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L’apertura della COP26 tra dichiarazioni promettenti e proteste, Bolsonaro ad Anguillara Veneta e le altre notizie della giornata

COP26

Il racconto della giornata di lunedì 1° novembre 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Si è aperta oggi la COP26 World Leaders Summit a Glasgow, con gli interventi di Boris Johnson, Mario Draghi e Joe Biden. Tante buone parole a cui ora dovranno seguire i fatti. Dopo aver partecipato al G20 di Roma, stamattina Jair Bolsonaro è andato in un piccolo paese, Anguillara Veneta, dove nacque uno dei suoi bisnonni. Si è spento oggi a 97 anni l’architetto e urbanista Carlo Melograni, uno dei capiscuola del cosiddetto linguaggio razionalista. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

Al via la COP26 di Glasgow. Tante buone parole, ma arriveranno anche i fatti?

Una serie di dichiarazioni, tutte nella stessa direzione, ossia quella di ribadire l’urgenza e la necessità di intervenire sui cambiamenti climatici in corso. A aprire la giornata il premier britannico Boris Johnson, seguito dal Presidente del Consiglio italiano Mario Draghi. Johnson ha spiegato che siamo a un minuto dalla mezzanotte del giorno del giudizio, insomma, non c’è tempo da perdere. Così come Draghi, che ha chiesto ai suoi colleghi di rendere orgogliose le nuove generazioni che da tempo sottolineano l’importanza del clima per il futuro del pianeta. L’intervento di Joe Biden è stato forse quello di maggior sostanza. Il presidente americano ha chiaramente detto che gli Stati Uniti daranno l’esempio e arriveranno a zero emissioni entro il 2050. Non sarà così, invece, per l’India: il presidente Modi ha detto che il raggiungimento delle zero emissioni sarà nel 2070.
L’altro intervento molto atteso, seppur solo con un messaggio scritto, perché non partecipa alla COP, era quello di Xi Jinping. Il presidente cinese ha invitato tutte le parti “a intraprendere azioni più forti per affrontare insieme la sfida climatica”. Insomma, molte buone parole, che però ora dovranno necessariamente tradursi in fatti concreti, soprattutto dopo che dal G20 di Roma non si è usciti con impegni chiari e precisi. Jacopo Bencini di Italian Climate Network sta partecipando alla COP e sta seguendo i lavori:

Fuori dal palazzo dove è in corso la COP, gli attivisti per il clima hanno portato avanti le loro manifestazioni di protesta. È intervenuta anche Greta Thumberg che ha rilanciato l’ormai famoso blablabla, già utilizzato per sottolineare come alle parole debbano seguire i fatti. “I veri leader siamo noi – ha detto l’attivista svedese – e non quelli che sono dentro il palazzo”.
 

Bolsonaro ad Anguillara Veneta tra cittadinanza onoraria e proteste

Dopo aver partecipato al G20 di Roma, stamattina Jair Bolsonaro è andato in un piccolo paese, Anguillara Veneta, dove nacque uno dei suoi bisnonni. Alcuni giorni fa il consiglio comunale ha approvato la cittadinanza onoraria al presidente brasiliano di estrema destra, negazionista del COVID e sotto accusa per la deforestazione dell’Amazzonia. Oggi pomeriggio circa 500 persone hanno protestato a Padova, dove Bolsonaro era atteso per un’altra visita, e ci sono stati scontri tra manifestanti e polizia. Poche ore prima ad Anguillara Bolsonaro era stato accolto da un presidio di circa 200 persone che lo contestavano. Tra loro il consigliere regionale del PD Andrea Zanoni:


 

Addio all’architetto e urbanista Carlo Melograni

È morto Carlo Melograni. Architetto, urbanista, è stato uno dei capiscuola del cosiddetto linguaggio razionalista. Aveva 97 anni. Nella sua carriera ha partecipato alla progettazione di interventi di recupero di quartieri e centri storici. Famoso il suo progetto di riqualificazione del Testaccio a Roma. Stefano Boeri lo ricorda così:


 

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

5 milioni di morti. Secondo il monitoraggio sul coronavirus della Johns Hopkins University oggi è stata superata questa soglia, a poco meno di due anni dall’accertamento del primo caso di contagio in Cina. In Italia oggi sono stati comunicati 20 morti. I nuovi contagi accertati sono 2.818 ed è risultato positivo l’1,9% delle persone che hanno fatto il tampone, un dato in aumento rispetto a ieri. Cresce anche il numero di pazienti ricoverati: 22 in più in terapia intensiva, 109 in più negli altri reparti COVID.
A livello politico si è tornati a usare una parola sparita da mesi: coprifuoco. Il ministro degli esteri Luigi Di Maio ha sostenuto che bisogna andare avanti col Green Pass oppure – ha detto – “torniamo al coprifuoco e decidiamo di chiudere tutto”. Sempre oggi a Trieste il responsabile di una task force sanitaria regionale ha parlato di aumento esponenziale delle infezioni nella provincia e ha aggiunto che in città c’è il focolaio più grande di tutto il Friuli Venezia Giulia, 93 casi tra persone che nelle ultime settimane hanno manifestato contro il Green Pass.

