Approfondimenti

Pd vicino alla rottura

Renzi non ha intenzione di cedere sul rinvio del congresso a Ottobre. Né a impegnarsi in un patto per arrivare a fine legislatura.

Proporrà congresso e primarie prima delle elezioni amministrative. A meno di improbabili svolte dell’ultima ora. Non vuole un bagno di sangue nelle urne che poi sarebbe addebitato a lui, una nuova disfatta personale dopo il referendum sulla riforma della Costituzione.

Le telefonate, gli incontri, gli scambi di messaggi sono roventi e lo saranno fino alla vigilia dell’appuntamento che potrebbe essere la resa dei conti tra le parti. “Stanno provando a convincerlo” dicono diversi dirigenti del Partito Democratico “ma su quello non molla, il congresso a Ottobre per lui non esiste”.

Renzi è disposto a dire Sì  alla conferenza programmatica da tenersi prima del congresso e delle primarie, chiesta con forza durante l’assemblea pubblica guidata dal trio Emiliano, Rossi, Speranza.

Con i tempi decisi da lui però, quindi conferenza, congresso e primarie entro Giugno.

Le minoranze non lo accettano. Perché non si fidano.

Nei corridoi del Teatro Vittoria, alla fine di una mattina che è servita a caricare di entusiasmo i protagonisti della battaglia anti renziana, i bersaniani, lontani da microfoni e taccuini, spiegavano che il pericolo dal loro punto di vista è che Renzi proponga una conferenza di programma sbrigativa, pochi giorni di lavoro con show finale davanti alle televisioni, dove però non si decida nulla di impegnativo.

Alle telecamere alla fine Emiliano ha dichiarato “siamo a un passo dall’accordo”. In realtà, si è a un passo dalla rottura. 

Perchè le minoranze presenteranno un documento in cui chiedono tra l’altro di sostenere il Governo Gentiloni fino al 2018. L’ultima direzione nazionale ha già respinto la medesima proposta e la stessa cosa accadrà all’assemblea nazionale.

Renzi è disposto solo a concedere una tregua. Per le minoranze tregua adesso significa che poi, dopo il congresso, Renzi si sentirà libero di far cadere l’esecutivo.

“Enrico stai sereno” è il marchio del renzismo che nessuno ha dimenticato.

“Dobbiamo spostare a sinistra la politica del Pd” hanno ripetuto i tre sfidanti di Renzi. E’ stato soprattutto il governatore della Toscana, Rossi, a insistere sul rimettere le idee al centro di uno scontro che è stato fino a oggi soprattutto uno scontro di potere. “Serve un grande piano contro la povertà, servono investimenti pubblici e una politica per il lavoro”. E poi, siccome il potere conta, ha aggiunto “a Renzi chiediamo una direzione condivisa”. Tradotto significa basta con l’esclusione delle minoranze dagli organismi dirigenti e garanzie sulle candidature alle elezioni politiche.

Mentre le parti si preparano al confronto pubblico cruciale e le minoranze ex diessine facevano sfoggio di orgoglio con “Bandiera Rossa”, coi pugni chiusi in platea e una vecchia bandiera del Pci in sala, le centinaia di persone rimaste fuori dal Teatro Vittoria dicevano, con poche eccezioni, che una scissione sarebbe una sciagura.

“Ma Renzi da noi ad Arezzo ha fatto fuori tutta la sinistra e il risultato è che oggi il sindaco è uno che arriva dal Movimento Sociale” si scalda un signore che ha 76 anni e che, ci dice, ha preso la tessera del Partito Comunista 61 anni fa e da allora è rimasto sempre fedele alla linea.

Alle sue spalle, sul portone di un palazzo di case popolari nel cuore del quartiere di Testaccio campeggiava ancora una vecchia targa del Partito Socialista.

Dentro, dopo Bandiera Rossa, veniva proiettato uno spezzone di Guerre Stellari dove Yoda rappresentava la metafora del vecchio saggio che spiega al giovane Luke Skywalker come imparare dai propri errori.

