Approfondimenti

Il terremoto in Marocco, il G20 che non decide e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di sabato 9 settembre 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Il terremoto in Marocco è il più forte mai avvenuto nel Paese nordafricano; il G20 di New Delhi non prende posizioni nette sui temi del momento; nel solo 2023 son o già 800 i morti sul lavoro in Italia; Elly Schlein affronta la fuoriuscita di alcune decine di iscritti liguri da Pd; è morto a 85 anni il sociologo Domenico De Masi.

Oltre mille morti nel terremoto in Marocco

Più di 1000 morti e centinaia di feriti. Il terremoto in Marocco potrebbe essere il peggiore di sempre nel Paese, dicono i media locali. Macerie per strada, edifici crollati o danneggiati, soprattutto nei villaggi vicini all’epicentro. Le scosse sono partite da Ighil, un piccolo comune rurale sulle montagne dell’Alto Atlante, nel centro del Paese. Proprio nella provincia attorno alle montagne si conta il maggior numero di vittime [CONTINUA A LEGGERE]

In India un G20 che non prende posizioni

Al G20 in corso a New Dehli in India è stato raggiunto un accordo per una dichiarazione approvata nel giorno di apertura dei lavori. Su due temi, la guerra in Ucraina e l’ambiente, la posizione sta suscitando polemiche perché non vengono prese posizioni nette. Sull’ambiente, si chiede di “aumentare sostanzialmente” gli investimenti per il clima e si impegna a triplicare la produzione di energie rinnovabili entro il 2030. Ma non c’è alcun impegno per uno stop alla produzione di energia da combustibili fossili.

Sull’Ucraina, si condanna l’uso della forza ma non ci cita mai espressamente la Russia. Il riferimento alla  Russia e alla sua invasione è solo indiretto quando viene scritto che tutti gli stati devono astenersi da usare la forza contro la sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale di qualsiasi stato. 

Non certo tenera la reazione di Kiev: “Nel testo non c’è nulla di cui essere orgogliosi” ha detto un portavoce del ministero degli esteri ucraino.

Giovanni Savino, professore di storia ed esperto di Russia:

La strage senza fine dei morti sul lavoro

Superati gli 800 morti sul lavoro nel solo 2023. Sono i dati allarmanti diffusi dall’Unione sindacale di base e Rete Iside che certificano la crisi in corso. 622 le morti sul posto di lavoro, 180 quelle durante spostamenti per motivi lavorativi. Per cercare di fermare questo trend, l’Usb è impegnata in una raccolta firme per una legge di iniziativa popolare che introduce il reato di omicidio e lesioni gravi o gravissime sul lavoro nel codice penale. Sui dati diffusi abbiamo sentito Emilio Banchetti di Rete Iside. 

 

Schlein risponde ai fuoriusciti liguri dal PD

E stata molto netta la risposta della segretaria del Pd Schlein ai 30 tra dirigenti, amministratori e iscritti della Liguria che hanno lasciato il partito per entrare in Azione di Calenda. 

“Credo che sia sempre un dispiacere quando qualcuno decide di andare via, ma se ci rendiamo conto che qualcuno può non sentirsi a casa in un Pd che si batte per l’ambiente, i diritti e il lavoro di qualità, allora forse l’indirizzo lo aveva sbagliato prima” ha detto Schlein.

Parole che non sono piaciute alla minoranza interna del Pd che ha risposto con Fassino: Voglio sperare che le parole di Elly Schlein siano andate al di là dei suoi reali convincimenti. Non posso pensare che di fronte alla fuoriuscita di dirigenti e militanti in sofferenza, l’unica risposta della segretaria del partito sia che avevano sbagliato a scegliere il Pd. Detto peraltro a militanti e dirigenti iscritti al Pd molto prima dell’adesione di Elly Schlein” ha dichiarato Fassino.

Il conflitto dentro al Pd sale di livello con il caso Liguria. Tra una decina di giorni è prevista una direzione nazionale del Pd a Roma e quella potrebbe essere l’occasione in cui le tensioni potrebbero diventare pubbliche.

È morto il sociologo Domenico de Masi

(di Sandro Gilioli)

Domenico De Masi era uno di quei sociologi che non si limitano a studiare la società: voleva anche cambiarla. Non concepiva il suo come un lavoro puramente accademico, ma come uno strumento per migliorare la vita delle persone.

Di qui anche il suo impegno politico, il suo attivismo: iniziato negli anni Settanta e continuato per tutta la vita.

Nell’ultimo periodo della sua vita aveva collaborato a più riprese con i Cinque stelle, soprattutto perché ne era stato un ispiratore: la sua critica del lavoro – di una società troppo fondata sul lavoro e troppo poco su quello che lui chiamava “ozio creativo” – era stata fatta propria da Grillo e dai suoi fin dall’inizio, mentre la sinistra tradizionale era ancora su vecchie posizioni lavoriste.

Ma l’impegno di De Masi non era solo per la società del tempo libero e dell’emancipazione dalla dialettica produzione – consumo.

Era anche sui grandi temi della redistribuzione (non solo etica, ma anche utile alla società nel suo complesso) e della battaglia contro la concentrazione dei capitali (non solo immorale, ma anche dannosa nel suo complesso); oltre alle campagne per un’ accoglienza dei migranti che andasse oltre l’apertura dei porti – fu tra i primi a parlare di ripopolamento delle aree interne abbandonate attraverso una gestione strategica dell’immigrazione.

Domenico De Masi era insomma un compagno: intelligente, pragmatico, lucidissimo e convincente. Oltre a essere un conversatore brillante, divertente, ironico.

