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L’economia globale nell’età dell’incertezza

La parola chiave è: incertezza. Il G-20 appena concluso, il primo ospitato dalla Cina, ha evidenziato una situazione in cui l‘instabilità globale è il fattore che più preoccupa i governi e che più contribuisce a rallentare la ripresa dell’economia.

In primo piano la questione Brexit. La preoccupazione per le conseguenze ancora da valutare esattamente traspare nel documento finale del summit. La Brexit “ha aggiunto incertezza nell’economia globale” – vi si legge – “ma i Paesi del G20 sono ben posizionati per rispondere alle potenziali conseguenze economiche e finanziarie”. Inoltre “sperano che il “Regno Unito resti un partner stretto dell’Ue”.

I ministri delle Finanze e i governatori delle banche centrali dichiarano inoltre che resisteranno contro ogni forma di protezionismo, mentre calibreranno e comunicheranno con attenzione tutte le azioni macroeconomiche e strutturali. Il riferimento al rischio di nuovi protezionismi può essere letto in chiave statunitense. Le elezioni infatti sono alle porte e le posizioni di Donald Trump – non considerato come perdente in partenza – preoccupano.

Inevitabile un riferimento al terrorismo: i rappresentanti delle grandi economie mondiali si sono detti pronti a combatterlo “in tutte le sue forme e in qualsiasi luogo esso avvenga”. Il testo non cita espressamente la situazione in Turchia, nonostante la delegazione di Ankara volesse una esplicita dichiarazione di condanna del tentato golpe. Ma dopo la Brexit una seconda fonte di preoccupazione per i ministri delle Finanze e i banchieri centrali del G20 è la questione turca. Il direttore del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde, in apertura di lavori, aveva espresso la propria preoccupazione per una “crescita lenta minacciata da eventi politici”.

Più in generale, è la situazione di instabilità globale generata anche dal terrorismo internazionale a preoccupare. E poi c’è la questione dei migranti che l’Europa ha dimostrato in questi mesi di non saper affrontare con razionalità e lungimiranza politica. E che potrebbe influenzare anche le prossime elezioni in Germania, nel 2017. Tutti questi fattori influenzano il clima generale e si ripercuotono sulla crescita globale dell’economia.

Flavia Mosca Goretta ha intervistato l’economista Fabrizio Onida, docente di economia internazionale all’università Bocconi.

La prima emergenza, dunque, è la Brexit.

ONIDA 1 incertezze brexit

Ma quali contromisure verranno attuate dal G-20 per fare fronte all’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea?

ONIDA 2 brexit rischi e contromisure

Ci sono poi gli altri fattori di incertezza, che contribuiscono a creare uno scenario globale instabile.

-ONIDA 3 incertezze globali

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    Alessandro Principe
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    In Cisgiordania situazione sempre più pericolosa, anche per gli attivisti

    Dopo l'aggressione a tre attivisti italiani in un villaggio vicino a Gerico, abbiamo intervistato Elena Castellani, attivista di Assopace Palestina, una delle organizzazioni di sostegno della missione in interposizione non violenta nei territori occupati, che ci spiega qual è il lavoro dei volontari e il contesto nel quale si trovano. “Gli attivisti internazionali di interposizione non violenta – spiega Elena Castellani - aiutano i palestinesi in vari modi, come la sorveglianza notturna o diurna, l'accompagnamento dei bambini, dei pastori, per cercare di evitare le aggressioni dei coloni, che sono praticamente quotidiane: i palestinesi vengono feriti, malmenati, a volte anche uccisi e quando va meno peggio, i coloni distruggono le proprietà, le case, ammazzano gli animali. I coloni vengono fiancheggiati dai militari israeliani che, invece, di proteggere gli aggrediti difendono i coloni, cioè gli aggressori”. L'intervista di Alessandro Principe.

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    La Fura dels Baus a Milano con un Amleto contemporaneo che lotta per l'ambiente

    La Fura dels Baus, celebre compagnia catalana, torna a Milano, alla Fabbrica del Vapore con la sua nuova creazione immersiva “SONS: SER O NO SER”, ispirata all’Amleto di William Shakespeare. L’opera sarà in scena fino al 14 dicembre 2025 in un allestimento site-specific che trasformerà completamente gli spazi della Fabbrica del Vapore, offrendo al pubblico un’esperienza sensoriale e coinvolgente fuori dagli schemi, che attraversa temi contemporanei, dall'ambiente ai conflitti. Lo ha spiegato Carlus Padrissa, direttore artistico della Fura dels Baus.

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