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Nizza, la rete intorno a Mohamed Bouhlel

Ci sono sempre più dubbi intorno a Mohamed Lahouaiej Bouhlel, l’attentatore di Nizza. Da una parte, l’inchiesta parla di una “rapida radicalizzazione”, avvenuta in circa 15 giorni. Dall’altra, il ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve parlando alla radio francese RTL ha detto che i legami tra Daesh e l’uomo sono ancora tutti da stabilire. La certezza è il suo profilo psicologico: era un depresso, violento e nei giorni prima della strage ha mandato diversi messaggi persecutori alla moglie. Era però un soldato dell’Isis? La rivendicazione dello Stato Islamico è solo uno strumento per fare propaganda, visto che sul terreno Daesh perde colpi?

Nessuna risposta è scontata, soprattutto dopo che anche una prima certezza (“ha agito da solo”) sembra essere rimessa in discussione. Ci sono sei persone fermate dalla polizia francese nell’ambito dell’inchiesta, tra cui un albanese di 38 anni che avrebbe procurato all’attentatore la pistola calibro 7.65 con cui ha sparato sulla folla. Un ragazzo di 22 anni è in stato di fermo con l’accusa di aver fornito sostegno logistic9o per l’attentato. Rilasciata, invece, l’ex moglie.

Gli inquirenti hanno analizzato le immagini del telefonino e del computer di Bouhlel. Anche in questo caso, i riscontri sono contrastanti. Il messaggio più strano parla di “materiale” che gli sarebbe stato recapitato. Secondo altre versioni, la parola utilizzata sarebbe “armi”. Un selfie, lo mostra vicino al tir frigorifero, preso a noleggio, con cui ha compiuto la strage. Un’immagine condivisa con altre persone. Una squadra di 200 investigatori sta cercando di risalire a chi sono i destinatari del messaggio. Queste foto sono state scattate tra l’11 e il 14 luglio, proprio nei giorni in cui, come dimostrano le immagini delle telecamere di sicurezza su promenade des Anglais, Bouhlal ha percorso due volte la strada dell’attento, come per effettuare un sopralluogo. Nonostante le sue tendenze depressive, il fratello di Bouhlel, Jabeur, in Tunisia, racconta alla Reuters di aver parlato con lui nel pomeriggio e di averlo trovato molto allegro, in festa insieme ad alcuni amici europei. Alcune immagini inviate al fratello lo dimostrerebbero.

Intanto, il bilancio dei bambini morti nella strage è arrivato a dieci. Sono 84, ad oggi, i morti nell’attentato. Ottantacinque persone sono ancora in ospedale e si teme che il conteggio finale debba essere aggiornato: in 18 sono ancora in condizioni critiche.

Il ministro Cazeneuve ha annunciato l’impiego di 9mila militari riservisti all’interno dei confini nazionali, in supporto ai gendarmi. In particolare, sarà innalzato il livello di sicurezza nei luoghi turistici e nelle grandi manifestazioni estive.

  • Autore articolo
    Lorenzo Bagnoli
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    “Gaza City brucia di fronte al suo mare”. Israele lancia l’offensiva di terra sulla città

    L’esercito israeliano ha lanciato questa notte l’invasione di terra su Gaza City. Da ieri i carri armati sono entrati nel cuore della principale città della striscia, e i bombardamenti hanno colpito senza sosta strade, case, infrastrutture. Da questa mattina, i morti sono 89. Centinaia di migliaia di persone vivono ancora nella città. Migliaia di persone stanno invece cercando di fuggire, in un esodo verso un sud che non ha più spazio per ospitarli. Il servizio di Valeria Schroter.

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    Esteri di martedì 16/09/2025

    1) “Gaza brucia di fronte al suo mare, testimone della sua tragedia”. L’esercito israeliano ha lanciato l’offensiva di terra sulla principale città della striscia. L’esodo in mezzo alle bombe. Quasi 90 i morti da questa mattina. (Valeria Schroter) 2) Israele come Sparta. Mentre l’ONU stabilisce che quello in corso a Gaza è genocidio, Netanyahu ammette l’isolamento internazionale e dipinge un futuro di autarchia e guerra permanente. (Anna Foa, Eric Salerno) 3) Gli Stati Uniti continuano a colpire il Venezuela. Trump punta a rovesciare il regime di Maduro con la scusa della lotta al narcotraffico. (Alfredo Somoza) 4) Cinquant’anni fa l’indipendenza della Papua Nuova Guinea. Il paese oggi è vittima della maledizione della ricchezza e rischia di finire ostaggio di un nuovo braccio di ferro tra occidente e Cina. (Chawki Senouci) 5) Spagna, l’estrema destra torna a riunirsi a Madrid. Il primo passo verso una grande alleanza di tutte le destre europee. (Giulio Maria Piantadosi) 6) Rubrica Sportiva. Julia Paternain, la maratoneta uruguayana entra nella storia vincendo la prima medaglia ai mondiali di atletica per il paese sudamericano. (Luca Parena)

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    Le Guthrie Family Singers portano avanti il messaggio di umanità del nonno Woody

    “E’ stato bello rendersi conto che la figura di Woodie Guthrie è ancora molto viva anche fuori dagli Stati Uniti”, racconta Sarah Lee, nipote dell’icona folk americana. “Le problematiche di cui cantava lui ottant’anni fa sono ancora attuali”, riferendosi al tema dell’immigrazione e alla difficile situazione al confine con il Messico. Con la sua musica Woody Guthrie "affrontava un concetto molto basilare di umanità e speranza, ovvero il trattare le persone come persone, aiutandosi a vicenda nei momenti di difficoltà": lo stesso messaggio che ora le Guthrie Family Singers vogliono portare avanti. Ascolta l’intervista di Elisa Graci alle Guthrie Family Singers.

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Iniziamo parlando del festival Coachella 2026 di cui è appena stata annunciata la lineup e ricordando Victor Jara, cantautore cileno simbolo della canzone sociale e di protesta che scomparse oggi 52 anni fa durante la dittatura Pinochet. Proseguiamo con il mini live in studio delle Guthrie Family Singers, trio di discendenti di terza e quarta generazione dell'icona folk americana Woody Guthrie. Nell'ultima parte accenniamo al concerto di raccolta fondi per la Palestina del 18 settembre, organizzato a Firenze da Piero Pelù, e ricordiamo la stella del cinema Robert Redford appena scomparsa.

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