Approfondimenti

Non so più se l’Europa sia il passato o il futuro

Jean Paul Fitoussi è deluso, disincantato, fortemente critico davanti a questa Europa. Parla al telefono da Parigi, raggiunto il giorno prima degli attentati che hanno sconvolto la Francia. Nella capitale è professore all’Istituto di Studi Politici (Sciences Po). Insegna anche all’Università Luiss di Roma, ed è uno dei più noti economisti a livello internazionale. Recentemente ha firmato con Romano ProdiThomas Piketty (autore de Il Capitale nel XXI secolo) un appello per la trasparenza nella tassazione delle multinazionali.

“Se mi vuol parlare di Europa le dico subito che si è infilata in una brutta strada e non capisco piu come possa uscirne, ammesso che ci riesca. Molte persone stanno perdendo fiducia in questa Europa”

Perché è cosi pessimista, professor Fitoussi ?

Perché l’Europa è ancora prigioniera di egoismi nazionali, della sua dottrina della contabilità, della religione della austerità. Basta vedere quello che è accaduto: nonostante molti paesi, come l’Italia, fossero in recessione, in depressione, si chiedeva di ridurre in modo pressante il debito, il deficit. Il caso più scandaloso è la Grecia. Il risultato è che la disoccupazione e la povertà sono aumentati ancora di più. La stabilità dei conti è importante, ma la rigidità tedesca l’ha resa insopportabile.

Proviamo a guardare al futuro.

Il futuro vuol dire creare una politica europea, vera e condivisa, fatta di investimenti, di infrastrutture, di politica industriale. Una sorta di piano Marshall. E poi bisogna migliorare la competitività , troppo disomogenea in Europa.

Non è un buon inizio il piano europeo di investimenti del presidente della Commmissione Juncker?

E’ solo un palliativo (Fitoussi sbotta e risponde secco, poi aggiunge, da Keynesiano, anche se non gradisce l’etichetta, ndr) non inverte la tendenza che negli Stati Uniti il debito è doppio di quello europeo. Ma hanno speso tutti quei soldi pubblici per ridurre la disoccupazione, per sostenere gli investimenti e così l’economia si è ripresa (i dati sembrano dargli ragione: la disoccupazione Usa è scesa al 5%, ndr).

La Germania potrebbe giocare un ruolo attivo per rilanciare l’economia?

Certo. Ridurre per esempio il suo elevato surplus commerciale (oltre le regole, tanto che è finito nel mirino della Commissione Europea, ndr) a favore degli altri paesi europei, per armonizzare la crescita. Ne avrebbe poi anche dei vantaggi. Ma non lo fa perché è ossessionata dai conti pubblici degli Stati in deficit.

Lei continua a sostenere la necessità di una grande piano espansivo: facile dirlo, ma come finanziarlo?

Intanto facciamo dei veri, solidi progetti comuni per creare lavoro in Europa. Toccherebbe alla Commissione Europea decidere i finanziamenti, e non basta certo il piano Juncker. Poi si potrebbe in un secondo tempo adottare gli Eurobond, una condivisione del debito, ma la Germania si oppone. In sostanza ci dovrebbe essere un debito pubblico unico come negli Stati Uniti. Esiste un solo debito negli Stati federali. E opera una banca centrale che è sempre prestatore di ultima istanza (il riferimento è alla Fed, la Federal Reserve System, banca centrale americana, ndr)

Intanto l’Europa deve affrontare l’emergenza dei migranti. Lei cosa ne pensa?

Ci sono troppi egoismi, troppa disumanità. Ho ancora davanti gli occhi i migranti a Ventimiglia. E poi basta guardare i numeri dei quali si è discusso: 40mila profughi da redistribuire in Europa, sono numeri ridicoli. Eppure si è litigato. Ma guardate il Libano, che ha poco più di 4 milioni di abitanti, e ha accolto un milione di persone fuggite dalla Siria…

Però molti europei dicono: abbiamo pochi soldi, poco lavoro non possiamo farci carico anche degli immigrati.

