Approfondimenti

L’attesa per l’ultimo verdetto su Astrazeneca, i guai dell’app per il cashback e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di giovedì 10 giugno 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Nuovo parere del Cts, entro sera, sul vaccino di Astrazeneca. Sempre questa sera è arrivata la notizia della morte della ragazza di 18 anni, ricoverata a Genova.  I dati sugli effetti collaterali dell’Agenzia italiana del farmaco: un caso di trombosi ogni 100mila prime dosi, nessuno sulle seconde. Oggi è scaduto il termine per presentare gli emendamenti al decreto sostegni. Lega 5 stelle e PD, almeno a parole, vorrebbero far rimangiare al governo la fine del blocco. L’app Io è stata bloccata dal Garante per la Protezione dei Dati Personali: cedeva i dati sul cashback all’estero. Infine l’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia.

Arriva un nuovo verdetto su Astrazeneca

In queste ore è atteso un nuovo parere del Cts, il comitato tecnico-scientifico, sul vaccino anticovid di Astrazeneca. Il verdetto arriverà dopo giorni di polemiche legati agli Open Day per le fasce più giovani e in particolare al caso di una ragazza di 18 anni, che domenica era stata ricoverata per una trombosi ed è morta in ospedale proprio oggi, mentre si aspettava la decisione del Cts. Il servizio di Andrea Monti.

La notizia della morte della ragazza è arrivata nel tardo pomeriggio, negli stessi minuti in cui l’Agenzia italiana del farmaco diffondeva i suoi dati sui possibili effetti collaterali legati al vaccino di Astrazeneca: un caso di “trombosi venosa intracranica e in sede atipica” ogni 100mila prime dosi, prevalentemente in persone sotto i 60 anni. Nessun caso segnalato dopo le seconde dosi. La probabilità di conseguenze gravi, quindi, resta bassa e in linea coi dati europei, dice la stessa agenzia. Inevitabile però che la morte di una ragazza così giovane alimenti i timori legati ad Astrazeneca. La gestione di tutto ciò tocca alle autorità, e il primo passo sarà appunto il nuovo parere del Cts, che secondo indiscrezioni circolate in giornata potrebbe portare a fare iniezioni di Astrazeneca solo a chi ha almeno 50 anni. Nelle fasce più giovani la probabilità di effetti collaterali gravi – pur bassa, come dicevamo – rischia di superare quella di ammalarsi seriamente di covid, data anche la situazione complessiva in miglioramento nel nostro paese. Oggi i nuovi contagi accertati sono stati circa 2mila ed è risultato positivo l’1% delle persone che hanno fatto il tampone, dato identico a quello di ieri. I pazienti ricoverati continuano a diminuire ma va detto che ogni giorno si registrano ancora decine di morti, oggi 88.

Stamattina Istat e Istituto superiore di sanità hanno diffuso un rapporto in cui si dice che il rischio di decesso per Coronavirus crolla del 95% dopo 7 settimane dalla prima iniezione di vaccino. Al momento quasi il 45% della popolazione ha ricevuto almeno una dose, ma tra le fasce più a rischio di Covid grave resta scoperto quasi un terzo dei 60-69enni. Eppure non siamo più nella fase iniziale della campagna, in cui i vaccini scarseggiavano. Marco Terraneo insegna sociologia della salute all’università Bicocca di Milano

 

Decreto sostegni, una ripresa fondata sul lavoro precario

di Massimo Alberti
Oggi è scaduto il termine per presentare gli emendamenti al decreto sostegni. Lega 5 stelle e PD, almeno a parole, vorrebbero far rimangiare al governo la fine del blocco. Ma l’ultima parola l’avrà proprio Draghi. A poco, infatti, serviranno gli emendamenti al decreto sostegni presentati da pd e 5 stelle, che vertono o su una proroga secca a fine ottobre – allineando così tutte le imprese a quella scadenza – o alla cosiddetta selettività in base all’andamento dei diversi settori, fino a settembre. Ma c’è un problema. Il blocco scade il 30 giugno, tra 20 giorni, ma la conversione del decreto difficilmente arriverà prima di metà luglio. Fonti del PD spiegano gli emendamenti come “un modo di far pressione sul governo”: se un’ampia parte del parlamento voterà gli emendamenti per la proroga, è la tesi, il governo non potrà esimersi dall’intervenire, magari con un decreto, per recepire il mandato del parlamento”. Il problema è che se non lo farà, continuano le fonti, “da luglio si rischia il caos, con le imprese che potranno riprendere a licenziare, e un decreto che ristabilirà il blocco ma solo dopo 2 o 3 settimane”. Insomma, un pasticcio.

