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Omid, profugo morto in carcere

Si chiamava Omid, il cognome è sconosciuto, e aveva solo 23 anni. Mercoledì, durante la visita dei funzionari dell’Agenzia Onu per i rifugiati sull‘isola di Nauru dove era detenuto si era dato fuoco. Era stato ricoverato all’ospedale di Brisbane ma non ce l’ha fatta. A causa delle ustioni, oggi è morto, diventando un simbolo dell’inumana politica dell’Australia sull’immigrazione. Secondo la legislazione australiana in materia di immigrazione, chiunque venga intercettato mentre tenta di raggiungere l’Australia su una barca viene spedito nei campi di Nauru e Manus senza la possibilità di essere un giorno accolti in Australia come rifugiati.

Più di 800 persone sono attualmente detenute sull’Isola di Manus per conto dell’Australia. Il centro detentivo di Nauru ospita altre 500 persone circa ed è stato aspramente criticato dalle Nazioni Unite e dalle agenzie per i diritti umani per le condizioni inumane e i rapporti che indicano i sistematici abusi su minori.

La corte suprema di Papua ha stabilito che questi centri violano la costituzione del Paese. E dovrà essere chiuso. Il ministro per l’Immigrazione australiano Peter Dutton ha detto che la decisione della Corte Suprema della Papua Nuova Guinea non cambierà la politica australiana di detenzione extra-territoriale. La politica australiana nei confronti dei richiedenti asilo ha attratto molte critiche a livello internazionale dai gruppi in difesa dei diritti umani. “Alcune persone sono state detenute per più di tre anni, contravvenendo alle leggi della Papua Nuova Guinea, in condizioni oltraggiose”, ha dichiarato Elaine Pearson, il direttore nazionale di Human Right Watch. “È ora di fermare gli abusi su persone vulnerabili che chiedono solo sicurezza e l’opportunità di ricostruire le proprie vite”.

  • Autore articolo
    Alessandro Principe
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    È uscita venerdì 5 dicembre 2025 la ristampa celebrativa di "Sempre più vicini", che venne pubblicato 30 anni fa, nel 1995: un disco fondamentale per la carriera dei Casino Royale e un album che ha influenzato in modo importante la musica alternativa italiana di quegli anni, grazie a un suono frutto dell'incontro della band milanese con il produttore inglese Ben Young. Alioscia Bisceglia, voce e leader dei Casino Royale, è passato dai nostri studi per raccontare questa ristampa e soprattutto quel disco, che diede un'impronta decisiva alla storia della band. L'intervista è a cura di Niccolò Vecchia.

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    Zerocalcare: un fumetto per lottare contro il fascismo

    “Nel nido dei serpenti” è l’ultimo fumetto di Zerocalcare, che lo ha presentato recentemente al CSA Baraonda di Segrate nell’ambito della Campagna Free All Antifas - Associazione Dax. Il volume, nato dalla collaborazione fra BAO e Momo Edizioni, raccoglie le storie di Zerocalcare sul processo ungherese a Ilaria Salis e altri, con una storia inedita sulla vicenda giudiziaria di Maja T. Una riflessione sul ritorno di ideologie a torto ritenute sconfitte. Andrea Cegna ha intervistato Zerocalcare per Cult.

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