Ma sono due problemi distinti. Metterli insieme fa il gioco dei populisti, degli estremisti. Lo scontento degli europei è la conseguenza di scelte economiche errate in questi anni. La questione dei migranti nasce invece da un mondo sempre più complesso dove, tra le altre cose, anche alcuni paesi europei hanno buoni rapporti con quei paesi dittatoriali da cui le persone sono costrette a fuggire per venire qui da noi. E poi vorrei aggiungere una cosa…

Dica…

(Fitoussi assume un tono di chi è rimasto veramente sorpreso e dice)

Non capisco quello che accade: si definisce quasi un eroina Merkel perché ha accolto recentemente i profughi (si riferisce ai siriani, ndr), ma allora cosa dovremmo dire dell’Italia che sta accogliendo migranti di tutte le nazionalità da anni? Non capisco.

Visto che parliamo dell’Italia, secondo lei la manovra del Governo Renzi servirà alla crescita ?

Io credo di sì. Penso che l’Italia avrà un tasso di crescita superiore della Francia. Ma detto questo, per uscire veramente dalla crisi un tasso di crescita come quello italiano è troppo, troppo basso (poi Fitoussi usa anche l’espressione “fa pena”, riferito al tasso di crescita, ndr).

Siamo ancora nelle mani di un banchiere, di Mario Draghi?

Per fortuna che abbiamo lui, che è un pilota dell’Europa, ma manca l’altro pilota: la politica comune europea. Resto purtroppo pessimista e torno a quello che le dicevo all’inizio. Non so più se l’Europa sia il passato o il futuro.

  • Autore articolo
    Piero Bosio
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio mercoledì 17/09 19:31

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 17-09-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 17/09 18:29

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 17-09-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 17/09/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 17-09-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 17/09/2025 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 17-09-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    The Box di mercoledì 17/09/2025

    la sigla del programma è opera di FIMIANI & STUMP VALLEY La sigla è un vero e proprio viaggio nel cuore pulsante della notte. Ispirata ai primordi del suono Italo, Stump Valley e Fimiani della scuderia Toy Tonics, label berlinese di riferimento per il suono italo, disco e house, ci riportano a un'epoca di neon e inseguimenti in puro stile Miami Vice, un viaggio nella notte americana alla guida di una Ferrari bianca. INSTAGRAM @tommasotoma

    The Box - 17-09-2025

  • PlayStop

    News della notte di mercoledì 17/09/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 17-09-2025

  • PlayStop

    Doppio Click di mercoledì 17/09/2025

    Doppio Click è la trasmissione di Radio Popolare dedicata ai temi di attualità legati al mondo di Internet e delle nuove tecnologie. Ogni settimana, dal lunedì al giovedì, approfondiamo le notizie più importanti, le curiosità e i retroscena di tutto ciò che succede sul Web e non solo. Ogni settimana approfondiamo le notizie più importanti, le curiosità e i retroscena di tutto ciò che succede sul Web e non solo. A cura di Marco Schiaffino.

    Doppio Click - 17-09-2025

  • PlayStop

    Il giusto clima di mercoledì 17/09/2025

    Ambiente, energia, clima, uso razionale delle risorse, mobilità sostenibile, transizione energetica. Il giusto clima è la trasmissione di Radio Popolare che racconta le sfide locali e globali per contrastare il cambiamento climatico e ridurre la nostra impronta sul Pianeta. Il giusto clima è realizzato in collaborazione con è nostra, la cooperativa che produce e vende energia elettrica rinnovabile, sostenibile, etica. In onda tutti i mercoledì, dalle 20.30 alle 21.30. In studio, Gianluca Ruggieri ed Elena Mordiglia. In redazione, Sara Milanese e Marianna Usuelli.

