Approfondimenti

L’anno che è stato, l’anno che verrà/1

Questa è la prima parte di un pezzo a cura di Chawki Senouci, caposervizio della redazione esteri di Radio Popolare, sulle grandi sfide che ci hanno accompagnato nel 2015 e che ci porteranno fino al 2016.

Il 2015 è iniziato con la strage di Charlie Hebdo e si è concluso con la tragedia della “Génération Bataclan”.

In mezzo ci sono state le atrocità commesse dall’Isis tra Mossul e Palmira, l’odissea dei profughi siriani, la foto del piccolo Aylan trovato morto su una spiaggia turca, l’intervento russo in Siria che ha fatto temere uno scontro Mosca-Nato. All’inizio delle rivolte nei Paesi arabi, i governanti occidentali pensavano di gestire e di manipolare a loro piacimento l’agenda del Maghreb e del Medio oriente. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: disastro totale.

Crisi siriana: “Per fortuna c’è l’impero del male

A gennaio dovrebbero iniziare i colloqui inter-siriani. Le parti in conflitto possono contare su una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, approvata il 18 dicembre, che li invita a fare la pace ma senza mai menzionare il futuro politico del presidente Assad. Ce la faranno? Dipende se prevarrà l’interesse nazionale o la logica del tornaconto. I siriani in generali e gli undici milioni tra profughi e follati interni, in particolare, giudicheranno.

Gli attentati di Parigi e l’intervento militare russo hanno evidenziato tutti i limiti della guerra all’Isis condotta dalla forza internazionale in Siria, cosi l’ opinione pubblica ha scoperto gli intrecci tra fazioni ribelli moderate e gruppi islamisti, il ruolo della Turchia nella commercializzazione del petrolio dell’Isis e le complicità delle monarchie del golfo con i gruppi jihadisti. Ma le cancellerie occidentali sono rimaste ancorate alle vecchie logiche della guerra fredda: la Russia rimane il nemico numero uno mentre gli amici dell’Isis sono coccolati. “Per fortuna c’è l’impero del male”, ha commentato ironicamente Famiglia Cristiana.

Il dilemma Angela Merkel e la crisi morale dell’Europa

Angela Merkel è diventata l’emblema dello smarrimento dell’opinione pubblica: da una parte il cancelliere tedesco ha umiliato i greci sfiancati da anni di austerità e dall’altra ha aperto le porte della Germania alle decine di migliaia di rifugiati.

Chi è Angela Merkel? L’angelo dei profughi siriani o la principale responsabile dell’ascesa delle destre razziste e xenofobe in Europa a causa delle politiche di austerità che Berlino a imposto ai paesi della zona Euro?

Oppure quella che, dopo essersi recata ad Ankara per chiedere al presidente Recep Tayyip Erdogan di bloccare il flusso dei migranti siriani, ha “suggerito alla Commissione Europea” di accelerare il processo di adesione della Turchia nell’Ue e di donare 3 miliardi di euro?

In sostanza nel 2015 le pressioni di Angela Merkel hanno costretto i paesi membri dell’Unione Europea a partecipare all’umiliazione del governo democratico greco in nome dell’ortodossia monetaria e ad premiare un regime autoritario che fa la guerra ai curdi e blinda i giornalisti scomodi, che ha “tollerato” il passaggio del petrolio dell’Isis e dei foreign fighters sul suo territorio. Urge un sussulto morale dell’Unione europea.

La pace in Colombia, ultimo colpo di Obama prima dell’addio?

L’8 novembre 2016 Stati Uniti d’America dovranno scegliere il successore di Barack Obama.

Dopo aver messo a segno due prestigiosi successi diplomatici nel 2015 – visita storica a Cuba e accordo sul nucleare iraniano – Barack Obama potrebbe chiudere il suo secondo mandato mettendo a segno un altro colpo storico: la firma di un accordo di pace a Bogotà tra il governo colombiano e le Farc. Grazie alla mediazione di Cuba e agli incoraggiamenti della Casa Bianca, il 2016 vedrà la fine del più vecchio conflitto civile in America Latina con i suoi 220mila morti, i 6 milioni di sfollati e le decine di migliaia di scomparsi.

