Approfondimenti

Obama, la figlia Malia e la marijuana

Le sorelle Obama sono sempre al centro dell’attenzione dei media americani. Potrebbe essere altrimenti, visto che sono le figlie del presidente degli Usa? No, non potrebbe. Nonostante gli sforzi di Barack e Michelle di tenerle lontano dai riflettori,  spesso Malia e Sasha finiscono dritte dritte nel raggio della loro luce. La situazione non è destinata a durare; tra pochi mesi gli Obama lasceranno la Casa Bianca per lasciare il posto al nuovo inquilino. Nel frattempo, vengono sparati gli ultimi scoop.

L’ultimo in ordine di tempo è particolarmente interessante perché ha in nuce dei risvolti politici e sociali piuttosto interessanti. Malia, 18 anni, al festival di Lollapalooza, fuori Chicago, è stata “beccata” a fumare quello che appare uno spinello. (Ma non è chiaro se lo sia o no e comunque è bene chiarire che in Illinois non è illegale avere una dose a uso personale).

https://www.youtube.com/watch?v=cPXJMH1acTI

Niente di anormale per un teen ager (e non). La notizia in questo caso sarebbe che la figlia del presidente degli Usa fuma marijuana. Ma è una notizia o no? Qualche anno fa sarebbe stato uno scandalo, un affare di Stato.  Nell’America del 2016, tutto questo appare molto lontano. Anche grazie al padre di Malia, Barack Obama.

Non nel senso che lui inciterebbe le figlie a fumare erba. “Lo dico a Malia e Sasha che è una cattiva idea e che non fa bene”, disse un paio di anni fa a un giornalista che gli aveva fatto una domanda sul suo passato di dichiarato fumatore di spinelli.

No, la questione riguarda più il costume sociale e la politica. L’ondata culturale progressista che ha caratterizzato gli Usa in questi ultimi anni (incarnata dalla presidenza Obama e contro la quale si ribella l’altra America, appoggiando Donald Trump) ha portato a storici passi in avanti come la sentenza della Corte Suprema sui matrimoni omosessuali o la legalizzazione della marijuana in diversi Stati degli Usa.

mappa legalizzazione

 

Molti chiedono che venga resa legale a livello federale. Per ora la Casa Bianca si è mostrata prudentemente favorevole, ma non verrà fatto nulla di concreto: lo stesso Obama ha fatto sapere che non è in agenda. Dovrà pensarci il suo successore.

Nonostante questo, come dicevamo, Obama ha avuto un ruolo importante nella depenalizzazione “morale” dell’uso dello spinello.  E’ in fondo (anche grazie a lui) che i tempi in cui un politico americano non poteva ammettere di aver fumato marijuana sono ormai molto, molto lontani. Ricordate? Bill Clinton fu il primo candidato alla Casa Bianca ad ammettere di averne fatto uso quando era studente. “Ma non ho mai inalato”, giurò solennemente di fronte agli americani.

“Io ho inalato”, fu invece la risposta dell’allora semi sconosciuto senatore dell’Illinois Barack Obama alla domanda che gli venne posta a un incontro pubblico. Era il 2006 e stava per annunciare la sua candidatura alla presidenza. Non fu una grande rivelazione. Obama lo aveva scritto un decennio prima nella sua autobiografia, I sogni di mio padre. E lo aveva fatto per mettere la mani avanti. Perché nascondere la verità? Una bugia gli avrebbe stroncato la carriera. E lui puntava in alto.

In realtà, Obama non ha solo inalato da giovane. Ha fumato marijuana, conosciuto la cocaina, ma era stato lontano dall’eroina perché non si fidava di chi gliela vendeva.

obama joint

Da questo punto di vista non ci sono segreti. Le pagine sul giovane fumatore Obama si sprecano. Quando era al liceo alle Hawaii, faceva parte della Choom Gang, un gruppo di ragazzi amanti del basket e della buona erba. Choom è infatti un vocabolo che significa “fumare marijuana”.

