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L’Italia in festa per la Liberazione, la variante indiana del virus e le altre notizie della giornata

25 aprile milano

Il racconto della giornata di domenica 25 aprile 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Oggi Milano capitale della Resistenza ha celebrato in centinaia di iniziative spontanee e organizzate questo 25 aprile, una data che oggi è anche uno sguardo al futuro. Il Recovery Plan approda domani in Parlamento per un dibattito lampo visto che l’approvazione è prevista martedì. Nel mondo c’è un paese dove la pandemia sta vedendo una forte accelerata ed è l’India. Cosa sappiamo della variante indiana? Infine, i dati di oggi sull’andamento dell’epidemia da COVID in Italia e il punto sulle vaccinazioni.

Milano capitale della Resistenza in questo 25 aprile di celebrazioni

(di Lorenza Ghidini)

Milano capitale della Resistenza celebra in centinaia di iniziative spontanee e organizzate questo 25 aprile, con un fiore, una biciclettata e con il ritorno delle associazioni partigiane e dei cittadini nelle piazze. Oggi più che mai le promesse della liberazione indicano le sfide del futuro, equità, giustizia, riforme. Al di là degli egoismi e delle destre che cavalcano la falsa idea di una libertà a scapito sempre di qualcun altro.
Le corone per i caduti, le celebrazioni delle associazioni partigiane, cortei di giovani in bicicletta, è stato un 25 aprile di riscossa e riappropriazione delle strade di Milano. Una giornata di cui si sentiva evidentemente bisogno, con responsabilità, come avete sentito nella lunga diretta che da stamani Radio Popolare ha dedicato al 76eismo della Liberazione.
Il commento di Gianfranco Pagliarulo, presidente dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia:

Qualche provocazione di neofascisti e di alcuni sindaci o consiglieri comunali di Lega e Fratelli d’Italia hanno cercato, come sempre, di rovinare la festa del 25 aprile, sentiamo cosa ha risposto a Lorenza Ghidini, il partigiano, giurista e presidente emerito dell’Anpi Carlo Smuraglia sul ruolo delle destre in questa delicata fase:


 

Recovery Plan, l’appello della CGIL al governo sulle pensioni

Il Recovery Plan approda domani in Parlamento per un dibattito lampo visto che l’approvazione è prevista martedì; e il primo disegno legge per le semplificazioni necessarie già in settimana; nelle ultime limature, Palazzo Chigi ha inserito una delega alle Camere per la riforma del fisco entro luglio, saltato il riferimento esplicito alla sospensione di quota 100 che però rimarrà nei fatti perché si chiude la sperimentazione che non sarà rifinanziata. Il PD rivendica l’inserimento di una clausola di favore per giovani e donne nei bandi d’assunzione, i partiti di governo fanno a gara a intestarsi riforme e cifre; per la governance la presidenza del consiglio ha fatto sapere che il coordinamento sarà del ministero dell’economia ma che saranno affidati fondi a ministeri e anche enti locali. Ma sono i sindacati oggi a battere un pugno sul tavolo della concertazione: da due mesi chiedono di essere sentiti sulla riforma delle pensioni che stava proseguendo con l’ultimo governo Conte. Oggi hanno rinnovato con forza la richiesta di un tavolo al ministro Orlando e al presidente Draghi, entro i primi giorni della prossima settimana. Ancora più urgente con la dichiarazione ovvia della fine di Quota 100 che lascia nell’incertezza decine di migliaia di persone. Le basi della discussione e anche l’occasione di rimettere mano all’intero sistema per avere una riforma attiva da gennaio 2022 a 62 anni e l’inserimento dei lavoratori usuranti e del lavoro di cura. Roberto Ghiselli, responsabile previdenza nella segreteria nazionale della Cgil:


 

Cosa sappiamo della variante indiana del virus

Nel mondo c’è un paese dove la pandemia sta vedendo una forte accelerata ed è l’India. Per il quarto giorno consecutivo è stato segnato un picco di contagi. Sono stati oltre 340mila i casi accertati nelle ultime 24 ore. I morti ieri oltre 2.700. La zona più colpita quella della capitale Delhi, dove è diventato difficile anche cremare i cadaveri. Gli Stati Uniti e l’Unione europea hanno promesso assistenza e rifornimenti. In Occidente preoccupa la variante del coronavirus che si è sviluppata in India. In Italia è stato vietato l’ingresso a chi è stato nel paese asiatico negli ultimi 14 giorni. Cosa sappiamo di questa variante indiana? Carlo La Vecchia, epidemiologo e professore alla Statale di Milano:

 

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Sono 217 i morti comunicati oggi, circa 13mila i contagi accertati nelle ultime 24 ore. Sale il tasso di positività, oggi al 5,5 per cento. Prosegue invece il calo dei posti letto occupati negli ospedali. Rispetto a ieri sono oltre 300 quelli in meno nei reparti ordinari, 32 in meno quelli occupati in terapia intensiva. A partire da domani molte Regioni d’Italia, tra cui la Lombardia, toneranno in zona gialla. Tante attività, come cinema, musei, bar e ristoranti, potranno di nuovo aprire. Mentre sull’abolizione del coprifuoco alle 22 ci sarà una verifica a metà maggio.
Nelle ultime ore le città sono tornate a riempirsi di persone. Da domani i controlli saranno intensificati, in particolare nelle zone dei locali, sulla rete autostradale, negli aeroporti e nelle stazioni. Il ministro della Salute Speranza ha però invitato alla prudenza: “Occorre fare un passo alla volta perché il virus ancora circola”, ha detto oggi. Una cautela condivisa anche dal mondo sanitario e da chi ogni giorno è impegnato nelle corsie degli ospedali.
Filippo Robbioni ha intervistato Alessandro Triboldi, direttore generale di Fondazione Poliambulanza, il secondo ospedale più grande di Brescia:

