Approfondimenti

L’anno che è stato, l’anno che verrà/2

Questa è la seconda e ultima parte di un pezzo a cura di Chawki Senouci, caposervizio della redazione esteri di Radio Popolare, sulle grandi sfide che ci hanno accompagnato nel 2015 e che ci porteranno fino al 2016.

L’Unione europea appesa al Brexit

In Europa il primo gennaio inizia il semestre olandese. Il governo dell’Aja avrà il compito di scongiurare un’eventuale uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea. Per evitare una Brexit, il premier David Cameron ha chiesto tra gli altri una maggiore deregulation del mercato del lavoro e una stretta sulla libera circolazione dei cittadini comunitari.

Secondo l’ex ministro degli Esteri e ex leader conservatore William Hague, “una vittoria dei sì alla Brexit non sarebbe molto intelligente perché potrebbe provocare la secessione della Scozia, largamente favorevole alla permanenza in Europa“. Nessuna sa come andrà a finire la Brexit perché l’annus horribilis ha generato poche certezze e molti interrogativi.

“Colpo di Stato” in Polonia

Nella sessione di gennaio l’europarlamento dovrebbe discutere della situazione in Polonia. Il partito conservatore Pis (Diritto e Giustizia) di Jaroslaw Kaczynski e della premier Beata Szydlo, che controlla tutti e due i rami del Parlamento e la Presidenza della repubblica, ha messo le mani anche sulla Corte costituzionale. Il 22 dicembre il Parlamento ha approvato una legge che potrà bloccare qualsiasi decisione della consulta sfavorevole al Pis.

Secondo il presidente dell’Europarlamento Martin Schulz, “quello che accade in Polonia ha le caratteristiche di un colpo di Stato ed è drammatico”. Identici moniti sono stati lanciati più volte in questi anni dai dirigenti europei al governo ungherese. il premier Viktor Orbàn continua a ignorarli. Solo che la piccola Ungheria non è la Polonia, uno dei Paesi più popolati dell’Ue. Una fuga in avanti di Varsavia rischia di mettere in difficoltà la stabilità politica dell’Ue.

 

Le ricette di Piketty contro l’ascesa dell’estrema destra

Tra qualche settimana in Francia inizierà una lunga e estenuante campagna elettorale per le presidenziali. Si voterà nella primavera 2017 ma un’ ulteriore ascesa del Fronte Nazionale di Marine Le Pen dipenderà dai dati economici e dai posti di lavoro che saranno creati nel 2016.

In un recente articolo sul suo blog, l’economista Thomas Piketty ha suggerito “una rifondazione democratica e sociale della zona euro al servizio della crescita e dell’occupazione, attorno a un piccolo nocciolo duro di Paesi pronti a andare avanti e a dotarsi di istituzioni politiche proprie”. Secondo Piketty, “sarebbe l’unico modo per contrastare le tentazioni nazionaliste dettate dall’odio che minacciano oggi l’Europa”. O l’unico modo per non rincorrere le idee di Marine Le Pen, come sta facendo il governo socialista francese del presidente François Hollande e del suo primo ministro Manuel Valls.

 

Enciclica “Laudato si’”, il nuovo manifesto degli indignati?

Per fortuna in molti Paesi europei la sinistra 2.0 è riuscita a offrire un progetto di società credibile e gli elettori si sono fidati.

Dopo il sì del governo Syriza al diktat di Angela Merkel, molti commentatori avevano pronosticato il declino della nuova sinistra europea.

Errore grossolano, lo confermano la vittoria di Syriza in Grecia e gli ottimi risultati di Podemos alle elezioni amministrative e politiche in Spagna e del Bloco isquerda alle legislative portoghesi.

Gli elettori non hanno votato l’antipolitica come hanno scritto molti giornali italiani, semplicemente hanno scelto la migliore alternativa ai piani dei creditori internazionali. Non solo, molte delle idee care a Alexis Tsipras, Pablo Iglesias e Marina Mortàga sono contenute nell’enciclica verde Laudato si’, di Papa Francesco, pubblicata il 24 maggio 2015.

Giustizia climatica

“Il debito estero dei Paesi poveri si è trasformato in uno strumento di controllo, non accade la stessa cosa con il debito ecologico. È necessario che i Paesi sviluppati contribuiscano a risolvere questo debito limitando in modo importante il consumo di energia non rinnovabile e apportando risorse ai Paesi più bisognosi per promuovere politiche e programmi di sviluppo sostenibile”.

Critica del mercato

“Il mercato crea un meccanismo consumistico compulsivo per piazzare i suoi prodotti. Ma questo non può essere il ‘paradigma’ di vita dell’umanità oggi. Sia per il senso della esistenza che per la sostenibilità delle economie, serve un cambiamento di “stile di vita”.

