Approfondimenti

L’incapacità del governo Meloni nella gestione dei migranti, la democrazia israeliana appesa a un filo le altre notizie della giornata

Cecilia Strada

Il racconto della giornata di lunedì 27 marzo 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Il governo italiano un po’ ci è e un po’ ci fa: le richieste di manodopera straniera da parte degli imprenditori è infinitamente superiore a quelle previste dal Viminale; Alfredo compito resta al 41 bis: per il tribunale di sorveglianza, in estrema sintesi, con lo sciopero della fame “s’è l’è cercata”; in Israele il premier Netanyahu ha parzialmente fatto retromarcia sulla contestata riforma della giustizia; l’Ucraina progetta una controffensiva, ma per il momento sul fronte del Donbass è stallo.

I migranti tra la Libia degli aguzzini e l’Italia degli indifferenti

Oggi l’Onu ha presentato un rapporto sui diritti umani in Libia. Secondo una missione d’inchiesta delle Nazioni Unite “c’è motivo di credere che un’ampia gamma di crimini contro l’umanità sia stata commessa dalle forze di sicurezza dello Stato e dalle milizie armate”. Matteo De Bellis è ricercatore presso il segretariato internazionale di Amnesty International ed è esperto di Libia.

Oggi la Commissione Europea ha fatto sapere che chiederà chiarimenti alle autorità libiche su quanto denunciato sabato dalla ong Sos Mediterraneé, e cioè spari in aria da una motovedetta del paese africano per intimidire la nave umanitaria Ocean Viking. Il governo Meloni intanto continua la guerra alle organizzazioni umanitarie: “E’ l’Italia sotto attacco, non loro” ha detto oggi Salvini rilanciando la propaganda della destra sugli sbarchi, in una giornata che ha messo in luce le contraddizioni delle politiche migratorie italiane.

A Lampedusa intanto nel centro per migranti, che ha una capienza intorno ai 400 posti, ci sono circa 1600 persone. In questi giorni ci sono stati sbarchi in particolare dalla Tunisia. Nel paese africano c’è una forte crisi politica, sociale ed economica e oggi c’è stata la visita del commissario europeo alle finanze, Paolo Gentiloni, che ha ipotizzato un sostegno da parte dell’Unione a condizione che prima sia il Fondo monetario internazionale ad annunciare aiuti economici al Paese.

Immigrazione: il governo italiano vive fuori della realtà

(di Anna Bredice)

C’è il paese reale e poi c’è un governo che pensa di alzare i muri contro gli stranieri chiudendosi in una sorta di stato di autoconservazione. Oggi questa distanza si è resa evidente su un tema simbolo della destra, l’immigrazione. Dopo un’ora dall’inizio del click day sono arrivate sul sito del Viminale 238 mila domande di datori di lavoro che cercano lavoratori stranieri nei settori più diversi, in maggioranza nell’agricoltura, poi nel turismo e nelle costruzioni. Il sito è andato in tilt, come era prevedibile, perché le richieste arrivate in un’ora sono quasi il triplo del numero di domande stabilito dal governo, 82 mila. Tanto che la ministra del Lavoro già in mattinata aveva dovuto ammettere che bisognerà riaprire i flussi già nei prossimi mesi. Non era quindi tanto lontano quel numero sfuggito al ministro Lollobrigida, di 500 mila lavoratori da far entrare in Italia. Un numero che altri nel governo avevano ridimensionato subito perché faceva a pugni in quei giorni con l’assenza di umanità mostrata dal governo a Cutro, Meloni che non c’era, le parole di Piantedosi, ma il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida sapeva bene che le associazioni di categoria, la Coldiretti e altre ancora, dicono di aver bisogno di 200mila persone da impiegare nelle regioni del Nord Est già prossimamente per la raccolta della frutta. E lo chiedono ancora oggi, così come 50 mila richieste nel turismo, tra alberghi e ristoranti. È questa la realtà, un Paese che in molti settori appoggia la propria forza e l’economia su una manodopera di persone straniere, che nello stesso tempo continuano a partire, trovando in Italia i porti chiusi.

