Approfondimenti

“Ora volley mania, poi torniamo nell’ombra”

mondiali volley 2018

La nazionale italiana di Volley è giunta alla terza fase del Campionato mondiale di pallavolo maschile 2018 che si sta svolgendo tra l’Italia e la Bulgaria. Mercoledì 26 settembre l’Italia si scontrerà con la Serbia e due giorni dopo affronterà la Polonia, campione d’Europa in carica dopo il trionfo ai mondiali del 2014.

La stagione in corso è una stagione molto felice per la pallavolo italiana e gli italiani, come accade ormai a intermittenza da anni, hanno ritrovato una grande passione verso questo sport. Ne abbiamo parlando con Andrea Zorzi, ex pallavolista e commentatore televisivo.

L’intervista di Alessandro Principe.

Polonia e Serbia sono le avversarie che da mercoledì si contenderanno l’ultima fase del mondiale a Torino. È un buon sorteggio o no?

Ne son rimaste sei e ovviamente tutte e sei sono molto forti. È inutile nasconderlo. L’altro girone con Russia, Stati Uniti e Brasile è ancora più compatto. È vero, per alcuni aspetti, che così potremmo avere un pochino di vantaggio e non rischiare di essere eliminati in questo girone a tre, ma è anche vero che quasi sicuramente ci troveremo in semifinale con una squadra molto molto forte. Ci sono pro e contro, come spesso accade.
Credo che l’Italia debba concentrarsi moltissimo sul proprio livello di gioco, lo ha fatto benissimo finora, lo ha fatto non sprecando nessuna occasione. Contro la Russia ormai i giochi erano già fatti e quel 3 a 2 è incoraggiante sotto l’aspetto tecnico, ma le squadre forti ci sono ancora. Personalmente avrei detto che un’altra grande avversaria, non che Polonia e Serbia non lo siano, è la Russia, ma anche gli Stati Uniti che adesso sembrano essere perfettamente in forma. Avrei quasi preferito avere un ostacolo così importante in questo girone a tre, anche per testarci ed essere pronti per la finale.

Ieri sera hanno giocato tutte le riserve e hanno massacrato l’Olanda. È forte tutta questa squadra.

È una buona squadra. Considera che dalla prossima fase le squadre sono veramente squadre di altissimo livello, diciamo che è rimasta fuori solo la Francia, ma questo era inevitabile perché gli spazi sono quelli. C’è un po’ di divario tra le squadre di primissimo livello e una seconda fascia: l’Olanda fa parte di questa seconda fascia, ha fatto un bellissimo Mondiale con grandi sorprese, ma non partecipava ormai da 12 anni. Grande merito, perchè il primo set ieri sera è stato abbastanza complicato. Poi i ragazzi che hanno giocato meno, quelli in panchina, hanno trovato un ottimo ritmo. È incoraggiante per l’Italia, ma non mi avventurerei a fare come te le valutazioni definitive. Sicuramente possiamo contare su una squadra compatta, con alcuni atleti in campo bravissimi e poi della riserve che possono essere utilissime.

Tu senti crescere un po’ di passione attorno alla pallavolo? Di solito è seguita da un ampio pubblico, però sta facendo dei numeri grossi in televisione. Sta crescendo qualcosa?

Tipicamente la pallavolo, per fortuna, può arrivare ad alti livelli. Lo ha fatto due anni fa durante le Olimpiadi di Rio de Janeiro arrivando in finale col Brasile e scatenando una sorta di volleymania, includendo anche il beach volley con Nicolai e Lupo che arrivarono all’argento. Noi della pallavolo, dall’interno, siamo un po’ abituati a questa attenzione parziale che va e viene. In realtà tutti noi degli sport minori in Italia siamo abituati a queste attenzioni quasi spasmodiche e a persone che diventano improvvisamente grandi amanti della pallavolo. Ci fa molto piacere, però è proprio tipico della nostra abitudine sportiva. Siamo l’unico Paese che io conosca con uno così grande grado di monoteismo sportivo in cui il calcio la fa da padrone. Molti altri Paesi, pur avendo degli sport preferiti, hanno un paio di discipline che si giocano con interesse. In Italia questo avviene tra il pallone e i motori. Penso alla Francia o all’Inghilterra, dove ci sono altri sport come il rugby che possono giocare quasi alla pari col calcio. Da noi questo non avviene. Chi è vecchio come me ha visto gente diventare super amante di Luna Rossa e di Azzurra, dello sci e poi della pallavolo o della scherma. Questa sorta di attenzione parziale è storicamente una caratteristica dell’Italia. Ripeto: a noi fa piacere, ma sappiamo anche che tra qualche mese torneremo un po’ nel nostro spazio, che non è così piccolo come si ritiene.

mondiali volley 2018
Foto dalla pagina Twitter della FederVolley https://twitter.com/Federvolley

RIASCOLTA L’INTERVISTA

intervista Andrea Zorzi

  • Autore articolo
    Alessandro Principe
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio giovedì 04/12 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 04-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve giovedì 04/12 17:29

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 04-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di giovedì 04/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 04-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 04/12/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 04-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Poveri ma belli di giovedì 04/12/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 04-12-2025

  • PlayStop

    Greenwich Village, anni ‘60: un tuffo nel passato con Elijah Wald

    Questa settimana Elijah Wald è in Italia per portare sul palco, tra Milano, Torino e Piacenza, le sue storie su Bob Dylan e il Greenwich Village di New York. Chitarrista folk blues ma anche narratore e giornalista musicale, attraverso canzoni e racconti Wald ripercorre nel suo spettacolo il cammino di Dylan e dei tanti personaggi di quel periodo irripetibile. Da Woody Guthrie a Pete Seeger, da Eric Von Schmidt a Dave Van Ronk - quest’ultimo anche protagonista del film dei fratelli Coen “A proposito di Davis” e realizzato partendo proprio dal memoir scritto da Wald. Oggi Elijah è venuto a trovarci a Radio Popolare per raccontarci la sua storia e suonarci alcuni brani tra Mississippi John Hurt, Paul Clayton e Victor Jara. Ascolta l’intervista e il MiniLive di Elijah Wald.

