Approfondimenti

L’impatto della vittoria di Trump sulla Cop 29

Cop 29

“Gli accordi di Parigi sono orrendamente ingiusti”, ha detto Trump durante la campagna elettorale. Sono passati otto anni dall’ultima elezione di Trump. E le premesse in ambito climatico sono le stesse, nonostante le condizioni metereologiche sempre più estreme. Quest’anno sarà il più caldo mai registrato e anche il primo in cui verrà raggiunto il limite di 1,5° di riscaldamento globale.
Ma Trump non sembra preoccuparsi. Ha già annunciato che gli Stati Uniti usciranno dall’Accordo di Parigi sul clima del 2015, il trattato fondativo degli sforzi nella lotta al cambiamento climatico. Già nel 2017 Trump aveva provato ad annullare l’Accordo, ma allora aveva dovuto aspettare fino al novembre del 2020, a qualche mese dall’insediamento di Biden, che avrebbe fatto poi marcia indietro. Ora, però, Trump dovrebbe aspettare solo un anno prima dell’effettività della decisione.
Non solo. Trump ha detto che annullerà tutte le misure ambientali introdotte da Biden e che imporrà nuove tariffe sui veicoli elettrici e sui pannelli solari provenienti dalla Cina. E ancora, il neo presidente ha minacciato di uscire dalla Unfccc del 1992, la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, con cui erano nate proprio le Conferenze delle parti giunte ormai alla 29esima edizione.
Gli Stati Uniti sono già il primo Paese produttore di petrolio al mondo. E sono secondi, dietro alla Cina, per quantità di emissioni di CO2. Trump vuole aumentare ulteriormente l’estrazione di gas, petrolio e carbone: “Drill, baby, drill”, “Trapana, tesoro, trapana”, ha detto Dan Eberhart, Ceo di una società di servizi petroliferi, per spiegare la nuova strategia di Washington. Un’analisi di Carbon Brief dice che se gli Stati Uniti uscissero dall’Accordo di Parigi e dalla Unfccc l’aumento di emissioni del Paese sarebbe di 4 miliardi di tonnellate di CO2 entro il 2030. Numeri che renderebbero impossibile l’obiettivo zero emissioni nette del 2050.
E poi ci sono le conseguenze sul piano diplomatico, se consideriamo che gli Stati Uniti hanno avuto un ruolo chiave alla Cop 28 nel primo riconoscimento della necessità di una transizione dai combustibili fossili. Qualsiasi possibilità di trovare un accordo alla Cop 29 ora potrebbe saltare. Anche perché a Baku gli Stati Uniti saranno ancora sotto l’amministrazione Biden, che tra l’altro non sarà presente alla Conferenza. Qualsiasi impegno preso dal Paese quindi non sarà tenuto realmente in considerazione dalla comunità internazionale.
E poi, con il passo indietro statunitense, alcuni Paesi già poco inclini ad agire contro il cambiamento climatico, come ad esempio l’Arabia Saudita, potrebbero sentirsi legittimati a lasciare il tavolo. Il posto lasciato vacante dagli Stati Uniti potrebbe essere occupato dalla Cina, con l’Europa che dovrà assumere un ruolo di leadership. In questo senso, l’assenza alla Cop 29 annunciata da von der Leye, Macron e Scholz non è di buon auspicio. In un contesto già difficile se consideriamo il deterioramento dei diritti umani nel Paese ospite della Cop di quest’anno, l’Azerbaijan: il governo azero sta intensificando sempre di più la repressione di dissidenti e attivisti.
C’è chi però è più ottimista. Il Guardian crede che il passo indietro degli Stati Uniti non fermerà l’azione globale per il clima. Anche perché l’economia delle tecnologie rinnovabili è sempre più attraente: dall’Accordo di Parigi del 2015, gli investimenti mondiali in energia pulita sono aumentati del 60%. Ogni anno vengono investiti circa 2 trilioni di dollari in tecnologie green.
E poi, Trump non gode del sostegno incondizionato del suo partito su questo tema. I repubblicani non vedono di buon occhio la possibile cancellazione dell’Inflation Reduction Act introdotto da Biden: la legge prevede investimenti da un trilione di dollari in energia pulita, che per l’85% sono stati destinati a Stati a guida repubblicana. Tanto dipenderà da Trump: se decidesse di non esprimersi sul tema fino alla fine dei negoziati, una piccola speranza per una Conferenza delle parti che produca risultati sostanziali ancora c’è.

(di Elena Brizzi)

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio giovedì 03/07 07:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 03-07-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve giovedì 03/07 07:00

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 03-07-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di giovedì 03/07/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 03-07-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 01/07/2025 delle 19:46

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 01-07-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Apertura Musicale di giovedì 03/07/2025

    Svegliarsi con la musica libera di Radio Popolare

    Apertura musicale - 03-07-2025

  • PlayStop

    Canzoni di mercoledì 02/07/2025

    Canzoni vuole essere un programma sulla musica italiana cantautorale e non, aperta soprattutto a quelle realtà, già molto note a un pubblico attento e in qualche modo di culto, che però faticano ad avere uno spettro di ascolto più ampio. Sono in genere gruppi, ma anche singoli artisti che sanno giocare molto bene sulla parola e costruiscono testi intelligenti e molto piacevoli da ascoltare. Il programma prevede molte ospitate in cui si ascolteranno i loro repertori, ma anche quelle musiche che li hanno influenzati creando così un ampio cerchio di ascolto. Dal 2 luglio al 3 settembre 2025 dalle ore 23.00 alle ore 24.00. Per coloro che non tirano tardi la sera sarà possibile ascoltare il programma in podcast già dal mattino successivo.

    Canzoni - 02-07-2025

  • PlayStop

    News della notte di mercoledì 02/07/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 02-07-2025

  • PlayStop

    Conduzione musicale di mercoledì 02/07/2025 delle 21:00

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 02-07-2025

  • PlayStop

    Dodici Pollici del 2/7/25 - Ricky Gianco

    Il podcast di Francesco Tragni e Giuseppe Fiori registrato dal vivo a Germi e dedicato al mondo dei vinili. Oggi è di scena Ricky Gianco: cantante, chitarrista e compositore, ha iniziato la sua carriera negli anni ’60 col primo nucleo dei Dik Dik, collaborando poi coi Ribelli e coi Quelli (in seguito diventati PFM), nonché con artisti come Tenco e Jannacci. Negli anni ’70, Ricky porta avanti alcuni progetti musicali (e in seguito teatrali) con il cantautore Gianfranco Manfredi, e parallelamente fonda come discografico la Intingo e La Ultima Spiaggia. Complessivamente ha inciso oltre 20 album come solista. Sul palco si è esibito assieme al musicista Stefano Covri.

    A tempo di parola - 02-07-2025

  • PlayStop

    La politica delle donne, obiettivi raggiunti e sfide ancora aperte - 02/07/2025

    Con Chiara Braga, capogruppo del Pd alla Camera dei Deputati, Marilena Grassadonia, responsabile diritti Sinistra Italiana, Valentina Barzotti, deputata del Movimento 5 Stelle. Conduce Barbara Sorrentini con Luigi Ambrosio.

    All you need is pop 2025 - 02-07-2025

Adesso in diretta