Alla sua famiglia, ai suoi studenti, a chi gli ha voluto bene va l’abbraccio di Radio popolare.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 25/11 19:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 25-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 25/11 18:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 25-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 25/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 25-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 25/11/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 25-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    No Manches Guey di martedì 25/11/2025

    Un viaggio musicale dentro le culture latino americane.

    No Manches Guey - 25-11-2025

  • PlayStop

    News della notte di martedì 25/11/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 25-11-2025

  • PlayStop

    Soulshine di martedì 25/11/2025

    Soulshine è un mix eclettico di ultime uscite e classici immortali fra soul, world music, jazz, funk, hip hop, afro beat, latin, r&b, ma anche, perchè no?, un po’ di sano rock’n’roll. L’obiettivo di Soulshine è ispirarvi ad ascoltare nuova musica, di qualsiasi decennio: scrivetemi i vostri suggerimenti e le vostre scoperte all’indirizzo e-mail cecilia.paesante@gmail.com oppure su Instagram (cecilia_paesante) o Facebook (Cecilia Paesante).

    Soulshine - 25-11-2025

  • PlayStop

    Fuori registro di martedì 25/11/2025

    Voci tra i banchi di scuola. A cura di Lara Pipitone, Chiara Pappalardo e Sara Mignolli

    Fuori registro - 25-11-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di martedì 25/11/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 25-11-2025

  • PlayStop

    Esteri di martedì 25/11/2025

    1) 25 novembre, quando lo stupro è un’arma di guerra. Nel Sudan sconvolto dalla più grave crisi umanitaria al mondo, migliaia di donne e bambini sono vittime di violenza di genere. (Stefano Piziali - Cesvi) 2) Ucraina, mentre i negoziati per un accordo tra Mosca e Kiev continuano, il piano per la pace Statunitense spacca l’amministrazione americana. (Roberto Festa) 3) La peggiore crisi economica mai registrata. L’occupazione israeliana in Cisgiordania e la distruzione e Gaza hanno provocato un crollo senza precedenti nell’economia palestinese, riportando il paese indietro di decenni. (Allegra Pacheco - West Bank Protection Consortium) 4) “A Dankirque non si vive, si sopravvive”. Sulle coste francesi la situazione umanitaria delle persone migranti peggiora giorno dopo giorno e lo stato non si assume le sue responsabilità. (Veronica Gennari) 5)Lo scandalo di pedofilia che ha sconvolto il vescovo di Cadice è un caso senza precedenti nella chiesa spagnola. (Giulia Maria Piantedosi) 6) Rubrica sportiva. Dopo 52 anni, la nazionale di calcio di Haiti si qualifica per i mondiali. Un risultato storico e prezioso per un paese distrutto dalla violenza. (Luca Parena)

    Esteri - 25-11-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di martedì 25/11 18:36

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 25-11-2025

  • PlayStop

    Quando lo stupro è un'arma di guerra. Le donne vittime di violenza in Sudan

    In Sudan la violenza di genere e lo stupro usato come arma di guerra sono all’ordine del giorno. Nel mezzo della crisi umanitaria più grave del mondo, migliaia di donne e bambini sono vittime di un conflitto che si consuma anche sui loro corpi. La ong italiana Cesvi lavora sul campo per offrire supporto psicologico alle donne e alle loro famiglie. Martina Stefanoni ne ha parlato con Stefano Piziali, direttore generale di Cesvi

    Clip - 25-11-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di martedì 25/11/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 25-11-2025

  • PlayStop

    Musica come atto terapeutico: il nuovo album di Marco Giudici

    È appena uscito “Trovarsi soli all’improvviso”, il nuovo album del musicista e produttore milanese Marco Giudici, oggi ospite di Volume. “Volevo fare dalla musica ambient, come atto terapeutico per me stesso… ma poi si è trasformata in qualcos’altro”, racconta il cantautore sulla genesi dei brani. Il disco, che per il titolo trae ispirazione da una poesia scritta dal nonno dell'artista, è un racconto intimo e delicato che parla di solitudine, fragilità e distacco, ma anche del coraggio di andare avanti e di cambiare, lasciando indietro alcune parti di sé. L'intervista e il MiniLive di Marco Giudici.

    Clip - 25-11-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di martedì 25/11/2025

    Le iniziative del 25 novembre e DonneXstrada che di violenza di genere, parla tutto l'anno. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 25-11-2025

  • PlayStop

    Le comedians contro la violenza sulle donne al Teatro Lirico di Milano

    Oggi a Cult Mary Sarnataro ci ha parlato di “Zitte mai!”, la serata speciale in scena al teatro Lirico di Milano, che un gruppo di comedians, capitanate da Deborah Villa, dedica all'associazione Cerchi nell'Acqua, che da anni è vicina alle donne vittime di violenza. A partire dalla libertà di esprimersi, la prima che viene a mancare quando una relazione diventa prevaricante, l'appuntamento sarà l'occasione per riflettere sulla violenza sulle donne, usando lo strumento della comicità. L’intervista di Ira Rubini.

    Clip - 25-11-2025

  • PlayStop

    Volume di martedì 25/11/2025

    Celebriamo la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne con una selezione musicale quasi esclusivamente al femminile, tra novità degli ultimi giorni e brani più storici. Nella seconda parte Corrado Nuccini ci parla di Solido Festivalino di Ferrara, che andrà in scena questo weekend, e ospitiamo Marco Giudici che ci racconta e suona alcuni pezzi del suo nuovo album "Trovarsi soli all'improvviso".

    Volume - 25-11-2025

Adesso in diretta