    Clip - 04-12-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di giovedì 04/12/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 04-12-2025

  • PlayStop

    Una mostra fotografica ripercorre i 50 anni di Radio Popolare. Dal 14 dicembre a Milano

    Domenica 14 dicembre alle ore 10, presso la Sala Cisterne della Fabbrica del Vapore, a Milano, inaugura la mostra "50 e 50. La mostra. Radio Popolare 1975 - 2025", una delle prime iniziative organizzate per celebrare il 50esimo anniversario dalla fondazione di Radio Popolare. La mostra racconta i cinque decenni "di onda" attraverso venti storie realizzate dai fotografi che in questi anni sono stati vicini alla radio. Inoltre, la mostra ospiterà un’interpretazione creativa realizzata da Studio Azzurro dei video che ricostruiscono la storia di Radio Popolare. La mostra sarà allestita fino al 25 gennaio. Tiziana Ricci ce la racconta insieme a Giovanna Calvenzi, che ne è la curatrice.

    Clip - 04-12-2025

  • PlayStop

    Volume di giovedì 04/12/2025

    Le statistiche di fine anno sugli artisti più ascoltati su Spotify e la rubrica LGBTQ+ a cura di Piergiorgio Pardo. Nella seconda parte l'intervista con mini live di Elijah Wald, che ci racconta le sue avventure nel Greenwich Village degli anni '60, il quiz sul cinema e il concerto dei Royal Otis di ieri sera al Fabrique

    Volume - 04-12-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di giovedì 04/12/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 04-12-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di giovedì 04/12/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 04-12-2025

  • PlayStop

    Cult di giovedì 04/12/2025

    Oggi a Cult, il quotidiano culturale di Radio Popolare: il ciclo di incontri "L'invenzione dell'Europa" al Piccolo Teatro, in collaborazione con Laterza Editore; Giovanna Calvenzi sulla mostra per il 50° di Radio Popolare alla Fabbrica del Vapore; Tommaso Sacchi, assessore alla cultura di Milano, lancia la Prima Diffusa del 7 dicembre; Francesco Lattuada, dell'orchestra del Teatro alla Scala, introduce l'iniziativa per la difesa della cultura in piazza Scala il 7 dicembre; Andrea Cegna parla della giornata "Attacco alla Cultura" organizzata da SLC CGIL alla Camera del Lavoro il 5 dicembre; la rubrica di lirica di Giovanni Chiodi...

    Cult - 04-12-2025

  • PlayStop

    Pubblica di giovedì 04/12/2025

    L’Europa e il bellicismo crescente delle sue classi dirigenti. L’ultimo caso, quello dell’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone e la postura aggressiva che dovrebbe tenere la Nato. Cosa possono fare il pensiero e la cultura della pace per contrastare l’escalation bellicista e la normalizzazione della violenza? Le risposte possono non essere quelle consuete, soprattutto perché in Occidente stiamo assistendo ad un cambio delle coordinate geopolitiche costruite negli ultimi ottant’anni. Un esempio. Il settimanale «The Economist» ha scritto nella sua rubrica di geopolitica «The Telegram» apparsa oggi sulle pagine online: «In Europa le preoccupazioni per l’inaffidabilità dell’America sotto Donald Trump stanno lasciando il posto a un timore più grande: che, pur presentandosi come il campione della civiltà occidentale, egli consideri ormai le democrazie occidentali reali come avversarie. “Nella Washington di oggi” - scrive il nostro editorialista di The Telegram - l’Europa “è spesso descritta con maggiore disprezzo rispetto alla Cina o alla Russia”. Pubblica oggi ha ospitato Donatella Della Porta, scienziata della politica, e Agostino Giovagnoli, storico.

    Pubblica - 04-12-2025

  • PlayStop

    E allora me ne vado: una lettera sui Cpr

    Nell'ultima puntata di 37e2 abbiamo letto la lettera di una persona che ha lavorato come in un Cpr, Centro di permanenza per il rimpatrio, e che con molta amarezza ha deciso di abbandonare il lavoro. La lettera ci è arrivata attraverso la Rete Mai più lager - No ai Cpr con cui siamo in contatto per raccontarvi cosa accade nei Cpr.

    37 e 2 - 04-12-2025

  • PlayStop

    A come Atlante di giovedì 04/12/2025

    Trasmissione trisettimanale, il lunedì dedicata all’America Latina con Chawki Senouci, il mercoledì all’Asia con Diana Santini, il giovedì all’Africa con Sara Milanese.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 04-12-2025

  • PlayStop

    MATTEO MUZIO - SUPREMA INGIUSTIZIA

    MATTEO MUZIO - SUPREMA INGIUSTIZIA - presentato da Michele Migone

    Note dell’autore - 04-12-2025

Adesso in diretta