Intanto oggi l’Istat ha rilevato il ritorno della produzione industriale ai tempi pre-covid, con una crescita ad Aprile dell’1,8% su base mensile, e di quasi l’80% su base annuale. Aprile è lo stesso mese in cui la stessa istat rileva che i circa 90mila nuovi contratti accesi sono praticamente tutti contratti a termine. I primi dati regionali di maggio confermano questa tendenza. La produzione italiana, in sostanza, cresce grazie al lavoro precario. E questa prospettiva potrebbe diventare strutturale nei prossimi mesi.

Tra gli emendamenti al decreto sostegni, infatti, ne spuntano due sostanzialmente convergenti di PD e Lega per ridurre i vincoli dei contratti a termine imposti dal decreto dignità, la legge approvata dal primo governo Conte e voluta dai 5 stelle per mettere dei freni all’abuso di contratti a termine che ha portato, nei mesi prepandemia, ad un forte spostamento dei nuovi rapporti di lavoro verso contratti più stabili. Le correzioni chiedono in sostanza che le causali non siano più determinate per legge, ma dalle contrattazione. La lega aggiunge pure la cancellazione delle maggiorazioni. Non tutti però nel PD sono d’accordo, e lo stesso partito accanto a questo potrebbe presentare un altro emendamento per limitare la percentuale di contratti a termine in un’azienda. “Sarebbe un modo più efficace per evitare gli abusi”, sottolinea l’estensore della proposta Giuseppe Viscomi. Un colpo al cerchio ed uno alla botte che rimanderebbe il problema, visto che, spiegano fonti parlamentari del PD, alla fine gli emendamenti che resteranno saranno una manciata, e quindi si tratterà di scegliere su quali puntare. “Follia, ci provano da due anni” commentano fonti dei 5 stelle. Ma stavolta potrebbe essere il momento giusto. La fine del blocco dei licenziamenti, la pioggia di incentivi alle imprese del recovery plan, la deregolamentazione dei contratti a termine. Numeri sull’occupazione che saliranno, ma che nasconderanno, appunto, una crescita per pochi fondata sul lavoro precario dei molti, ai quali cadrà qualche briciola.

L’app IO cedeva all’estero i dati sul cashback

di Marco Schiaffino
Il blocco del trattamento dei dati e un termine di trenta giorni per modificare l’app IO, l’applicazione della Pubblica Amministrazione che da aprile 2020 consente ai cittadini italiani di pagare imposte, tasse e accedere ai servizi di migliaia di enti pubblici. La decisione del Garante per la Protezione dei Dati Personali arriva dopo un processo istruttorio che ha letteralmente “sezionato” l’applicazione, trovando una raffica di violazioni delle norme che tutelano i dati personali. Quelle meno gravi riguardano la necessità di consentire agli utenti di prestare il cosiddetto “consenso informato” su notifiche e comunicazioni.

Il vero disastro, però, riguarda il sistematico che prevede l’invio di dati sensibili a Mixpanel, azienda californiana che offre servizi di analisi del comportamento degli utenti. Stando a quanto scrive il Garante, questa attività consentirebbe di profilare tutte le attività svolte attraverso l’app IO. Solo a titolo di esempio, tra queste rientrano i pagamenti con strumenti elettronici registrati per ottenere il famoso Cashback. Insomma: nell’ultimo anno le attività degli 11 milioni di cittadini che hanno scaricato l’app sono state registrate e trasmesse a un’azienda privata con sede negli Stati Uniti, in violazione delle norme europee. Il tutto a opera di un soggetto, la società per azioni PagoPA, controllato direttamente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