Ma non è ancora tempo di bilanci, nei prossimi mesi ci sarà da sistemare la delicata questione delle relazioni con la Russia. Dopo l’annessione della Crimea i rapporti bilaterali hanno raggiunto il punto più basso.

  1. Continua

 

  • Autore articolo
    Chawki Senouci
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio lunedì 05/05 07:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 05-05-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve lunedì 05/05 08:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 05-05-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 05/05/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 05-05-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di lunedì 05/05/2025 delle 07:14

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 05-05-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di lunedì 05/05/2025

    I fatti del giorno analizzati dai nostri esperti, da studiose e studiosi. I protagonisti dell'attualità intervistati dai nostri conduttori.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 05-05-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di lunedì 05/05/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 05-05-2025

  • PlayStop

    Rights now di lunedì 05/05/2025

    Numero monotematico sul Festival dei Diritti Umani, dal 5 al 7 maggio. Al suo interno interviste a Volker Turk, alto rappresentante per i diritti umani dell’Onu e a Dan Smith, direttore dell’Istituto Sipri di Stoccolma.

    Rights now – Il settimanale della Fondazione Diritti Umani - 05-05-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Giornali e commenti di lunedì 05/05/2025

    La mattina inizia con le segnalazioni dai quotidiani e altri media, tra prime pagine, segnalazioni, musica, meteo e qualche sorpresa.

    Presto Presto – Giornali e commenti - 05-05-2025

  • PlayStop

    Reggae Radio Station di domenica 04/05/2025

    A ritmo di Reggae Reggae Radio Station accompagna discretamente l’ascoltatore in un viaggio attraverso le svariate sonorità della Reggae Music e sicuramente contribuisce non poco alla diffusione della musica e della cultura reggae nel nostro paese. Ogni domenica dalle 23.45 fino alle 5.30 del lunedì mattina, conduce Vito War.

    Reggae Radio Station - 04-05-2025

  • PlayStop

    Prospettive Musicali di domenica 04/05/2025

    In onda dal 2001, Prospettive Musicali esplora espressioni musicali poco rappresentate. Non è un programma di genere, non è un programma di novità discografiche, non è un programma di classici dell’underground, non è un programma di gruppi emergenti. Ma è un po’ tutte queste cose mischiate insieme dal gusto personale dei conduttori. Ad alternarsi in onda e alla scelta delle musiche sono Gigi Longo e Fabio Barbieri, con un’incursione annuale di Alessandro Achilli che è stato uno storico conduttore del programma.

    Prospettive Musicali - 04-05-2025

  • PlayStop

    News della notte di domenica 04/05/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 04-05-2025

  • PlayStop

    La sacca del diavolo di domenica 04/05/2025

    “La sacca del diavolo. Settimanale radiodiffuso di musica, musica acustica, musica etnica, musica tradizionale popolare, di cultura popolare, dai paesi e dai popoli del mondo, prodotto e condotto in studio dal vostro bacicin…” Comincia così, praticamente da quando esiste Radio Popolare, la trasmissione di Giancarlo Nostrini. Ascoltare per credere. Ogni domenica dalle 21.30 alle 22.30.

    La sacca del diavolo - 04-05-2025

  • PlayStop

    Percorsi PerVersi di domenica 04/05/2025

    Poesie, liriche, sonetti, slam poetry, rime baciate, versi ermetici, poesie cantate. Ogni settimana Percorsi PerVersi incontra a Radio Popolare i poeti e li fa parlare di poesia. Percorriamo tutte le strade della parola poetica, da quella dei poeti laureati a quella dei poeti di strada e a quella – inedita – dei nostri ascoltatori.

    Percorsi PerVersi - 04-05-2025

  • PlayStop

    Bohmenica In di domenica 04/05/2025

    "Bohmenica In!" – condotta da Gianpiero Kesten e co-condotta da Gaia Grassi, Astrid Serughetti e Clarice Trombella, con ospiti fissi Andrea Bellati e Zeina Ayache – colonizza la domenica di Radio Popolare. Tra domande scientifiche e curiosità esistenziali, la squadra porta contributi settimanali come in una famiglia allargata, condividendo idee e buon umore dalle 19.45 alle 21.00. La missione è divulgativa e d'infotainment, in uno spirito di condivisione e riflessione tipico della domenica.

    Bohmenica In! - 04-05-2025

Adesso in diretta