Approfondimenti

One planet summit, vera occasione per salvare il pianeta?

È su un’isola Seguin, isolata dal mondo e ultra sorvegliata, all’interno della nuovissima sala musicale parigina firmata Shigeru Ban, che si è tenuto il One planet summit voluto dal presidente francese Emmanuel Macron e organizzato con l’Onu e la Banca Mondiale.

Negli accoglienti spazi comuni e nel grande auditorium di questo esempio sofisticato di architettura ecosostenibile, si aggirano frotte di capi di stato, banchieri, rappresentanti di ONG e investitori di tutto il mondo. Il presidente Donald Trump non è tra gli invitati, ma gli americani non mancano. Dall’ex sindaco di New York Michael Bloomberg ad Arnold Schwarzenegger, senza dimenticare Leonardo DiCaprio, John Kerry o Bill Gates, sono venuti a ribadire che, anche senza le imposizioni dei governi, le aziende possono fare qualcosa per salvare il pianeta e che non esiste un piano B perché non c’è un pianeta B.

L’incontro di martedì è una risposta alla decisione di Trump di uscire dagli accordi di Parigi. Ma è anche l’occasione di celebrare il risultato diplomatico della COP21 e di mantenere alta l’attenzione sull’argomento, oltre che di fare pressione sui dirigenti politici ed i responsabili dell’economia mondiale.

I francesi hanno sottolineato le differenze di questo summit con le COP, incontri multilaterali e diplomatici che “Non sono più ciò che permetterà di salvare il clima”, secondo Emmanuel Macron. Qui non si tratta di firmare una dichiarazione di intenti globale. Si tratta piuttosto di riunire nello stesso posto chi ha i modi e i mezzi di agire per una vera transizione economica ed energetica. In parole povere, convincere il mondo delle imprese e della finanza che investire nella lotta al surriscaldamento globale crea lavoro e produce ricchezza.

Durante la giornata si sono moltiplicati gli annunci, più o meno importanti, di istituzioni finanziarie e gruppi di industriali filantropi. Tra le novità c’è la dichiarazione della Banca Mondiale, che si impegna a non finanziare nuovi progetti di estrazione di petrolio e gas dopo il 2019, tranne che in casi particolari nei paesi in via di sviluppo, e ad una maggiore trasparenza sulle emissioni di gas ad effetto serra prodotte dai progetti finanziati, già dall’anno prossimo.

Un importante gruppo di fondi sovrani guidati dalla Norvegia, tra cui il Qatar, l’Arabia saudita e il Kuwait, si è impegnato a investire in progetti cosiddetti verdi, senza però dire in che percentuale. Anche l’italiana Enel, insieme ad altre otto grandi aziende, ha promesso di sostenere la diffusione delle emissioni di titoli verdi per un valore di 26 miliardi di dollari. E la francese Axa si è data l’obiettivo di investire fino a 12 miliardi di euro entro il 2020 nella finanza sostenibile ma anche di disinvestire almeno 3 miliardi di euro dalle aziende che producono energia da fonti inquinanti quali carbone e sabbie bituminose.

Sempre sul fronte delle aziende, è stato lanciato il Climate action 100+, un’iniziativa che permette di mettere in relazione i maggiori gruppi di investimento del pianeta, un patrimonio complessivo valutato a 26 trilioni di dollari, con gli imprenditori in cerca di finanziamenti per i loro progetti sostenibili. Mentre la Task Force per la divulgazione finanziaria sulle questioni climatiche presieduta da Bloomberg, e il cui scopo è aiutare le aziende a condividere e sviluppare delle strategie di economicamente sostenibili sul lungo termine, ha annunciato l’adesione di più di 200 aziende che in totale hanno un patrimonio di 6 trilioni e mezzo di dollari.

Per quanto riguarda gli enti pubblici, più di 127 stati hanno inviato i loro rappresentanti al summit e sono stati firmati alcuni accordi di cooperazione Nord-Sud. L’Unione Europea non ha annunciato nulla di nuovo, ma città e regioni hanno fatto parlare di loro. I sindaci, soprattutto, hanno annunciato una collaborazione con la Banca Mondiale che permetterà la creazione di un fondo da 4 miliardi e mezzo di dollari destinato a finanziare progetti sostenibili in più di 150 città.

In un certo senso, questo incontro internazionale ha mostrato la volontà di alcuni privati di pensare e proiettarsi sul lungo termine, più di quanto siano in grado di fare i nostri dirigenti politici. Una situazione che inquieta in particolar modo le ONG, che nella giornata di oggi hanno manifestato a Parigi per chiedere, tra l’altro, di mettere immediatamente un termine agli investimenti pubblici e privati nelle energie fossili. Secondo l’analista economico di Attac, Maxime Combes, il rischio dell’incontro di oggi è quello di trovarsi di fronte ad un’operazione di comunicazione, in cui vengono riproposte iniziative già lanciate, se non di Greenwashing. Le ONG temono soprattutto di assistere al progressivo disimpegno degli stati dalla lotta al riscaldamento globale in favore dei privati, un timore confermato dalla mancanza di volontà dei governi di fissare un quadro giuridico preciso in materia di investimenti verdi, per paura di disincentivare le aziende.