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    Gran Bretagna e Germania, i grandi malati d'Europa. Il primo ministro britannico Starmer e il cancelliere tedesco Merz sono entrambi proiettati in una rincorsa della destra estrema. Il laburista britannico Starmer, due settimane fa: «restauriamo ordine e controllo», titolo di un documento presentato alla Camera dei Comuni. Il democristiano tedesco Merz: ci vogliono «controlli ai confini e respingimenti» perchè «l’immigrazione ha un impatto sul paesaggio urbano». Proprio così. Germania e Gran Bretagna, due potenze economiche mondiali: la Germania (80 milioni di abitanti) con il terzo pil del mondo (dopo Stati Uniti e Cina); il Regno Unito (con 60 milioni di abitanti) con il sesto pil mondiale (dopo la Germania c’è il Giappone e l’India e poi il Regno Unito). La “malattia” (la rincorsa ad essere a volte più a destra delle destre) rischia di cambiare i connotati a tradizioni politiche europee centenarie: come il laburismo britannico, il popolarismo democristiano tedesco insieme alla socialdemocrazia, sempre in Germania. Pesa, inoltre, un discorso pubblico sempre più contaminato da un lessico guerresco. Che danni può provocare questa “malattia” in due paesi fondamentali del continente europeo? Pubblica ha ospitato la storica Marzia Maccaferri (Queen Mary, University of London) e il giornalista Michael Braun (corrispondente da Roma del berlinese Tageszeitung).

    Pubblica - 03-12-2025

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    Finanza e Industria, ecco chi ci porta alla guerra

    Politici, industriali e finanzieri sono concordi nel sostenere la strada del riarmo e della militarizzazione europea: per i finanzieri si tratta di far fruttare i propri fondi rapidamente e in maniera sicura, per gli industriali idem, con fortissime iniezioni di denaro pubblico, non a caso anche quest’anno hanno fatto il record di vendite come registra il Sipri di Stoccolma il più autorevole istituto di ricerca sulla spesa militare nel mondo. Il problema, spiega Francesco Vignarca, portavoce della Rete Pace Disarmo, ricercatore e analista (tra i curatori del libro Europa a mano armata curato con Sbilanciamoci) è che così vince il discorso di guerra. Banalizzante, propagandistico e pericoloso perché sequestra la democrazia: “Il complesso militare industriale ha un pensiero medio lungo strategico. Stanno già intervenendo per togliere le leggi sulla limitazione alla vendita di armi, perché sanno che dovranno vendere questa sovraproduzione da qualche parte, così come fanno entrare capitali esteri nella nostra industria, come i sauditi in Leonardo, perché non siamo noi gli acquirenti di queste armi”. Ascolta l'intervista di Cinzia Poli e Claudio Jampaglia.

    Clip - 03-12-2025

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    A come Asia di mercoledì 03/12/2025

    A cura di Diana Santini

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 03-12-2025

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    MILANESI BRAVA GENTE SPECIAL - MATTEO LIUZZI E TOMMASO BERTELLI

    MILANESI BRAVA GENTE SPECIAL - MATTEO LIUZZI E TOMMASO BERTELLI - presentato da Francesco Tragni

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    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi al microfono. Condotta da Massimo Bacchetta, in redazione Luisa Nannipieri.

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    L’inquietudine della provincia nel film “Ferine”, in concorso al Noir in Festival

    Trattandosi di un film horror si può raccontare poco. Ferine di Andrea Corsini si sviluppa intorno ad Irene, una donna che desidera una figlia ma nello stesso tempo è costretta a difendersi da chi la ostacola. In seguito a un incidente, la donna va in cerca di sangue per sopravvivere. Il tutto si svolge in un paesaggio vuoto e deprimente: “Cercavo una provincia in cui si respirasse solitudine e isolamento, come la villa di architettura brutalista e il centro commerciale esternamente vuoto. Il cemento da una parte e dall’altra le zone boschive, in cui si scatena l’aspetto selvaggio della storia”. Spiega Corsini, che nel film ha ricreato delle atmosfere che ogni tanto ricordano David Lynch, accompagnate dalla musica di Pino Donaggio: “È sempre stato il mio sogno, ma non avrei mai pensato di riuscirci. Non ho dovuto dirgli quasi niente per arrivare a questo risultato”. Un film prevalentemente femminile, con attrici internazionali che recitano in inglese e in cui gli uomini hanno soltanto parti in secondo piano. L'intervista di Barbara Sorrentini ad Andrea Corsini.

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    Paolo Bergamaschi, già Consigliere Politico Commissione Esteri Parlamento Europeo, analizza lo scontro Europa-Russia, tra minacce e timidi segnali di dialogo. Francesco Vignarca, ricercatore e analista della Rete Pace e Disarmo, racconta l'impatto del piano di riarmo sulla politica dell'Unione, trainato dall'industria e soprattutto dalla finanza. Le mobilitazioni dei lavoratori dell'Ilva non si fermeranno finché i patti non saranno rispettati, perché nessuno comprerà gli stabilimenti se non ci saranno prima degli interventi, come ci spiega Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia della Fiom-Cgil. Giulia Riva giornalista e nostra collaboratrice racconta la giornata internazionale delle persone con disabilità a partire dai dati sul lavoro dove le donne con disabilità sono ancora più penalizzate degli uomini (mentre in Lombardia le aziende preferiscono pagare 82 milioni di multe che assumere persone dalle categorie protette) e poi da atleta paralimpica lancia una sfida alla città di Milano che il lascito delle Olimpiadi invernali in partenza a febbraio sia almeno concretamente utile.

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