Approfondimenti

M5S, votano in pochi ma il dissenso è negato

La domanda più complicata che si sono sentiti rivolgere i simpatizzanti del Movimento arrivati a Rimini ad applaudire l’investitura di Luigi Di Maio era: “come vi trasformerete se andrete al Governo con questo leader?”

Reazioni polemiche, a volte un po’ ruvide. “Non cambia niente, siete voi giornalisti che volete buttare fango su di noi”.

Il Movimento 5 Stelle di Rimini somiglia, esteticamente, alla Lega degli anni ’90. Le bancarelle che vendono i braccialetti, le sciarpe, le magliette. Tanti gazebo con gli eletti a tutti i livelli, dai comuni al Parlamento, che incontrano i militanti. E poi le birre, le piadine, le salamelle. Una festa popolare, e stride la contrapposizione con le feste del Pd la cui immagine recente è il chiosco dello street food, così alla moda, così lontano dalla tradizione di tempi che appaiono remoti.

Però, come nella Lega degli anni ’90, il dissenso è vietato. Esiste, lo si respira, ma viene ufficialmente negato. Di Battista, che rappresenta l’ala movimentista, nemmeno si fa vedere. Roberto Fico, considerato quello più a sinistra tra i leader, compare per dire che “a volte il silenzio vale più delle parole”. I giornalisti che insistono per strappargli una dichiarazione vengono circondati e insultati da un gruppo di militanti.

La grande maggioranza di chi era a Rimini stava con Di Maio, era lì per applaudirlo. Casomai, la preoccupazione era un’altra: che ne sarà di noi se Grillo si farà da parte? Infatti, il comico genovese dal palco lo ripete più volte: “non vi abbandono, state tranquilli”. C’è ancora bisogno di Grillo, c’è ancora bisogno di un collante che eviti fratture. “Chi non sta con Di Maio se ne vada” dice più di una voce. E Roberto Fico tranquillizza: “non c’è alcuna divisione in correnti”.

“Io sono del fascio – rivendica una anziana signora di Trieste – sono del ’36, ero figlia della lupa”. “E cosa ci trova qui che le piace?” “L’onestà, la pulizia. Il nostro valore è l’onestà”. Il marito che la accompagna annuisce, gli occhi azzurri intensi si illuminano. Un ragazzo poco più che trentenne, di Roma, alla domanda su chi votasse in passato, fa fatica a ricordare. Ci pensa un po’ e poi dice: “Di Pietro, avevo votato Di Pietro”. Barba incolta, capelli lunghi, sigaretta arrotolata. “Ti consideri di sinistra?” “No, destra e sinistra non ci sono più, forse domani torneranno ma oggi non ci sono, hanno tradito, noi ne raccogliamo i valori migliori”.

Quanti la pensano davvero così? A Rimini, c’è poca voglia di riflettere sulle categoria politiche. “Io sono di sinistra ma non sono mai stato comunista – inveisce un signore sui 50 – se volete vedere i comunisti andate a Imola”. A Imola, c’è la festa nazionale del Partito Democratico.

Manca l’entusiasmo di un tempo. I numeri dicono che Di Maio ha ottenuto poco più di 30mila voti su poco più di 37mila che si sono espressi. Gli aventi diritto erano 140mila.

Se non c’è aria di scissioni -perché chiunque, senza il marchio di Grillo, farebbe poca strada- è chiaro che l’offerta politica si è delineata.

Con Luigi Di Maio Casaleggio e Grillo hanno fatto una scelta precisa. Casaleggio e Grillo hanno scelto Di Maio perché il suo profilo conservatore, vecchio stile, è considerato vincente sulla base del calcolo che in Italia ci sia voglia di destra, non di sinistra. E allora le primarie farsa e Roberto Fico giù dal palco.

Il Movimento continuerà a chiedere i voti di tutti e continuerà a parlare a tutti, ma l’ala destra ha vinto la partita più importante.

