Approfondimenti

La protesta dei compagni di Adil a Roma, il primo pride di Lecco e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di sabato 19 giugno 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Protestano a Roma e in provincia di Novara i compagni di Adil Belaktim il sindacalista ucciso da un camion durante un presidio di protesta nei giorni scorsi. A Lecco si svolge il primo Pride della storia cittadina. La cantante Françoise Hardy lancia il suo appello perché la Francia legalizzi il suicidio assistito e l’eutanasia. Le presidenziali Iraniane segnano il successo del candidato ultraconservatore Raisi. Infine l’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia.

Dopo la morte di Adil Belaktim, la protesta dei lavoratori della logistica arriva a Roma

Doveva essere un sit-in quando era stata convocata nelle settimane scorse, è diventato un corteo che ha attraversato alcune vie di Roma. 

E’ stata la protesta dei lavoratori della logistica, una protesta resa ancora più determinata dall’uccisione ieri del sindacalista del SiCobas Adil Belaktim:

A Biandrate, in provincia di Novara, davanti ai magazzini della Lidl dove ieri è stato investito e ucciso il sindacalista Adil Belaktim, c’erano i suoi compagni a continuare la protesta. 

Pape Ndiaye, del SiCobas:

Lecco: il Pride su “quel ramo del Lago di Como”

(di Martina Stefanoni)

Tutto a Lecco, in qualche modo, sembra sempre ricondursi alla storia di Renzo e Lucia narrata da Alessandro Manzoni. Anche lo slogan del primo pride nella storia di Lecco riprende una famosa frase dei Promessi Sposi: “Questo pride s’ha da fare”.
Una biciclettata arcobaleno ha invaso il lungo lago, per arrivare in una piazza Garibaldi piena di giovanissimi. Qui si sono alternati gli interventi delle associazioni che hanno aderito e del Sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, che ha commentato: “Oggi insieme apriamo una nuova pagina per la nostra città”.

Riuscire a organizzare il pride, per la prima volta dopo tanti anni, ha un significato speciale per la città di Lecco, come ci ha raccontato Mauro Pirovano, dell’associazione Renzo e Lucio e del comitato Lecco pride. Ma anche in questa celebrazione dell’amore, come la storia di Renzo e Lucia, c’è un don Rodrigo. Nell’adiacente piazza 20 settembre è in corso in contemporanea una contro manifestazione organizzata da pro vita, e contro il ddl Zan. Gli organizzatori del pride non hanno voluto commentare per non dare visibilità, ma la differenza tra le due piazze ha parlato per loro. 

La battaglia di Françoise Hardy per la legalizzazione dell’eutanasia in Francia

(di Marianna Mancini)

Françoise Hardy deglutisce a fatica, dopo essere stata sottoposta ad anni di radioterapia per sconfiggere un tumore all’orecchio. Parlando a stento, rilascia una intervista via e-mail al magazine Femme Actuelle, definendo la Francia disumana per non aver legalizzato il suicidio assistito e chiosa: “Non sta ai medici acconsentire a ogni richiesta, ma accorciare le sofferenze inutili di una malattia incurabile, dal momento che è diventata insopportabile”. La cantante icona del movimento ye-ye degli anni ‘60 ha ribadito che vorrebbe avere l’opportunità di scegliere di porre fine alla sua vita, come ha fatto in passato sua madre, affetta da una grave malattia. Hardy conferma di avere il pieno sostegno da parte del figlio Thomas e dall’ex marito e cantante Jacques Dutronc. Dopo aver pubblicato il suo ultimo album, Personne d’autre, nel 2018, ora non le è più possibile intonare le sue canzoni, ma spera che le sue melodie possano presto condurla fra le stelle “per scoprire il  mistero del cosmo”, dice al maagzine francese, perché in Francia sia l’eutanasia che il suicidio assistito sono ancora illegali. 

Il super conservatore Raisi è il nuovo presidente dell’Iran

Presidenziali in Iran: vince al primo turno l’ultraconservatore Ebrahim Raisi. Ad annunciarne l’elezione è stato il presidente uscente Hassan Rouhani. L’affluenza alle urne ieri si è fermata al 48,8% degli aventi diritto, tra le percentuali più basse dalla nascita della Repubblica islamica. Raisi ha ottenuto il 62% dei voti smarcandosi di molto dagli altri candidati. 

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Si conferma in calo l’andamento della pandemia in Italia. Sono stati 1197 i casi di Covid accertati oggi, lo 0,5 per cento dei tamponi. 28 i morti, ieri erano stati 35. 

Nei prossimi giorni arriverà una decisione definitiva sulle mascherine. Il comitato tecnico scientifico si riunirà la prossima settimana per decidere se e quando sarà possibile togliere le mascherine all’aperto. 

Intanto una circolare del ministero della Salute ha confermato il cambio di rotta nella campagna vaccinale annunciata ieri da Draghi. Chi ha meno di 60 anni ed è stato vaccinato in prima dose con AstraZeneca, sarà ora libero di completare il richiamo con lo stesso vaccino, dietro parere del medico. L’altra novità è che adesso la campagna si concentrerà sugli over 50 ancora non vaccinati. Le Regioni dovranno intercettarli e capire perché non si sono fatti avanti. “La sfida è cercarli perché sono quelli che si ammalano in maniera grave”, ha detto ieri Draghi in conferenza stampa.

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    L'abbiamo scoperto con l'EP "Somewhere only we go" e oggi a Volume abbiamo avuto modo di conoscere meglio la storia di questo cantautore nigeriano, che si è poi formato musicalmente in Ghana: "Nel corso degli anni le nostre musiche si sono fuse: l'highlife ghanese, il palm-wine, il folk di Kumasi, il suono contemporaneo della chitarra. Ho potuto unire questi due mondi, mescolandoli con le radio occidentali che ascoltavo da ragazzo". Il risultato è un folk pop pieno di anima e di profondità: "Il mio obiettivo non è solo una carriera internazionale, ma costruire qualcosa in Africa. Voglio creare una struttura che funzioni per artisti come me, gente con una chitarra o un tamburo, artisti contemporanei che non hanno modo di raggiungere il loro pubblico". Ascolta l'intervista di Niccolò Vecchia a Tommy WA.

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Teatro. La rivoluzione delle "piscinine" milanesi vista da due piccioni in crisi esistenziale

    Teatro. La rivoluzione delle "piscinine" milanesi vista da due piccioni in crisi esistenziale Al Teatro della Cooperativa, a Milano ha debuttato in prima nazionale "Lo sciopero delle bambine", in scena Rita Pelusio e Rossana Mola di PEM Habitat Teatrali, compagnia che porta avanti una ricerca artista che declina contenuti civili e ironia. Lo spettacolo, con la regia di Enrico Messina, racconta una storia avvenuta a Milano nel 1902, quando le “piscinine”, che in dialetto meneghino significa “piccoline”, bambine, tra i sei e i tredici anni, che lavoravano senza diritti, sfruttate e sottopagate, ebbero la forza di scioperare e, per cinque giorni, fermare l’industria della moda della città. A raccontare la vicenda delle piscinine in scena sono due piccioni, due creature che abitano le piazze, le cui parole rispecchiano lo sguardo dei contemporanei, spesso stanchi e disillusi davanti alle sfide della storia. Nella trasmissione Cult Ira Rubini ha intervistato l’attrice Rita Pelusio.

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