I pm milanesi indagati per “rifiuto di atti d’ufficio” nel processo a Eni in Nigeria

Il procuratore aggiunto di Milano Fabio De Pasquale, a capo del pool affari internazionali, e il pm Sergio Spadaro sono indagati a Brescia per la loro condotta nel processo per corruzione a Eni in Nigeria, conclusosi con l’assoluzione dei vertici della multinazionale del petrolio. I due magistrati di Milano non avrebbero mai messo a conoscenza il tribunale e le difese di nuovi elementi, pur da mesi in loro possesso perché loro forniti dal loro collega della Procura Paolo Storari che avrebbero documentato come un loro teste fondamentale, l’ex manager dell’Eni Vincenzo Armanna avrebbe fornito prove falsificate e corrotto un teste. La procura di Brescia ha perquisito anche i computer dei due procuratori di Milano entrambi indagati per il reato di «rifiuto d’atti d’ufficio».

Gli italiani hanno ancora fiducia nei magistrati?

Il tema dei magistrati in politica non piace più alla sinistra. Il segretario del Pd Enrico Letta oggi ha criticato il centrodestra per aver scelto due giudici in servizio a Roma e Napoli per le elezioni delle stesse città. “C’è un buco nella legge”, ha detto Letta. “Dalla sinistra due pesi e due misure”, ha risposto la leader di Fratelli d’Italia, ricordando i casi di Emiliano e De Magistris. La questione assume un peso specifico alla luce del momento travagliato che vive la magistratura italiana, colpita da numerosi scandali. Con l’uscita di oggi, Letta sembra voler prendere le distanze da una classe di giudici, che non è più in grado di attrarre il favore dei cittadini.
All’ex magistrato e scrittore Gianrico Carofiglio abbiamo chiesto se gli italiani hanno perso fiducia nei magistrati

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Sono 2.079 i nuovi casi di coronavirus in Italia. Le morti sono 88 (ieri erano 77), per un totale di 126.855 vittime da febbraio 2020. Le persone guarite o dimesse sono complessivamente 3.943.704 e 7.616 quelle uscite oggi dall’incubo Covid (ieri +8.912). Gli attuali positivi — i soggetti che hanno il virus — sono in tutto 169.309.

Foto: Federation Square a Melbourne, Australia, 09 giugno 2021

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio giovedì 18/09 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 18-09-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve giovedì 18/09 18:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 18-09-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di giovedì 18/09/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 18-09-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 18/09/2025 delle 19:47

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 18-09-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    News della notte di giovedì 18/09/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 18-09-2025

  • PlayStop

    Live Pop di giovedì 18/09/2025

    Ogni giovedì alle 21.30, l’auditorium Demetrio Stratos di Radio Popolare ospita concerti, presentazioni di libri, reading e serate speciali aperte al pubblico.

    Live Pop - 18-09-2025

  • PlayStop

    Uscita di Sicurezza di giovedì 18/09/2025

    La trasmissione in collaborazione con la Camera del Lavoro di Milano che racconta e approfondisce con il vostro aiuto le condizioni di pericolo per la salute e la sicurezza che si vivono quotidianamente nei luoghi di lavoro. Perché quando succede un incidente è sempre troppo tardi, bisognava prevedere e prevenire prima. Una questione di cultura e di responsabilità di tutte e tutti, noi compresi. con Stefano Ruberto, responsabile salute e sicurezza della Camera del Lavoro di Milano.

    Uscita di Sicurezza - 18-09-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di giovedì 18/09/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 18-09-2025

  • PlayStop

    San Siro, Scavuzzo: “Se passano emendamenti sostanziali rischia di saltare tutto”

    Dopo che la Giunta del Comune di Milano ha licenziato la delibera per la vendita dello stadio di San Siro, la palla ora passa al Consiglio comunale, che dovrà votare il provvedimento giovedì 25 settembre, e non più il 29. Nonostante sia possibile presentare emendamenti al testo, per la giunta il documento è immodificabile: “È frutto di un lavoro che ha gli elementi essenziali del contratto, una cosa molto tecnica ma anche politica”, ha detto ai nostri microfoni la vicesindaca Anna Scavuzzo. Nel caso di un emendamento di sostanza votato dalla maggioranza dei consiglieri, infatti, “le squadre potranno rigettare l’intera proposta”. Una sorta di prendere o lasciare per i consiglieri comunali. Secondo la vicesindaca Scavuzzo, dopo due mesi di confronto e dopo le modifiche alla versione di luglio, adesso “si chiude”. L’intervista integrale di Luigi Ambrosio nella nostra trasmissione “L’Orizzonte”.