  • Autore articolo
    Luigi Ambrosio
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio mercoledì 26/11 07:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 26-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 26/11 10:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 26-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 26/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 26-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 26/11/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 26-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Gli speciali di mercoledì 26/11/2025 - ore 11:02

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 26-11-2025

  • PlayStop

    Il Maestro, caduta e rinascita di un ex divo del tennis nella Roma degli anni ‘80

    Raul Gatti è un ex campione del tennis caduto in disgrazia, alcolista e disoccupato, interpretato da Pierfrancesco Favino nel film Il Maestro: “Ho seguito il tennis fin da ragazzo e mi sono subito affezionato a questo personaggio perdente, il più fallito che ho interpretato nella mia vita. Perché anche quelli che ho rappresentato in passato, per quanto fossero decaduti, avevano comunque un atteggiamento da vincenti”. Siamo negli anni ‘80 e Gatti viene assoldato per allenare un giovanissima promessa, Felice Milella, un ragazzino di 13 anni con i numeri per partecipare ai match più prestigiosi. Il regista Andrea Di Stefano aveva questo progetto nel cassetto molto prima che il tennis tornasse ad essere uno sport di moda: “Ho scritto questa sceneggiatura nel 2006, l’ho depositata e abbiamo le prove – ironizza il regista. Doveva essere il mio primo lungometraggio, prima ancora di realizzare L’ultima notte di Amore, con Pierfrancesco Favino, a cui avevo già pensato allora per questo personaggio di divo decaduto”. L'intervista di Barbara Sorrentini al regista Andrea Di Stefano e a Pierfrancesco Favino.

    Clip - 26-11-2025

  • PlayStop

    Note dell’autore di mercoledì 26/11/2025

    Un appuntamento quasi quotidiano, sintetico e significativo con un autore, al microfono delle voci di Radio Popolare. Note dell’autore è letteratura, saggistica, poesia, drammaturgia e molto altro. Il tutto nel tempo di un caffè!

    Note dell’autore - 26-11-2025

  • PlayStop

    Cpr: le responsabilità dei medici

    Quali sono i criteri attraverso i quali viene data o viene negata l’idoneità sanitaria all’ingresso e alla permanenza di soggetti immigrati nei CPR, Centri di Permanenza per i Rimpatri? Nicola Cocco, medico della Rete Mai più lager - No ai Cpr, ci racconta il caso di un cittadino palestinese ricoverato più volte per gravi atti di autolesionismo eppure dichiarato idoneo alla detenzione.

    37 e 2 - 26-11-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di mercoledì 26/11/2025 - ore 10:02

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 26-11-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di mercoledì 26/11/2025

    Alessandra Maiorino, Vice capogruppo dei M5S Senato e Coordinatrice Comitato Politiche di Genere e Diritti Civili, ragiona sullo stop alla legge bipartisan in materia di "consenso" rallentata, non a torto secondo la senatrice, dalla presidente della commissione giustizia. Il consenso necessario e cosa manca per attivare una cultura del consenso nell'analisi di Non una di Meno e di una delle sue portavoce. "Una prigione romantica. La rappresentazione della coppia come strumento di controllo" il nuovo libro di Giuseppe Mazza, per Prospero Editore, racconta attraverso campagne, poster, slogan della pubblicità uno dei dispositivi patriarcali ancora oggi più attivi: il romanticismo. E ne traccia le trasformazioni. Elena Mistrello, fumettista e autrice, tra i tanti album anche di Tracciato Palestina e di Sindrome Italia, appena pubblicato in Francia, invitata a Toulouse a un festival è stata respinta all’atterraggio perché “pericolo per l’ordine pubblico in Francia”. Senza provvedimenti giudiziari a suo carico, senza avvocato o spiegazioni. Un caso da sollevare.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 26-11-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di mercoledì 26/11/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 26-11-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di mercoledì 26/11/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 26-11-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Giornali e commenti di mercoledì 26/11/2025

    La mattina inizia con le segnalazioni dai quotidiani e altri media, tra prime pagine, segnalazioni, musica, meteo e qualche sorpresa.

    Presto Presto – Giornali e commenti - 26-11-2025

Adesso in diretta