche frenetici e molto duri: "cattura esattamente lo stato d’animo che avevamo durante le registrazioni, un flusso di emozioni positive e negative insieme” racconta la band ai microfoni di Volume. Ascolta l’intervista ai Bar Italia, a cura di Elisa Graci e Dario Grande.

    Clip - 21-10-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di martedì 21/10/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 21-10-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di martedì 21/10/2025

    Restauro vs Recupero, in entrambi i casi, gli abiti non metteteli in cantina! Domani, intitolazione del giardino di Piazzale Segrino alla partigiana Margherita Belotti (Rina). Fine settimana, trekking urbani e presentazioni letterarie cantate con I.T.A.C.A Festival del Turismo Sostenibile di Viaggi & Miraggi. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 21-10-2025

  • PlayStop

    Volume di martedì 21/10/2025

    Dal lunedì al venerdì dalle 14.00 alle 16.00, Elisa Graci e Dario Grande vi accompagnano alla scoperta del suono di oggi: notizie, tendenze e storie di musica accompagnate dalle uscite discografiche più imperdibili, interviste con artisti affermati e nuove voci, mini live in studio e approfondimenti su cinema, serie TV e sottoculture emergenti. Il tutto a ritmo di giochi, curiosità e tanta interazione con il pubblico. Non fartelo raccontare, alza il Volume!

    Volume - 21-10-2025

Adesso in diretta