Il soprannome di Obama era TA, ovvero le iniziali delle parole Total Absorption (Assimilazione Totale) e a quanto pare amava fumarla in macchina con tutti i finestrini chiusi per poterla gustare meglio. Poi, con il passare degli anni, la passione è venuta meno e le sigarette hanno preso il posto dello spinello. Era un accanito fumatore, poi quando è entrato alla Casa Bianca ha smesso.

obama malia

E adesso che accadrà dopo il possibile scoppio dello “scandalo” Malia-marijuana? Probabilmente nulla. In fondo, che scandalo è? Parleranno solo i media e soprattutto gli avversari politici. La rete riporta le prime reazioni. La maggior parte delle persone difende la diciottenne. “Let her live”.  Lasciatela vivere.  Forse è anche quello che dirà lo stesso papà, Barack Obama. Let her live. Gli scandali negli Usa sono ben altri. Vero, Donald?

reazioni

 

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio lunedì 22/12 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 22-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve lunedì 22/12 18:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 22-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 22/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 22-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di lunedì 22/12/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 22-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Popsera di lunedì 22/12/2025

    Popsera è lo spazio che dedicheremo all'informazione nella prima serata. Si comincia alle 18.30 con le notizie nazionali e internazionali, per poi dare la linea alle 19.30 al giornale radio. Popsera riprende con il Microfono aperto, per concludersi alle 20.30. Ogni settimana in onda un giornalista della nostra redazione.

    Popsera - 22-12-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di lunedì 22/12/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 22-12-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di lunedì 22/12/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 22-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di lunedì 22/12/2025 - ore 15:35

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 22-12-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di lunedì 22/12/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 22-12-2025

  • PlayStop

    È nato il comitato della società civile per il No al referendum sulla riforma della giustizia

    Società Civile per il No. È nato il comitato, promosso da vari esponenti della società civile, da sindacati, associazioni e realtà democratiche, che sostiene le ragioni del No al referendum costituzionale sulla riforma della Giustizia del Guardasigilli Carlo Nordio. Presieduto da Giovanni Bachelet, il comitato ha nel direttivo nomi importanti come il segretario della Cgil Maurizio Landini, la presidente di Libertà e Giustizia Daniela Padoan e l’ex ministra Rosy Bindi. I principali punti del comitato vertono sul fatto che una magistratura autonoma, indipendente, che non guarda in faccia a nessuno sia una cosa che conviene ai cittadini. Il prossimo 10 gennaio a Roma si terrà la prima assemblea generale, per la partenza della campagna referendaria, che vedrà la nascita di comitati territoriali in tutta Italia per lanciare una campagna informativa sulle ragioni del No. “Riteniamo che sia una battaglia per evitare che venga minato un principio fondamentale della nostra democrazia”, ha detto Rosy Bindi, che fa parte del direttivo del comitato, nella nostra trasmissione Radio Sveglia. L'intervista di Alessandro Braga.

    Clip - 22-12-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di lunedì 22/12/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 22-12-2025

  • PlayStop

    Cult di lunedì 22/12/2025

    Oggia Cult, il quotidiano culturale di Radio Popolare: Dan Baptista sulla serata di stand up comedy al Suggeritore Night Live di stasera, con Leelenya, Giulia Pacchioli e Francesca Belmonte; alle Gallerie d'Italia di Milano la mostra "Eterno e visione. Roma e Milano capitali del Neoclassicismo"; Flavio Pirini con "Testuali parole" al Teatro della Contraddizione; Barbara Sorrentini intervista Michele Riondino e Tecla Insolia sul film "Primavera", esordio alla regia cinematografica di Damiano Michieletto; GialloCrovi a cura di Luca Crovi...

    Cult - 22-12-2025

  • PlayStop

    La conversazione: Paolo Hutter

    Massimo Bacchetta dialoga con il giornalista Paolo Hutter

    La conversazione - 22-12-2025

Adesso in diretta