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Europa ondivaga sul vaccino Astrazeneca, migranti in difficoltà nel Mediterraneo e le altre notizie della giornata

vaccini covid ANSA AstraZeneca

Il racconto della giornata di domenica 4 aprile 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Ogni Paese europeo sceglie una polica diversa nella somministrazione del vaccino Astrazeneca, in Lombardia gli over 80 vedono faticosamente tutti il traguardo della vaccinazione, il centro per migranti di Lampedusa è sovraffollato, il governo pensa un prolungamento del blocco degli sfratti. Il saluto al nostro collega Maurizio Principato, morto improvvisamente in seguito a una caduta dalla bicicletta. Infine, i dati di oggi sull’andamento dell’epidemia da COVID in Italia.

Sul vaccino Astrazeneca ognuno in Europa va per la sua strada

Sul vaccino AstraZeneca in Europa ognuno fa per sé. Mentre è atteso solo per giovedì un nuovo parere dell’agenzia europea del farmaco sulla sicurezza del siero di Oxford, sono ormai molti i Paesi che hanno deciso di imporre limitazioni alle somministrazioni negli under 60: sono Francia, Germania, Svezia, Finlandia, Islanda (e oltreoceano il Canada). L’Olanda addirittura ne ha sospeso l’uso per tutte le fasce d’età. 

Oggi è morta al san Martino di Genova la donna di 32 anni colpita da trombosi cerebrale dieci giorni dopo avere ricevuto la prima dose del vaccino. Sebbene in Italia questo non sia l’unico decesso al vaglio della magistratura avvenuto nei giorni successivi a una vaccinazione con Astrazeneca, è però il primo che riguarda una giovane donna con trombosi cerebrale, lo stesso raro tipo di evento che ha spinto altri paesi a fermarsi in attesa di approfondimenti. Come si è arrivati a questo “liberi tutti” e cosa  dicono i numeri? L’immunologa Antonella Viola:

In Italia, ha confermato ancora questa mattina il viceministro Sileri, le somministrazioni di Astrazeneca continueranno. Rimane il problema delle forniture, oggi l’assessore del Lazio D’Amato ha chiesto nuovamente certezza sugli approvvigionamenti e ha detto che la sua regione potrebbe vaccinare molto più speditamente di come fa ora se avesse a disposizione la materia prima. In Lombardia invece il problema principale resta tristemente di natura organizzativa. Si avvicina la scadenza indicata per il completamento della vaccinazione degli ultraottantenni, l’11 aprile, e la confusione regna sovrana.

Il traguardo vaccinale per tutti gli over 80, evitando le contraddizioni della Regione Lombardia

(di Diana Santini)

Controordine lombardi. Sarà che la Pasqua senza parenti e casatiello apre insospettabili abissi di noia, ma a furia di rincorrersi su Twitter con dichiarazioni in contrasto tra loro (e spesso con la logica) Moratti e Bertolaso stanno facendo venire il mal di testa a tutti, e senza nemmeno il giro finale di limoncello della zia. Dopodomani la campagna vaccinale in Lombardia arriva a un giro di boa: entro l’11 aprile, ha giurato il coordinatore Bertolaso, tutti gli ultraottantenni saranno vaccinati: quattro giorni, quindi, per vaccinare migliaia di persone ancora non immunizzate, per incapacità e disorganizzazione, e proprio nella fascia che rischia di più. 

E siccome il sistema informatico messo in piedi dalla Regione ha dato forfait già da molto tempo Letizia Moratti aveva avuto, ed esternato sui social, un’idea surreale: dal 7 all’11 tutti gli ottantenni al centro vaccinale più vicino. Convocando insieme chi si era iscritto alla piattaforma, chi no, chi deambula chi no, il tutto senza appuntamento, senza orari, senza garanzie di trovare la fiala, o molto più banalmente, una seggiola dove aspettare. E senza comunicarlo ai diretti interessati, ovviamente. 

Poi la correzione in corsa del coordinatore Bertolaso: da mercoledì 7 a domenica 11 potranno recarsi senza appuntamento nel centro vaccinale più vicino a casa tutti gli ultraottantenni che abbiano fatto richiesta sulla piattaforma di regione e non abbiano ancora avuto un appuntamento. Chi per qualsiasi ragione, tra gli ultraottantenni non ha ancora fatto richiesta di vaccino potrà farlo, a partire sempre da mercoledì sul sito delle poste e sarà poi vaccinato dopo il 12 aprile. Teniamo per buona l’ultima?