    Clip - 18-09-2025

  • PlayStop

    Esteri di giovedì 18/09/2025

    1) “La gente non lascia Gaza City perché non sa dove andare o perché non può permetterselo”. Migliaia di persone restano nella città della striscia, mentre l’esercito continua a bombardarla. (Jacob Granger - MSF) 2) “Israele sta commettendo un genocidio, ma gli altri paesi hanno l’obbligo giuridico di fare tutto ciò che possono per impedirglielo”. In esteri la seconda puntata dell’intervista a Chris Sidoti, giudice della commissione Onu. (Valeria Schroter, Chris Sidoti - Commissione Onu d'inchiesta per i territori palestinesi) 3) La Francia ancora in piazza. Un milione di persone mobilitate dai sindacati per protestare contro la legge di bilancio di Bayrou. (Veronica Gennari) 4) La tragedia umanitaria della guerra in Sudan, e i sudanesi che resistono. Premiata in Norvegia una rete di associazioni comunitarie che lavorano per favorire l’ingresso di aiuti. (Irene Panozzo, analista politica) 5) Donald Trump alla corte britannica. La luna di miele tra Keir Starmer e il presidente Usa è soprattutto una questione di business. (Marco Colombo, giornalista) 6) World Music. Together for Palestine, il concerto organizzato da Brian Eno a Londra contro il genocidio. (Marcello Lorrai)

    Esteri - 18-09-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di giovedì 18/09 18:34

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 18-09-2025

  • PlayStop

    Alessio Lega ricorda Fausto Amodei: "Sublime la sua scrittura, una persona tenera e ironica"

    È morto a 91 anni Fausto Amodei, figura cruciale per la canzone popolare italiana che alla fine degli anni cinquanta aveva contribuito a fondare il Cantacronache, il primo esperimento di canzone politica “d’autore” in Italia. Tra i suoi capolavori 'Per i morti di Reggio Emilia', una delle canzoni popolari e politiche più suonate nelle piazze d’Italia. Ma "le sue canzoni sono riuscite ad andare ben oltre il suo nome” diventando parte dell’immaginario collettivo, ricorda il cantautore Alessio Lega ai microfoni di Radio Popolare. Ascolta l'intervista di Niccolò Vecchia.

    Clip - 18-09-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di giovedì 18/09/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 18-09-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di giovedì 18/09/2025

    Inizia la Milano Green Week! gli eventi e iniziative le presenta l'assessora al verde, Elena Grandi. Rachele di Magiafiori, la nostra chef vegetale ci sugegrisce poi un menù tutto...green. Marcello ed Elisa, infine, ascoltatori/educatori ci han scritto per raccontarci La Rosa dei Venti, l'associazione che da anni nel comasco, lavora per l'inclusione di persone con disturbi di personalità. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 18-09-2025

  • PlayStop

    Volume di giovedì 18/09/2025

    In compagnia di Niccolò Vecchia telefoniamo ad Alessio Lega per ricordare, nel giorno della sua scomparsa, Fausto Amodei, un vero simbolo della canzone politica d’autore italiana. Segue mini live in studio con il giovane jazzista Francesco Cavestri in vista del suo concerto al Blue Note di martedì prossimo. Nella seconda parte siamo in compagnia di Piergiorgio Pardo, nostro ospite fisso per la rubrica LGBT, con cui parliamo del film “I segreti di Brokeback Mountain” e alcuni eventi del weekend. Concludiamo con una telefonata a Marina Catucci da New York, per commentare l’improvvisa sospensione dello show di Jimmy Kimmel dalla rete Abc, a seguito di una frase “scomoda” su Charlie Kirk detta dal conduttore in trasmissione.

    Volume - 18-09-2025

Adesso in diretta