Nel suo discorso applauditissimo a inizio pomeriggio, il presidente Macron ha detto che stiamo perdendo la battaglia per il clima. Che i cambiamenti non sono abbastanza veloci e che questo è il tempo dell’azione. Per lui, il One planet summit è una nuova tappa nella lotta collettiva, una nuova fase in cui i partenariati pubblico/privato o i privati stessi possono davvero fare la differenza. Per sapere se il giovane prodigio francese ha visto giusto, o se questo evento è servito solo a dare una mano di verde ad aziende che non intendono davvero cambiare le loro politiche ambientali, bisognerà aspettare. Gli organizzatori promettono trasparenza e hanno annunciato che presenteranno un bilancio del summit entro fine 2018.

  • Autore articolo
    Luisa Nannipieri
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio domenica 26/10 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 26-10-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve domenica 26/10 17:29

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 26-10-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di domenica 26/10/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 26-10-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 24/10/2025 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 24-10-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Reggae Radio Station di domenica 26/10/2025

    A ritmo di Reggae Reggae Radio Station accompagna discretamente l’ascoltatore in un viaggio attraverso le svariate sonorità della Reggae Music e sicuramente contribuisce non poco alla diffusione della musica e della cultura reggae nel nostro paese. Ogni domenica dalle 23.45 fino alle 5.30 del lunedì mattina, conduce Vito War.

    Reggae Radio Station - 26-10-2025

  • PlayStop

    Prospettive Musicali di domenica 26/10/2025

    In onda dal 2001, Prospettive Musicali esplora espressioni musicali poco rappresentate. Non è un programma di genere, non è un programma di novità discografiche, non è un programma di classici dell’underground, non è un programma di gruppi emergenti. Ma è un po’ tutte queste cose mischiate insieme dal gusto personale dei conduttori. Ad alternarsi in onda e alla scelta delle musiche sono Gigi Longo, Fabio Barbieri e Lino Brunetti, con un’incursione annuale di Alessandro Achilli che è stato uno storico conduttore del programma.

    Prospettive Musicali - 26-10-2025

  • PlayStop

    News della notte di domenica 26/10/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 26-10-2025

  • PlayStop

    La sacca del diavolo di domenica 26/10/2025

    “La sacca del diavolo. Settimanale radiodiffuso di musica, musica acustica, musica etnica, musica tradizionale popolare, di cultura popolare, dai paesi e dai popoli del mondo, prodotto e condotto in studio dal vostro bacicin…” Comincia così, praticamente da quando esiste Radio Popolare, la trasmissione di Giancarlo Nostrini. Ascoltare per credere. Ogni domenica dalle 21.30 alle 22.30.

    La sacca del diavolo - 26-10-2025

  • PlayStop

    Sudedoss di domenica 26/10/2025

    Sudedoss è il programma di infotainment che ogni domenica sera dalle 19.45 alle 21.30 accompagna le ascoltatrici e gli ascoltatori di Radio Popolare con leggerezza, ironia e uno sguardo semiserio sull’attualità. Conducono Matteo Villaci e Gaia Grassi, tra chiacchiere, musica, racconti e condivisione. Un momento per fare il punto sul weekend che sta per finire e prepararsi, insieme, alla settimana in arrivo, creando uno spazio di ascolto e partecipazione. Perché la domenica sera… ci dovete mollare.

    Sudedoss - 26-10-2025

  • PlayStop

    Mash-Up di domenica 26/10/2025

    Musica che si piglia perché non si somiglia. Ogni settimana un dj set tematico di musica e parole scelte da Piergiorgio Pardo in collaborazione con le ascoltatrici e gli ascoltatori di Radio Popolare. Mail: mischionepopolare@gmail.com

    Mash-Up - 26-10-2025

  • PlayStop

    Garante della Privacy nella sede di Fratelli d’Italia prima della multa a Report. FNSI: “Conflitto d’interessi”