Alfredo Cospito resta al 41 bis

Il tribunale di sorveglianza di Milano ha respinto la richiesta dei suoi avvocati di trasferirlo ai domiciliari per motivi di salute. Per il Tribunale “la strumentalità della condotta che ha dato corso alle patologie oggi presenti è assolutamente certa”. Per i giudici la sua situazione è determinata dall’utilizzo strumentale dello sciopero della fame.  Il militante anarchico resta quindi ricoverato nel reparto protetto dell’ospedale San Paolo in regime di 41 bis. 

La lunga giornata della democrazia israeliana

Il paese bloccato dalla proteste contro la controversa riforma della giustizia, l’estrema destra che tiene in piedi il governo Netanyahu che annuncia il rinvio del voto in parlamento, e infine lo stesso primo ministro che in diretta TV dice di voler tenere unito il paese e spiega di aver posticipato di alcune settimane la riforma.

Il commento di Davide Lerner, giornalista che ha vissuto e lavorato a lungo in Israele…

Questo è un passaggio cruciale per il futuro di Israele e dello stesso primo ministro. Ancora Davide Lerner…

Come guardano a questa vicenda i palestinesi?

A Gerusalemme abbiamo raggiunto Ugo Tramballi, giornalista e saggista…

Ucraina: arrivano i primi carri armati occidentali

(di Emanuele Valenti)

Il capo delle forze di terra ucraine, Oleksandr Syrskyi, ha ribadito che la difesa di Bakhmut è una necessità strategica e militare.

Al momento, quindi, gli ucraini stanno aspettando di lanciare la loro contro-offensiva sulla linea del fronte, continuando a respingere gli attacchi russi. Nessuna ritirata, anche dove le cose sono molto difficili.

A confermare che tenere le posizioni e infliggere il maggior numero di perdite al nemico rimanga ancora la priorità anche l’ennesima visita di Zelensky al fronte, questa volta nel sud, a Zaporizhia, dove il presidente ucraino ha incontrato anche il direttore dell’AIEA Grossi, diretto pochi chilometri più in là, nella zona controllata dalle truppe di Mosca, dove si trova la famosa centrale nucleare di Zaporizhia.

Le modalità della contro-offensiva di Kyiv, se ci sarà, rimangono ovviamente top-secret. Lo stesso ministero della difesa ha chiesto ai media di non parlarne. Sarà fondamentale l’effetto sorpresa, come a settembre nella zona di Kharkiv.

La preparazione è in corso. Secondo i media tedeschi alcuni Leopard 2, i famosi carri armati di Berlino, sarebbero stati appena consegnati al confine ucraino. Mentre diversi militari ucraini sarebbero appena rientrati dall’addestramento, a Londra, per i mezzi britannici.

Putin non cambia strategia. Nonostante le difficoltà e la mancanza di successi continua a mandare soldati al fronte. Secondo alcuni video circolati in rete alcuni soldati avrebbero denunciato di essere stati costretti a non ritirarsi dai loro comandanti.

Al momento la pressione russa è forte soprattutto ad Avdiivka, pochi chilometri a ovest di Donetsk.

 

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio lunedì 24/11 12:31

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 24-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve lunedì 24/11 15:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 24-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 24/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 24-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di lunedì 24/11/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 24-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Volume di lunedì 24/11/2025

    Dal lunedì al venerdì dalle 14.00 alle 16.00, Elisa Graci e Dario Grande vi accompagnano alla scoperta del suono di oggi: notizie, tendenze e storie di musica accompagnate dalle uscite discografiche più imperdibili, interviste con artisti affermati e nuove voci, mini live in studio e approfondimenti su cinema, serie TV e sottoculture emergenti. Il tutto a ritmo di giochi, curiosità e tanta interazione con il pubblico. Non fartelo raccontare, alza il Volume!

