Approfondimenti

Les Eurockéennes de Belfort

Da 28 anni durante il primo week-end di luglio, l’isola di Malsaucy si trasforma da riserva naturale a cornice ideale per uno dei più longevi festival francesi. Les Eurockéennes di Belfort quest’anno ha accolto 102 mila persone su 3 giorni, con una media di 34 mila persone ogni sera, collocandosi tra i grandi festival francesi e ospitando circa 50 gruppi su 4 palchi.

Il festival per me inizia giovedì sera: in quanto volontaria all’accoglienza artisti ho una riunione con le mie responsabili. I lavoratori dello spettacolo stanno correndo per finire il montaggio dei palchi, la messa in sicurezza, l’allestimento delle aree di relax per i “festivaliers”. Non si riesce ancora ad immaginare come migliaia di persone riempiranno questa quasi-isola circondata da due grandi stagni, che durante l’anno è uno spazio di nidificazione protetta. Una nuova fauna riempirà il terreno del festival: sono onnivori, rumorosi, invadenti, vestiti con tenute improbabili e fantasiose (avvistati quest’anno The Avengers e Goku), votati agli abbracci e al divertimento.

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Una caratteristica di Les Eurockéennes è l’eterogeneità del pubblico: tutte le età sono accolte grazie anche ad una programmazione variegata. Quest’anno accanto ai Louise Attaque e Les Insus (due colonne portanti del rock francese), ZZ Top e Last Shadow Puppets si poteva ascoltare l’elettronica di Disclosure, Mr Oizo, Caribou e Breakbot. Poche famiglie, ma molti over50, anche grazie alle 27 edizioni passate che hanno fidelizzato il pubblico.

Il tempo regge, anche una leggera pioggia fa paura a causa della terra rossa che si trasforma velocemente in fango rischiando di dare un effetto Glastonbury alla francese. Tra un concerto e l’altro c’è anche il tempo di seguire gli Europei, e mi ritrovo inaspettatamente a seguire i rigori di Italia-Germania da un televisore montato sul retro dell’autoarticolato della televisione francese, insieme ai tecnici in pausa. La sfida dei francesi contro l’Islanda è invece ritrasmessa su tutti i maxischermi dei palchi tra un concerto e l’altro, e ad ogni gol un boato riempie l’isola.

La location è sicuramente una delle più belle che si possano avere, e l’idea di comunità effimera comune ad ogni festival viene rafforzata dal fatto di entrare fisicamente su di un’isola.

Tra un turno di lavoro e l’altro sono riuscita a godermi il festival, ecco i miei “colpi di fulmine”.

topelement

Balani Show Bizness de Bamako

Creazione di uno dei responsabili della programmazione de Les Eurocks, questo gruppo è stato formato scegliendo i più bravi musicisti di strada di Bamako, e le giovani promesse dell’electro-rap maliano. Emozionante immaginare che è la prima volta in assoluto che si ritrovano a suonare insieme. Tra musiche tradizionali e suoni elettronici, qua potete scoprirli in versione acustica

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Nathaniel Rateliff & The Night Sweats

Gruppo soul folk americano, energico e potente, sembra essere una mosca bianca in una programmazione poco incline a queste sonorità, ma sul palco i 7 elementi tra fiati e percussioni fanno sembrare il lago di Malsaucy le Everglades. Qui la loro hit da 20 milioni di visualizzazioni

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MHD

Abbreviazione di Mohamed, il giovane rapper parigino diventa famoso per avere combinato per la prima volta sonorità africane con la musica trap. Il suo « afro-trap » dal vivo fa ballare come pochi altri gruppi a Les Eurocks. Da scoprire anche solo per dire di aver ascoltato un nuovo genere musicale, qui il suo brano ispirato all’attaccante camerunense Roger Milla

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The Inspector Cluzo

Abituati a suonare in festival open air dal Giappone all’Australia, il duo francese torna a Belfort con il suo rock suonato a due di una potenza impressionante. Il cantante Yan Sourigues é anche cineasta, ed ha firmato il documentario Rockfarmers, dove si racconta il loro mondo tra tournée nipponiche e vita da contadini in una fattoria in Guascogna (sud ovest della Francia), lo potete vedere gratuitamente su youtube

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Nekfeu

Attualmente il rapper forse più famoso di Francia, non mi sarei mai aspettata la potenza e il coinvolgimento che mette in campo durante i live. Un vero e proprio showman, rime veloci e potenti che anche dal vivo non mancano, corpo di ballo, video installazioni, palloni gonfiabili lanciati sulla folla e molti featuring insieme ai membri degli S-Crew e della sua etichetta Seine Zoo Records. Qui avete un piccolo riassunto dei suoi live dell’ultimo Feu Tour.

  • Autore articolo
    Eleonora Tremolada
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    La “prima repubblica” europea ha i giorni contati? La cogestione democristiani-socialisti che ha governato il parlamento di Strasburgo dalla prima elezione a suffragio universale del 1979 è destinata a sciogliersi? Se si guardano i sondaggi, e i risultati elettorali dove si è votato recentemente (Spagna e Grecia), alle elezioni europee del 9 giugno 2024 si profila una vittoria della destra, di una composita aggregazione: dai lepenisti francesi, ai meloniani italiani, da Vox in Spagna, alla AfD in Germania e ai settori più conservatori dei partiti liberali e popolari europei. Il parlamento europeo potrebbe avere, per la prima volta, una maggioranza diversa da quella costituita dalle famiglie politiche fondatrici dell’Europa: i democristiani, i gollisti, i socialisti e i socialdemocratici. Nel caso in cui la destra vincesse alle elezioni del 9 giugno 2024, la transizione tra una prima e una seconda “repubblica" europea avverebbe in un contesto particolare, e cioè sotto le presidenze di turno dell’Unione affidate ai governi ungherese e polacco, i più anti-europeisti tra i ventisette paesi Ue. Pubblica oggi ha ospitato Yves Meny, politologo francese, studioso dei processi politici europei, già presidente della Scuola Sant'Anna di Pisa. Tra i suoi libri più recenti pubblicati in Italia: "Popolo, ma non troppo. Il malinteso democratico" (il Mulino, 2019).

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