    Il giusto clima - 17-09-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di mercoledì 17/09/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 17-09-2025

  • PlayStop

    Vade retro gay: l'offensiva dei conservatori in Vaticano

    Gli omosessuali? Sono in peccato mortale e la chiesa non deve benedire le coppie gay. Sono parole del cardinale tedesco Gerhard Ludwig Müller, prefetto emerito per la congregazione della dottrina della fede. Il porporato è uno dei punti di riferimento dell’ala più conservatrice in Vaticano, che osteggiò papa Francesco. Müller ha detto anche che aver fatto passare le associazioni cattoliche dalla Porta Santa di San Pietro in occasione del Giubileo è “solo propaganda”. A chi si rivolge il cardinale? Vuole provare a influenzare Papa Leone? Ne abbiamo parlato con il giornalista vaticanista e scrittore Marco Politi, autore di "La rivoluzione incompiuta, la Chiesa dopo Francesco". L'intervista di Alessandro Principe.

    Clip - 17-09-2025

  • PlayStop

    Esteri di mercoledì 17/09/2025

    Il giro del mondo in 24 ore. Ideato da Chawki Senouci e in onda dal 6 ottobre 2003. Ogni giorno alle 19 Chawki Senouci e Martina Stefanoni selezionano e raccontano fatti interessanti attraverso rubriche, reportage, interviste e approfondimenti. Il programma combina notizie e stacchi musicali, offrendo una panoramica variegata e coinvolgente degli eventi globali.

    Esteri - 17-09-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di mercoledì 17/09 18:33

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 17-09-2025

  • PlayStop

    A Milano arriva il Godai Fest: Rodrigo D'Erasmo, tra gli ideatori, ce l'ha raccontato

    Sabato 20 e domenica 21 settembre al Paolo Pini di Milano si terrà la prima edizione del Godai Fest, il festival multidisciplinare che unisce la musica alle arti performative e visive nato da un’idea del musicista Rodrigo D’Erasmo, del produttore Daniele Tortora e dell’artista visivo Cristiano Carotti per abbattere i recinti di genere e di partecipazione, connettere le arti, sperimentare nuovi linguaggi, ampliare le visioni. L’arte, in tutte le sue declinazioni, sarà protagonista di un viaggio attraverso i 4 elementi della cultura umana (Fuoco, Terra, Acqua, Aria) ai quali si aggiunge, secondo la filosofia orientale, il principio del Vuoto. Ad ogni elemento corrisponde un curatore: Rodrigo D'Erasmo in questa intervista di Elisa Graci e Dario Grande a Volume ci ha presentato il concetto e il programma di questo festival.

    Volume - 17-09-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di mercoledì 17/09/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 17-09-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di mercoledì 17/09/2025

    Il primo Pride della Valtellina Chiavenna. L'emozione, ha fatto salir la fame! Per merenda: pane burro e acciughe con bollicina,. Poi via si torna a Milano, al Piccolo Salone del Libro Politico al Conchetta. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 17-09-2025

  • PlayStop

    In Etiopia inaugurata la diga della discordia

    Il 9 settembre, dopo 14 anni di lavori, l’Etiopia ha inaugurato ufficialmente la Gerd, la Grand Ethiopian Renaissance Dam, il più grande progetto idroelettrico d'Africa, e tra i 20 più grandi al mondo. Da anni la diga è anche causa di tensione con i paesi a valle del Nilo: Sudan e soprattutto Egitto, che temono di vedere ridotte le proprie risorse idriche, anche in considerazione dei sempre più frequenti periodi di siccità. “Questa diga sarà certamente uno degli epicentri di tensione di questa regione nel prossimo futuro” spiega Luca Puddu, docente di storia dell’Africa all'Università di Palermo, al microfono di Sara Milanese. Ascolta l’intervista andata in onda in A come Africa.

    Clip - 17-09-2025

  • PlayStop

    Volume di mercoledì 17/09/2025

    Oggi a Volume abbiamo iniziato parlando del Festival Suoni Delle Dolomiti giunto alla sua 30a edizione, ma anche del Godai Fest, evento che si terrà nel weekend al Parco Ex Paolo Pini di Milano e che ci racconta Rodrigo D'Erasmo in qualità di direttore artistico. A seguire segnaliamo il concerto-evento pro Palestina organizzato da Brian Eno che si terrà questa sera a Londra, e concludiamo con il quiz dedicato al cinema, oggi incentrato sul film Il Diavolo Veste Prada del 2006.

    Volume - 17-09-2025

Adesso in diretta