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Le primarie del PD, il COVID nel Mondo tra vaccini e lockdown e le altre notizie della giornata

primarie PD ANSA

Il racconto della giornata di domenica 20 giugno 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Bologna e Roma al voto per le primarie del centrosinistra. Il sindacato Si Cobas ha avviato una raccolta fondi per i figli e la famiglia di Adil Belakhdim. Infine l’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia.

Le primarie del PD a Roma e Bologna

Bologna e Roma al voto per le primarie del centrosinistra: seggi chiusi alle 21, la prima sfida quella dell’affluenza sembra vinta, sopra i 20mila votanti, a Bologna con code in giornata in molti dei 43 seggi allestiti per lo più all’aperto; il padre del Pd, Romano Prodi ha votato al seggio del Baraccano per Matteo Lepore, il candidato ufficiale del Pd contro Isabella Conti di Italia Viva; a Roma superati i 40mila votanti, il segretario Letta ha votato al Testaccio, sicuramente per Gualtieri, vincitore annunciato della competizione.

Una raccolta fondi per la famiglia di Adil Belakhdim

Il sindacato Si Cobas ha avviato una raccolta fondi per i figli e la famiglia di Adil Belakhdim, il delegato sindacale e lavoratore della logistica ucciso venerdì durante uno sciopero fuori dai magazzini della Lidl di Biandrate, dove continuerà il presidio dei compagni di lavoro. Quello per cui scioperavano Adil e il Si Cobas: sono salari da 1300 euro lordi al mese, buoni pasto, premi produzioni, malattia, tfr e un solo contratto di lavoro, quello della logistica visto che molti magazzinieri sono assunti con quello delle pulizie per risparmiare. Insomma, diritti di base sul luogo di lavoro; d’altronde come ci spiega Angelo Mastrandrea, già vicedirettore de il manifesto e collaboratore di Internazionale, che ha scritto un libro reportage sulla logistica in uscita per Manni Editore che si intitola “l’ultimo miglio”, questi magazzini sono diventati il luogo della nuova lotta di classe.

COVID-19, la situazione nel Mondo tra vaccini e nuovi lockdown

2,6 miliardi di vaccini. È questo il numero di dosi finora somministrate nel mondo. Al primo posto c’è la Cina che ne ha inoculate oltre un miliardo, seguita dagli Stati Uniti con 317 milioni e dall’India con 271. Anche in Italia la campagna vaccinale procede a ritmo piuttosto serrato, con 45,7 milioni di dosi. Un numero maggiore a quello dell’intero continente africano che ha ricevuto solo 33 milioni di dosi, riuscendo a vaccinare 9,4 milioni di persone su 1,3 miliardi di abitanti. Numeri insufficienti se si considera che per raggiungere l’immunità di gregge ne servirebbero 11. E infatti l’ondata virale è in decisa ripresa in Africa. Il Paese più colpito, secondo i dati ufficiali, resta il Sudafrica alle prese con nuovo lockdown. Spostandoci in America Latina, il Brasile ha superato il mezzo milioni di morti per COVID-19 e con un recente aumento dei decessi giornalieri scivola verso la terza ondata. Nel paese la campagna vaccinale è ferma intorno all’11% di persone inoculate e dopo il nuovo record di morti migliaia di persone sono scese in piazza per chiedere le dimissioni del presidente negazionista Jiar Bolsonaro.
Il Perù con 190.000 morti conta il numero più alto di decessi in rapporto alla densità demografica. Mentre Cile, Argentina e Colombia hanno registrato recenti aumenti dei casi. In Asia, al centro dell’epidemia iniziale, diffusasi in Cina all’inizio del 2020, l’India sta progressivamente tornando alla normalità, dopo il calo delle infezioni delle ultime settimane, nonostante nel paese imperversi un nuovo contagio legato alla variante Delta del Coronavirus: si chiama mucormicosi, è la cosiddetta infezione da fungo nero, colpisce in particolare coloro che hanno un sistema immunitario compromesso e ha un tasso di mortalità pari al 50%.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Domani finisce il coprifuoco in tutta Italia. Una decisione sulla data della fine dell’obbligo di mascherina all’aperto arriverà invece in settimana, comunque dopo il parere del Cts sollecitato sul punto dal governo. Domani, lunedì, è anche giorno di cambi di fascia: tutte le regioni eccetto la la Valle d’Aosta passeranno in quella bianca. La data più probabile al momento è il 5 di luglio, la decisione dipenderà anche dall’andamento della campagna vaccinale.
Oggi in Italia oggi sono stati registrati 881 nuovi casi e 17 vittime, con tasso di positività dei tamponi stabile allo 0,6%. Da domani dovrebbero essere in distribuzione in Italia i primi test che permettono di riconoscere la variante Delta già a una prima analisi molecolare. La variante è stimata intorno al 4%, ma in realtà non esiste una vera vigilanza né un’attività organizzata di sequenziamento come succede in Gran Bretagna. E data l’alta contagiosità, è possibile che nei prossimi mesi diventi questa la variante base anche nel nostro paese, non senza implicazioni. Massimo Andreoni è ordinario di infettivologia a Tor Vergata, Roma:

https://twitter.com/MinisteroSalute/status/1406642871688744967

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    Nel giorno mondiale contro la violenza sulle donne, raccontiamo con Cristina Carelli, presidente di D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, i centri antiviolenza, oltre 110 in Italia con differenze però tra Nord e Sud, con quasi 4mila operatrici in stragrande maggioranza volontarie e quasi 30mila donne “ascoltate” all’anno. “Siamo realtà aperte e sempre presenti, le donne arrivano da noi spesso senza appuntamento e si rivolgono a noi quasi sempre liberamente - spiega Carelli - perché il presupposto del nostro intervento è la libertà di scelta della donna, lo sottolineiamo perché è in corso un tentativo di trasformarci in realtà di servizio e per imporre alle donne dei percorsi standardizzati, più istituzionali e di sistema, e non costruiti per ciascuna partendo dal consenso e dalla libera scelta di ogni donna”. Sottofinanziamento, soluzioni solo punitive, negazione della dimensione politica e culturale della prevenzione, la frontiera è sempre la società. Se sono le famiglie a decidere cosa è giusto o meno per l’educazione sessuale, stiamo riproponendo il problema. “Chiediamo al governo di essere coerente: bisogna lavorare sul fronte della cultura e della prevenzione”. La violenza non è solo un atto individuale, ma è resa possibile da scelte politiche e culturali che limitano la libertà delle donne, scrive Di.Re nella campagna “Tutto nella norma” che potete trovare sul sito: direcontrolaviolenza.it

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    Pubblica si occupa di violenza maschile contro le donne. Oggi è il 25 novembre, giornata internazionale dell’ONU per l’eliminazione della violenza di genere. Con la presidente di UN (United Nations) Women Italy, Darya Majidi. E con Barbara Leda Kenny, antropologa, coordinatrice della Fondazione Brodolini, curatrice del sito Ingenere.it

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