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La partita da 90 milioni su Giambellino

Anche la Casetta Verde di via Odazio 7 in cui si riunirà la prima giunta dell’era Sala sarà abbattuta e ricostruita. Quando ancora non si sa, ma fa parte degli interventi di riqualificazione finanziati con 90 milioni, buona parte della Comunità europea, e assegnati a Comune di Milano, Regione e Aler per ridisegnare una parte del quartiere. E’ la grande partita che si gioca su Giambellino insieme al passaggio della nuova linea 4 della metropolitana.

Via Odazio, Lorenteggio, Inganni, Giambellino: è all’interno di questo quadrilatero di vie che avverrà la riqualificazione. Il Fondo Sociale Europeo e il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale hanno affidato a Regione Lombardia 55 milioni, 25 li mette il Comune di Milano, di cui 20 da fondi propri del bilancio e 5 comunitari. Altri 12 milioni arrivano dal bilancio regionale e saranno utilizzati per le opere di bonifica dall’amianto.

La riqualificazione interesserà 12 edifici per circa 400 alloggi. A questi si aggiungono altri 25 edifici interessati da interventi di bonifica dall’amianto e 240 alloggi attualmente sfitti e non assegnabili. Secondo le stime del Comune l’intervento interesserà circa 1.500 famiglie.

Sono tre le linee di intervento individuate: sul patrimonio abitativo, sullo spazio pubblico e sulle azioni sociali.

Per il patrimonio abitativo, circa 50 milioni dei 90, ci saranno ad esempio l’abbattimento e la ricostruzione dell’edificio di via Lorenteggio 181, la ristrutturazione degli edifici di via Giambellino 150 e Segneri 3, il recupero di 240 alloggi sfitti diffusi nel quadrilatero di vie.

Su spazio pubblico e azioni sociali saranno investiti 25 milioni, interventi si sistemazione delle vie, del verde pubblico, delle strutture comunali, come la Casetta Verde in cui si svolgerà la prima giunta Sala.

Le famiglie durante i lavori di ristrutturazione saranno trasferite in altri alloggi della zona. I fondi europei bloccano la possibilità di vendita degli alloggi ristrutturati per 25 anni. Questo non vieta ad Aler di mettere in vendita gli appartamenti a fianco di quelli ristrutturati con soldi comunitari, operazione già annunciata dall’azienda di edilizia pubblica regionale, indipendente da questo intervento e agevolata dalla nuove legge sulla casa appena votata dalla maggioranza di centro destra in regione.

Resta aperta la partita sulla destinazione degli alloggi ristrutturati: finiranno nelle graduatorie comunali a canone sociale, oppure tra quelli a canone moderato o concordato? Una partita che si giocherà nei prossimi mesi tra Aler, Regione, Comune e Municipio 6, in quartiere ricco di associazioni e comitati di abitanti attivi e attenti al destino del proprio quartiere.

  • Autore articolo
    Roberto Maggioni
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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Stuart Murdoch: "Il mio primo romanzo non è una biografia, ma racconta la mia storia e la storia della mia malattia"

    Il leader dei Belle & Sebastian racconta "L'impero di nessuno", il suo libro d'esordio, ai microfoni di Volume. Un libro che lui stesso definisce di autofiction: "La maggior parte delle cose che accadono a Stephen, il protagonista, sono successe anche a me". 10 anni fa, Murdoch aveva scritto una canzone con il medesimo titolo: "Il romanzo tocca gli stessi temi: Stephen ha un'amica del cuore, Carrie, entrambi hanno la stessa malattia e si sostengono e ispirano a vicenda". La malattia è l'encefalomielite mialgica: "Mentre scrivevo immaginavo il mio pubblico, e il mio pubblico era il gruppo di supporto per l’encefalomielite che frequentavo negli anni Novanta. Immaginavo di scrivere per loro, e questo mi ha aiutato a trovare il tono giusto". Ascolta l'intervista di Niccolò Vecchia a Stuart Murdoch.

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    Il 7 dicembre la Scala apre la stagione con l’opera censurata da Stalin

    Nel cinquantenario della morte di Šostakovič il Teatro alla Scala inaugura la Stagione con il suo capolavoro Una lady Macbeth del distretto di Mcensk, tratto dal racconto di Nikolaj Leskov in cui una giovane sposa con la complicità dell’amante uccide il marito e il tirannico suocero, ma viene scoperta e finisce per suicidarsi in Siberia, tradita da tutti. Dopo il debutto a San Pietroburgo, l’opera, che avrebbe dovuto essere il primo capitolo di una trilogia sulla condizione della donna in Russia, ebbe enorme successo in patria e all’estero. Stalin assistette a una rappresentazione a Mosca nel 1936; due giorni dopo apparve sulla Pravda la celebre stroncatura dal titolo “Caos invece di musica” con cui il regime metteva all’indice l’opera e il compositore. Anni dopo Šostakovič preparò una nuova versione che andò in scena a Mosca nel 1963 con il titolo Katarina Izmajlova, dopo che il sovrintendente Ghiringhelli aveva invano cercato di ottenerne la prima per la Scala. Oggi il Teatro presenta la versione del 1934 con la direzione del M° Chailly e il debutto del regista Vasily Barkhatov. Ascolta Riccardo Chailly nella presentazione dell’opera.

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    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

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