Approfondimenti

Max Pezzali presenta a Radio Pop il nuovo album “Qualcosa di nuovo”

Max Pezzali

Max Pezzali è appena uscito col nuovo album “Qualcosa di nuovo“, un disco che sarebbe dovuto uscire lo scorso aprile in vista dei due grandi concerti in programma a San Siro. La pandemia, però, ha costretto Max Pezzali a rivedere quei piani e cambiare in corsa il disco che ora, con qualche settimana di ritardo, è riuscito a vedere la luce. Ne abbiamo parlato insieme a lui a Jack.

L’intervista di Matteo Villaci.

Qualcosa di nuovo” esce in un periodo strano che ti ha tolto San Siro dalle mani. Immagino sia stata una bella mazzata. Di cosa è figlio questo album?

A proposito di San Siro vorrei citare una delle più belle frasi che mi sono state dette sull’avvenimento. Lodo Guenzi in pieno lockdown disse una cosa meravigliosa: “Max Pezzali che dopo 30 anni fa San Siro con un sold-out e un’altra data pronta per essere piena e che deve rinunciare a tutto per una pandemia è la perfetta sintesi della poetica della sfiga degli 883“. Ed è vero. Oltre ad avermi fatto molto ridere in un periodo in cui non c’era molto da ridere, ho fatto mia questa cosa. L’album era nato pre-lockdown con l’idea di essere il naturale tappeto rosso verso San Siro. Avevo anche pronto un pezzo che parlava proprio della bellezza del live e delle emozioni che si provano sul palco. L’ho tolto e credo che non lo finirò mai. Mi sono trovato con questo album che sarebbe dovuto uscire ad aprile, ma si è fermato tutto ed ho cercato di ripensarlo. Ho cercato di fare un minimo di autocritica durante questo periodo. Di cosa vuoi parlare durante un periodo del genere? Non puoi parlare della pandemia perché nessuno parla della pandemia quando vive la pandemia, sarebbe una follia perché non hai ancora l’occhio storico e soprattutto perchè già tutti parlano della pandemia. Però ti sembra anche che parlare di cose futili sia quasi indelicato. Poi mi sono detto: “Tutto sommato la musica pop non si è mai fermata neanche durante i conflitti mondiali perché serve parlare di qualcos’altro e ricordare la normalità che conoscevamo”. E in più c’è la canzone “Qualcosa di nuovo” che è arrivata dopo, meno di un mese prima della pubblicazione del disco stesso. Mi è arrivata sotto forma di provino e mi è sembrata l’idea giusta.

La malinconia ottimistica che caratterizza il disco fotografa in parte questo momento mondiale e in parte fotografa una fase della vita della generazione che ti accompagna e che ti segue. È un elemento che c’è sempre stato nei tuoi dischi.

Sì, se l’ho sempre avuta è perché mi ha sempre intenerito intimamente l’idea del tempo che passa. Però in questo caso guardare indietro mi serve per mettermi in comunicazione con la generazione di mio figlio. Avendo io quasi 53 anni e mio figlio 12 c’è un gap molto ampio e quindi cercare di raccontare e analizzare la mia giovinezza mi ha permesso di capire quanto ci sia di vero nelle frasi che dicono spesso i miei coetanei sui ragazzini di oggi.

Nell’album ci sono delle collaborazione importanti. Mi ha stupido GionnyScandal. Tu hai sempre avuto un legame con la scena trap, non soltanto quella italiana. Qual è la tua opinione tecnica sulla trap e su quello che sta succedendo adesso?

La Trap è arrivata come un uragano a mischiare le carte che erano diventate un po’ troppo prevedibili. Come spesso accade nella storia, come arriva il punk negli anni ’70 come reazione al progressive rock, nello stesso modo la trap arriva come reazione a tutte queste sovrapproduzioni. Loro cosa fanno? Nascono col basso che non è un basso e pochi suoni in minore per sottolineare l’armonia. Si liberano frequenze e si arriva alla liberazione della sovrapproduzione e la voce, grazie all’autotune, diventa un suono. È una rivoluzione di intenzioni, un cambiamento radicale ed un ritorno alle origini: io nella mia cameretta posso fare quelle cose lì e le faccio bene.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio lunedì 08/12 13:00

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 08-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve lunedì 08/12 10:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 08-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 08/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 08-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 05/12/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 05-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Gli speciali di lunedì 08/12/2025 - ore 12:30

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 08-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di lunedì 08/12/2025 - ore 12:01

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 08-12-2025

  • PlayStop

    Ricordi d'archivio di lunedì 08/12/2025

    Da tempo pensavo a un nuovo programma, senza rendermi conto che lo avevo già: un archivio dei miei incontri musicali degli ultimi 46 anni, salvati su supporti magnetici e hard disk. Un archivio parlato, "Ricordi d'archivio", da non confondere con quello cartaceo iniziato duecento anni fa dal mio antenato Giovanni. Ogni puntata presenta una conversazione musicale con figure come Canino, Abbado, Battiato e altri. Un archivio vivo che racconta il passato e si arricchisce nel presente. Buon ascolto. (Claudio Ricordi, settembre 2022).

    Ricordi d’archivio - 08-12-2025

  • PlayStop

    Microfono aperto di lunedì 08/12/2025

    Vita, politica, storie, dibattito, confronto, scontro. La formula: un tema, un conduttore, degli ospiti e voi. Dalla notizia del momento alla vita di tutti i giorni: si parla di tutto e c’è spazio per tutti. Basta telefonare e argomentare. Il Microfono Aperto è nato insieme a Radio Popolare e ne resta un cardine. Negli anni ha cambiato conduttori, forma, orari, durata, non la sostanza: la voce alle ascoltatrici e agli ascoltatori, la loro opinione, il loro punto di vista sulle cose.

    Microfono aperto del sabato - 08-12-2025

  • PlayStop

    Apertura Musicale di lunedì 08/12/2025

    Svegliarsi con la musica libera di Radio Popolare

    Apertura musicale - 08-12-2025

  • PlayStop

    Reggae Radio Station di domenica 07/12/2025

    A ritmo di Reggae Reggae Radio Station accompagna discretamente l’ascoltatore in un viaggio attraverso le svariate sonorità della Reggae Music e sicuramente contribuisce non poco alla diffusione della musica e della cultura reggae nel nostro paese. Ogni domenica dalle 23.45 fino alle 5.30 del lunedì mattina, conduce Vito War.

    Reggae Radio Station - 07-12-2025

  • PlayStop

    Prospettive Musicali di domenica 07/12/2025

    In onda dal 2001, Prospettive Musicali esplora espressioni musicali poco rappresentate. Non è un programma di genere, non è un programma di novità discografiche, non è un programma di classici dell’underground, non è un programma di gruppi emergenti. Ma è un po’ tutte queste cose mischiate insieme dal gusto personale dei conduttori. Ad alternarsi in onda e alla scelta delle musiche sono Gigi Longo, Fabio Barbieri e Lino Brunetti, con un’incursione annuale di Alessandro Achilli che è stato uno storico conduttore del programma.

    Prospettive Musicali - 07-12-2025

  • PlayStop

    News della notte di domenica 07/12/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 07-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di domenica 07/12/2025 - ore 21:30

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 07-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di domenica 07/12/2025 - ore 20:30

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 07-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di domenica 07/12/2025 - ore 19:00

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 07-12-2025

Adesso in diretta