  • Autore articolo
    Luigi Ambrosio
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 25/11 19:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 25-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 25/11 18:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 25-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 25/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 25-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 25/11/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 25-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Esteri di martedì 25/11/2025

    1) 25 novembre, quando lo stupro è un’arma di guerra. Nel Sudan sconvolto dalla più grave crisi umanitaria al mondo, migliaia di donne e bambini sono vittime di violenza di genere. (Stefano Piziali - Cesvi) 2) Ucraina, mentre i negoziati per un accordo tra Mosca e Kiev continuano, il piano per la pace Statunitense spacca l’amministrazione americana. (Roberto Festa) 3) La peggiore crisi economica mai registrata. L’occupazione israeliana in Cisgiordania e la distruzione e Gaza hanno provocato un crollo senza precedenti nell’economia palestinese, riportando il paese indietro di decenni. (Allegra Pacheco - West Bank Protection Consortium) 4) “A Dankirque non si vive, si sopravvive”. Sulle coste francesi la situazione umanitaria delle persone migranti peggiora giorno dopo giorno e lo stato non si assume le sue responsabilità. (Veronica Gennari) 5)Lo scandalo di pedofilia che ha sconvolto il vescovo di Cadice è un caso senza precedenti nella chiesa spagnola. (Giulia Maria Piantedosi) 6) Rubrica sportiva. Dopo 52 anni, la nazionale di calcio di Haiti si qualifica per i mondiali. Un risultato storico e prezioso per un paese distrutto dalla violenza. (Luca Parena)

    Esteri - 25-11-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di martedì 25/11 18:36

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 25-11-2025

  • PlayStop

    Quando lo stupro è un'arma di guerra. Le donne vittime di violenza in Sudan

    In Sudan la violenza di genere e lo stupro usato come arma di guerra sono all’ordine del giorno. Nel mezzo della crisi umanitaria più grave del mondo, migliaia di donne e bambini sono vittime di un conflitto che si consuma anche sui loro corpi. La ong italiana Cesvi lavora sul campo per offrire supporto psicologico alle donne e alle loro famiglie. Martina Stefanoni ne ha parlato con Stefano Piziali, direttore generale di Cesvi

    Clip - 25-11-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di martedì 25/11/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 25-11-2025

  • PlayStop

    Musica come atto terapeutico: il nuovo album di Marco Giudici

    È appena uscito “Trovarsi soli all’improvviso”, il nuovo album del musicista e produttore milanese Marco Giudici, oggi ospite di Volume. “Volevo fare dalla musica ambient, come atto terapeutico per me stesso… ma poi si è trasformata in qualcos’altro”, racconta il cantautore sulla genesi dei brani. Il disco, che per il titolo trae ispirazione da una poesia scritta dal nonno dell'artista, è un racconto intimo e delicato che parla di solitudine, fragilità e distacco, ma anche del coraggio di andare avanti e di cambiare, lasciando indietro alcune parti di sé. L'intervista e il MiniLive di Marco Giudici.

    Clip - 25-11-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di martedì 25/11/2025

    Le iniziative del 25 novembre e DonneXstrada che di violenza di genere, parla tutto l'anno. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 25-11-2025

  • PlayStop

    Le comedians contro la violenza sulle donne al Teatro Lirico di Milano

    Oggi a Cult Mary Sarnataro ci ha parlato di “Zitte mai!”, la serata speciale in scena al teatro Lirico di Milano, che un gruppo di comedians, capitanate da Deborah Villa, dedica all'associazione Cerchi nell'Acqua, che da anni è vicina alle donne vittime di violenza. A partire dalla libertà di esprimersi, la prima che viene a mancare quando una relazione diventa prevaricante, l'appuntamento sarà l'occasione per riflettere sulla violenza sulle donne, usando lo strumento della comicità. L’intervista di Ira Rubini.

    Clip - 25-11-2025

  • PlayStop

    Volume di martedì 25/11/2025

    Celebriamo la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne con una selezione musicale quasi esclusivamente al femminile, tra novità degli ultimi giorni e brani più storici. Nella seconda parte Corrado Nuccini ci parla di Solido Festivalino di Ferrara, che andrà in scena questo weekend, e ospitiamo Marco Giudici che ci racconta e suona alcuni pezzi del suo nuovo album "Trovarsi soli all'improvviso".

    Volume - 25-11-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di martedì 25/11/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 25-11-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di martedì 25/11/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 25-11-2025

Adesso in diretta