    Cresce la polemica politica sull’Autorità Garante per la Privacy a poche ore dal ritorno in onda della trasmissione Report. Domenica mattina i canali social della trasmissione hanno diffuso un video nel quale si vede il componente dell’Autorità Agostino Ghiglia entrare nella sede di Fratelli d’Italia a Roma prima della sanzione adottata dallo stesso Garante nei confronti di Report per la pubblicazione di alcune intercettazioni nel caso Sangiuliano-Boccia. Difesa burocratica dal Garante: “Si ribadisce la piena indipendenza di giudizio e la libertà di determinazione dei suoi componenti" ha scritto il Garante in una nota. Sulla multa: “È stata pienamente rispettata la procedura istruttoria e dopo ampia discussione il Collegio ha deliberato in linea con la proposta degli uffici”. Per il Pd la presenza del componente dell’Autorità nella sede di Fratelli d’Italia è “inaudita”. Il Movimento 5 Stelle chiede alla Vigilanza Rai di spiegare. Per Alessandra Costante, segretaria generale FNSI – Federazione Nazionale della Stampa Italiana – si è trattato ancora una volta di “un conflitto d’interessi che va eliminato”. L’intervista a Alessandra Costante, segretaria generale FNSI.

    Clip - 26-10-2025

  • PlayStop

    DOC – Tratti da una storia vera di domenica 26/10/2025

    I documentari e le docu-serie sono diventati argomento di discussione online e offline: sesso, yoga, guru, crimine, storie di ordinaria follia o di pura umanità. In ogni puntata DOC ne sceglierà uno per indagare e approfondire, anche dopo i titoli di coda, tematiche sempre più attuali, spesso inesplorate ma di grande rilevanza socio-culturale. E, tranquilli, no spoiler! A cura di Roberta Lippi e Francesca Scherini In onda domenica dalle 18.00 alle 18.30

    DOC – Tratti da una storia vera - 26-10-2025

  • PlayStop

    Alice, chiacchiere in città di domenica 26/10/2025

    A cura di Elena Mordiglia. Nella città frenetica, in quello che non sempre sembra un paese delle meraviglie, ci sono persone da raccontare e da ascoltare. Quale lavoro fanno? Come arrivano alla fine del mese? Quale rapporto hanno con la città in cui vivono? Ma parleremo anche di cosa le appassiona ed entuasisma. Registratore alla mano e scarpe buone, queste storie ve le racconteremo.

    Alice, chiacchiere in città - 26-10-2025

  • PlayStop

    Bollicine di domenica 26/10/2025

    Che cos’hanno in comune gli Area e i cartoni giapponesi? Quali sono i vinili più rari al mondo? Giunta alla stagione numero 17, Bollicine ogni settimana racconta la musica attraverso le sue storie e le voci dei suoi protagonisti: in ogni puntata un filo rosso a cui sono legate una decina di canzoni, con un occhio di riguardo per la musica italiana. Come sempre, tutte le playlist si trovano sul celeberrimo Bolliblog.com. A cura di Francesco Tragni e Marco Carini

    Bollicine - 26-10-2025

  • PlayStop

    Ricordi d'archivio di domenica 26/10/2025

    Da tempo pensavo a un nuovo programma, senza rendermi conto che lo avevo già: un archivio dei miei incontri musicali degli ultimi 46 anni, salvati su supporti magnetici e hard disk. Un archivio parlato, "Ricordi d'archivio", da non confondere con quello cartaceo iniziato duecento anni fa dal mio antenato Giovanni. Ogni puntata presenta una conversazione musicale con figure come Canino, Abbado, Battiato e altri. Un archivio vivo che racconta il passato e si arricchisce nel presente. Buon ascolto. (Claudio Ricordi, settembre 2022).

    Ricordi d’archivio - 26-10-2025

  • PlayStop

    Giocare col fuoco di domenica 26/10/2025

    Giocare col fuoco: storie, canzoni, poesie di e con Fabrizio Coppola Un contenitore di musica e letteratura senza alcuna preclusione di genere, né musicale né letterario. Ci muoveremo seguendo i percorsi segreti che legano le opere l’una all’altra, come a unire una serie di puntini immaginari su una mappa del tesoro. Memoir e saggi, fiction e non fiction, poesia (moltissima poesia), musica classica, folk, pop e r’n’r, mescolati insieme per provare a rimettere a fuoco la centralità dell’esperienza umana e del racconto che siamo in grado di farne.

    Giocare col fuoco - 26-10-2025

  • PlayStop

    La Pillola va giù di domenica 26/10/2025

    Una trasmissione settimanale  a cura di Anaïs Poirot-Gorse con in regia Nicola Mogno. Una trasmissione nata su Shareradio, webradio metropolitana milanese che cerca di ridare un spazio di parola a tutti i ragazzi dei centri di aggregazione giovanili di Milano con cui svolgiamo regolarmente laboratori radiofonici.

    La Pillola va giù - 26-10-2025

  • PlayStop

    Comizi d’amore di domenica 26/10/2025

    Quaranta minuti di musica e dialoghi cinematografici trasposti, isolati, destrutturati per creare nuove forme emotive di ascolto. Ogni domenica dalle 13.20 alle 14.00, a cura di Stefano Ghittoni.

    Comizi d’amore - 26-10-2025

Adesso in diretta