 

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    Gran Bretagna e Germania, i grandi malati d'Europa. Il primo ministro britannico Starmer e il cancelliere tedesco Merz sono entrambi proiettati in una rincorsa della destra estrema. Il laburista britannico Starmer, due settimane fa: «restauriamo ordine e controllo», titolo di un documento presentato alla Camera dei Comuni. Il democristiano tedesco Merz: ci vogliono «controlli ai confini e respingimenti» perchè «l’immigrazione ha un impatto sul paesaggio urbano». Proprio così. Germania e Gran Bretagna, due potenze economiche mondiali: la Germania (80 milioni di abitanti) con il terzo pil del mondo (dopo Stati Uniti e Cina); il Regno Unito (con 60 milioni di abitanti) con il sesto pil mondiale (dopo la Germania c’è il Giappone e l’India e poi il Regno Unito). La “malattia” (la rincorsa ad essere a volte più a destra delle destre) rischia di cambiare i connotati a tradizioni politiche europee centenarie: come il laburismo britannico, il popolarismo democristiano tedesco insieme alla socialdemocrazia, sempre in Germania. Pesa, inoltre, un discorso pubblico sempre più contaminato da un lessico guerresco. Che danni può provocare questa “malattia” in due paesi fondamentali del continente europeo? Pubblica ha ospitato la storica Marzia Maccaferri (Queen Mary, University of London) e il giornalista Michael Braun (corrispondente da Roma del berlinese Tageszeitung).

    Pubblica - 03-12-2025

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    Finanza e Industria, ecco chi ci porta alla guerra

    Politici, industriali e finanzieri sono concordi nel sostenere la strada del riarmo e della militarizzazione europea: per i finanzieri si tratta di far fruttare i propri fondi rapidamente e in maniera sicura, per gli industriali idem, con fortissime iniezioni di denaro pubblico, non a caso anche quest’anno hanno fatto il record di vendite come registra il Sipri di Stoccolma il più autorevole istituto di ricerca sulla spesa militare nel mondo. Il problema, spiega Francesco Vignarca, portavoce della Rete Pace Disarmo, ricercatore e analista (tra i curatori del libro Europa a mano armata curato con Sbilanciamoci) è che così vince il discorso di guerra. Banalizzante, propagandistico e pericoloso perché sequestra la democrazia: “Il complesso militare industriale ha un pensiero medio lungo strategico. Stanno già intervenendo per togliere le leggi sulla limitazione alla vendita di armi, perché sanno che dovranno vendere questa sovraproduzione da qualche parte, così come fanno entrare capitali esteri nella nostra industria, come i sauditi in Leonardo, perché non siamo noi gli acquirenti di queste armi”. Ascolta l'intervista di Cinzia Poli e Claudio Jampaglia.

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    A cura di Diana Santini

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 03-12-2025

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    MILANESI BRAVA GENTE SPECIAL - MATTEO LIUZZI E TOMMASO BERTELLI - presentato da Francesco Tragni

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    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi al microfono. Condotta da Massimo Bacchetta, in redazione Luisa Nannipieri.

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    L’inquietudine della provincia nel film “Ferine”, in concorso al Noir in Festival

    Trattandosi di un film horror si può raccontare poco. Ferine di Andrea Corsini si sviluppa intorno ad Irene, una donna che desidera una figlia ma nello stesso tempo è costretta a difendersi da chi la ostacola. In seguito a un incidente, la donna va in cerca di sangue per sopravvivere. Il tutto si svolge in un paesaggio vuoto e deprimente: “Cercavo una provincia in cui si respirasse solitudine e isolamento, come la villa di architettura brutalista e il centro commerciale esternamente vuoto. Il cemento da una parte e dall’altra le zone boschive, in cui si scatena l’aspetto selvaggio della storia”. Spiega Corsini, che nel film ha ricreato delle atmosfere che ogni tanto ricordano David Lynch, accompagnate dalla musica di Pino Donaggio: “È sempre stato il mio sogno, ma non avrei mai pensato di riuscirci. Non ho dovuto dirgli quasi niente per arrivare a questo risultato”. Un film prevalentemente femminile, con attrici internazionali che recitano in inglese e in cui gli uomini hanno soltanto parti in secondo piano. L'intervista di Barbara Sorrentini ad Andrea Corsini.

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    Paolo Bergamaschi, già Consigliere Politico Commissione Esteri Parlamento Europeo, analizza lo scontro Europa-Russia, tra minacce e timidi segnali di dialogo. Francesco Vignarca, ricercatore e analista della Rete Pace e Disarmo, racconta l'impatto del piano di riarmo sulla politica dell'Unione, trainato dall'industria e soprattutto dalla finanza. Le mobilitazioni dei lavoratori dell'Ilva non si fermeranno finché i patti non saranno rispettati, perché nessuno comprerà gli stabilimenti se non ci saranno prima degli interventi, come ci spiega Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia della Fiom-Cgil. Giulia Riva giornalista e nostra collaboratrice racconta la giornata internazionale delle persone con disabilità a partire dai dati sul lavoro dove le donne con disabilità sono ancora più penalizzate degli uomini (mentre in Lombardia le aziende preferiscono pagare 82 milioni di multe che assumere persone dalle categorie protette) e poi da atleta paralimpica lancia una sfida alla città di Milano che il lascito delle Olimpiadi invernali in partenza a febbraio sia almeno concretamente utile.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 03-12-2025

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