    Volume - 24-11-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di lunedì 24/11/2025 - ore 15:01

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 24-11-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di lunedì 24/11/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 24-11-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di lunedì 24/11/2025

    Considera l'armadillo di lunedì 24 novembre 2025. Ospiti Danilo Baratti e Patrizia Candolfi, curatori e traduttori di Rosa Luxemburg, Un ardente desiderio di primavera. Erbe, animali e cielu nelle lettere dal carcere. Edizioni Casagrande, ma anche di @Oipa e la nave con 3000 bovini al largo della Turchia, di @The Jane Goodall Institute Italia e la commemorazione a Roma e di Ornella Vanoni e gli animali. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 24-11-2025

  • PlayStop

    Cult di lunedì 24/11/2025

    Oggi a Cult, il quotidiano culturale di Radio Popolare: Maurizio Porro ricorda Ornella Vanoni, di cui è stato intimo amico, e racconta aspetti della sua carriera spesso poco noti; Barbara Sorrentini in diretta dal Torino Film Festival 2025; Cristina Crippa, cointerprete e coregista di "Venivamo tutte dal mare", nuova produzione del Teatro Elfo Puccini; a Cuneo, al Complesso Monumentale di S. Francesco, la mostra "La Galleria Borghese. Da Raffaello a Bernini. Storia di una collezione"; la rubrica GIalloCrovi a cura di Luca Crovi...

    Cult - 24-11-2025

  • PlayStop

    Pubblica di lunedì 24/11/2025

    Voglia di Quirinale. Voglia di Palazzo Chigi. Voglia di Montecitorio e Palazzo Madama. L'attacco di Meloni a Mattarella si chiama «verticale del potere»: dall'alto al basso siamo tutti «fratelli d'Italia». Il premierato è utile, ma non è necessario per il progetto meloniano. Può essere sufficiente una «buona» legge elettorale che assicuri una maggioranza solida alla destra nelle elezioni del 2027 e spiani così la destra per un’ascesa al Quirinale di Meloni nel 2029. Pubblica ha ospitato la costituzionalista Alessandra Algostino e lo scienziato della politica Piero Ignazi.

    Pubblica - 24-11-2025

  • PlayStop

    A come Atlante di lunedì 24/11/2025

    Trasmissione trisettimanale, il lunedì dedicata all’America Latina con Chawki Senouci, il mercoledì all’Asia con Diana Santini, il giovedì all’Africa con Sara Milanese.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 24-11-2025

  • PlayStop

    TONIA MASTROBUONI - LA PESTE

    TONIA MASTROBUONI - LA PESTE - presentato da Michele Migone

    Note dell’autore - 24-11-2025

  • PlayStop

    Tutto scorre di lunedì 24/11/2025

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi al microfono. Condotta da Massimo Bacchetta, in redazione Luisa Nannipieri.

    Tutto scorre - 24-11-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di lunedì 24/11/2025

    La COP30 in Brasile era partita con due obiettivi: triplicare i fondi per i paesi in via di sviluppo colpiti dagli effetti del riscaldamento globale e sottoscrivere un percorso per l’uscita dalla dipendenza e dall'uso dei carburanti fossili. Se vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno, un risultato su due è stato portato a casa. Ma chi avrebbe potuto fare pressioni per ottenere di più non l’ha fatto: gli USA assenti hanno boicottato, ma anche Cina e India, non pervenute, di fatto, mentre una Ue divisa alla fine ha battuto un colpo. Resta lo sforzo dei Paesi per raggiungere i loro obiettivi. L'analisi di Sara Milanese e il commento di Eleonora Cogo, responsabile del team Finanza in ECCO, il Think Tank sul cambiamento climatico. L'Europa cambia il piano Trump in almeno tre punti: nessuna concessione territoriale alla Russia prima del cessate-il-fuoco, un esercito per l'Ucraina più grande e nessun limite alle sue alleanze, l'uso dei fondi russi congelati in Europa per la ricostruzione (e no al 50% agli USA): sarà un piano digeribile anche per Trump? L'analisi di Federico Baccini, nostro collaboratore da Bruxelles. Infine Luigi Ambrosio inviato a Napoli per le elezioni regionali ci racconta il peso straordinario dell'astensionismo.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 24-11-2025

Adesso in diretta