
“Downsizing” di Alexander Payne, il film d’apertura di Venezia 74, riprende un tema caro al regista di “Sideways” e “Paradiso amaro”, approfondendolo con soluzioni bizzarre ma non del tutto assurde. Si parla di ambiente, nell’era di Donald Trump e delle folli decisioni di non aderire più ai Trattati sul clima di Parigi, cercando alternative per arginare i danni a un pianeta troppo popolato e già molto a rischio di estinzione.
L’idea geniale è di uno scienziato norvegese, che scopre il modo di rimpicciolire il genere umano fino a 12 centimetri, per ottenere più spazio e meno produzione di inquinamento. Il tre per cento della popolazione aderisce al progetto, prestandosi a ridurre il proprio corpo, la dispersione energetica e le proprie spese, diventando molto più ricco e realizzando il sogno di possedere beni.
Il protagonista Matt Damon (con lui Christoph Waltz e l’attrice Hong Chau) si trova a ricominciare una nuova vita in una società lillipuziana dopo aver abbandonato amici e parenti di dimensioni normali. Un film scritto con un incastro perfetto e che mescola commedia, fantascienza, dramma e politica partendo da un contesto sociale realistico, invitando a una riflessione sui nostri comportamenti quotidiani.
Ascolta la corrispondenza a Cult dal Lido di Venezia (dal minuto 30′) https://www.radiopopolare.it/podcast/cult-di-mer-3008-seconda-parte/