Spariti dai radar 110 naufraghi nel Mediterraneo

A Lampedusa il centro per migranti ha superato di gran lunga la sua capienza di circa 200 posti: in questo momento ci sono quasi 700 persone, dopo che in poche ore ci sono stati diversi sbarchi. Oggi l’ong Alarm Phone, che raccoglie sos telefonici e li gira alle autorità e alle organizzazioni umanitarie con mezzi di soccorso, ha denunciato che di 110 naufraghi che le avevano chiesto aiuto non si sa più niente. Nelle scorse ore una nave militare maltese si era avvicinata a loro, ma non si ha notizia di un loro arrivo sull’isola.

Possibile il prolungamento del blocco degli sfratti

Per ora si tratta solo di un’indiscrezione, ma è bastata a far scattare proteste dall’associazione dei proprietari di casa Confedilizia e dalla destra in parlamento. In questi giorni è emersa la possibilità che il blocco degli sfratti in scadenza a fine giugno sia prolungato. In tal caso, ha minacciato Confedilizia, migliaia di proprietari “inizieranno a reagire smettendo anche loro – come lo Stato – di rispettare le regole, quelle fiscali in primis”. Dalla politica si è fatta sentire Forza Italia: “Una proroga del blocco sarebbe inaccettabile”, ha detto per esempio Maurizio Gasparri. Lo stop agli sfratti, come quello ai licenziamenti, è uno dei provvedimenti che hanno contribuito a tamponare le conseguenze sociali della pandemia: ne abbiamo parlato con Carlo Cellamare, professore di urbanistica all’università la Sapienza di Roma:

 

Ci ha lasciati il nostro collega e amico Maurizio Principato

(di Claudio Agostoni)

Per molti ascoltatori eri la mattina presto o la mezzanotte del martedì. Ovvero le aperture di musica classica della domenica, o la trasmissione nel cuore della notte dove miscelavi le tue musiche di qualità, con racconti di note e di emozioni.

Per il palinsesto della radio però eri molto di più: le rubriche a Esteri e a Cult, le conduzioni estemporanea ovunque ce ne fosse bisogno, partire come inviato al Medimex di Bari o fare il corrispondente da Tel Aviv per una rassegna musicale… CONTINUA A LEGGERE

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Oggi in Italia sono stati accertati circa 18mila nuovi casi di coronavirus ed è risultato positivo il 7,1% delle persone che hanno fatto il tampone, una percentuale in aumento rispetto a ieri. Ancora 326 le morti comunicate. Diminuiscono di 11 i pazienti in terapia intensiva: ora sono 3703. In leggero calo anche le persone ricoverate negli altri reparti covid.

 

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    Redazione
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    1) “Il mondo non deve lasciarsi ingannare: a Gaza il genocidio non è finito”. Il nuovo rapporto di Amnesty International ci chiede di non voltare la faccia dall’altra parte. (Riccardo Noury - Amnesty Italia) 2) Negligenza e corruzione. Cosa c’è dietro l’incendio del complesso residenziale di Hong Kong costato la vita a decine di persone. (Ilaria Maria Sala, giornalista e scrittrice) 3) Stati Uniti, l’attacco di Washington potrà avere effetti a lungo termine sulle politiche migratorie dell’amministrazione Trump e sulla vita di migliaia di migranti. (Roberto Festa) 4) Francia, dall’estate 2026 torna il servizio militare volontario. Il presidente Macron ha annunciato oggi quello che sembra più che altro un segnale politico e strategico. (Francesco Giorgini) 5) Spagna, una marea di studenti e professori in piazza a Madrid contro i tagli alle università pubbliche. La regione della capitale, guidata dalla destra, è quella che spende meno per gli studenti in tutto il paese. (Giulio Maria Piantedosi) 6) World Music. Entre Ilhas, l’album che celebra diversità e affinità musicali degli arcipelaghi della Macaronesia. (Marcello Lorrai)

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Stuart Murdoch: "Il mio primo romanzo non è una biografia, ma racconta la mia storia e la storia della mia malattia"

    Il leader dei Belle & Sebastian racconta "L'impero di nessuno", il suo libro d'esordio, ai microfoni di Volume. Un libro che lui stesso definisce di autofiction: "La maggior parte delle cose che accadono a Stephen, il protagonista, sono successe anche a me". 10 anni fa, Murdoch aveva scritto una canzone con il medesimo titolo: "Il romanzo tocca gli stessi temi: Stephen ha un'amica del cuore, Carrie, entrambi hanno la stessa malattia e si sostengono e ispirano a vicenda". La malattia è l'encefalomielite mialgica: "Mentre scrivevo immaginavo il mio pubblico, e il mio pubblico era il gruppo di supporto per l’encefalomielite che frequentavo negli anni Novanta. Immaginavo di scrivere per loro, e questo mi ha aiutato a trovare il tono giusto". Ascolta l'intervista di Niccolò Vecchia a Stuart Murdoch.

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