“Il salvataggio ad ogni costo delle banche, facendo pagare il prezzo alla popolazione, senza la ferma decisione di rivedere e riformare l’intero sistema riafferma un dominio assoluto della finanza che non ha futuro e che potrà solo generare nuove crisi dopo una lunga, costosa e apparente cura. La crisi finanziaria del 2007-2008 era l’occasione per sviluppare una nuova economia più attenta ai principi etici, e per una nuova regolamentazione dell’attività finanziaria speculativa e della ricchezza virtuale. Ma non c’è stata una reazione che abbia portato a ripensare i criteri obsoleti che continuano a governare il mondo”

Wim venders ha scritto¨ “Mentre leggo l‘enciclica Laudato si’ sono pienamente consapevole che si tratta di uno dei documenti più importanti di questo XXI secolo ancora giovane, sia a causa del suo autore, Papa Francesco, sia per il tema: l’insopportabile sofferenza del pianeta”.

Oltre ad avere contribuito al successo della Cop 21 di Parigi, Laudato si’ potrebbe diventare il nuovo manifesto contro i guasti del mercato.

2.  Fine

 

  • Autore articolo
    Chawki Senouci
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio lunedì 01/12 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 01-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve lunedì 01/12 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 01-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 01/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 01-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di lunedì 01/12/2025 delle 19:47

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 01-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Il Suggeritore Night Live di lunedì 01/12/2025

    Il Suggeritore Night Live, ogni lunedì dalle 21:30 alle 22:30 dall’Auditorium Demetrio Stratos, è un night talk-show con ospiti dello spettacolo dal vivo che raccontano e mostrano estratti dei loro lavori. Gli ascoltatori possono partecipare come pubblico in studio a partire dalle 21.00. E spesso, il Suggeritore NL vi propone serate speciali di stand up, slam poetry, letture di drammaturgia contemporanea, imprò teatrale. Vi aspettiamo!

    Il Suggeritore Night Live - 01-12-2025

  • PlayStop

    Jailhouse Rock di lunedì 01/12/2025

    "Jailhouse Rock", trasmissione di Radio Popolare e Popolare Network, esplora il legame tra musica e carcere. Ogni lunedì dalle 20.30 alle 21.30, a cura di Patrizio Gonnella e Susanna Marietti, il programma include storie e suoni dal mondo delle prigioni, con la partecipazione di detenuti dei carceri di Rebibbia e Bollate che realizzano un Giornale Radio dal Carcere e cover di artisti. Scopri di più su http://www.jailhouserock.it/ e https://www.facebook.com/Jailhouse-Rock-451755678297925/

    Jailhouse Rock - 01-12-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di lunedì 01/12/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 01-12-2025

  • PlayStop

    Esteri di lunedì 01/12/2025

    1) La linea della morte. A Gaza nonostante il cessate il fuoco ogni giorno i palestinesi vengono uccisi per aver oltrepassato la linea gialla. Ma nessuno sa davvero dove si trova. (Giulio Cocchini - CESVI) 2) Netanyahu chiede la grazia al presidente Herzog. Se concessa, il premier israeliano porterebbe definitivamente a termine lo smantellamento dello stato di diritto. (Meron Rapoport - +972) 3) Guerra in Ucraina, Zelensky a Parigi cerca l’appoggio europeo nel pieno dello scandalo corruzione e delle pressioni statunitensi. (Francesco Giorgini) 4) La concretezza del cambiamento climatico. I morti per le inondazioni che hanno colpito il sud est asiatico sono più di mille e la popolazione chiede ai governi azioni più efficaci. (Alice Franchi) 5) Nessun accordo in vista. Trump parla al telefono con il leader venezuelano Maduro e gli offre un ultimatum, ma intanto chiude lo spazio aereo sopra il paese. (Alfredo Somoza) 6) Germania, migliaia di persone hanno manifestato contro la fondazione della nuova formazione giovanile di Afd. (Alessandro Ricci) 7) 70 anni fa il “no” più famoso di sempre. Il primo dicembre 1955 Rosa Parks si rifiutò di cedere il posto sul bus a un bianco, gesto simbolo della lotta degli afroamericani. (Roberto Festa)

    Esteri - 01-12-2025

  • PlayStop

    “Regole a Milano” sempre più spietate: i Delta V raccontano il nuovo album

    E’ da poco uscito “In Fatti Ostili”, nuovo album della storica formazione milanese Delta V. Durante il tour promozionale del disco, Martina e Carlo sono passati a Volume per raccontarcelo e suonarci alcuni pezzi dal vivo. A legare le nuove tracce, raccontano, “è stato il senso di spaesamento” ma anche “la sensazione di vivere in un mondo sempre più ostile e rivolto unicamente a se stesso”. Nella forma di un elegante cantautorato elettronico, l’album offre una lucida fotografia della società di oggi, in cui concetti di fiducia, altruismo e speranza paiono sempre più lontani. La metafora che la band utilizza per affrontare questi temi è spesso quella della città da cui proviene: “Milano ricorda molto Dorian Grey, si specchia e si vede sempre bella e giovane ma manca sempre più di sostanza”. Ascolta l’intervista e il MiniLive dei Delta V, a cura di Dario Grande.

    Clip - 01-12-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di lunedì 01/12 18:33

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 01-12-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di lunedì 01/12/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 01-12-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di lunedì 01/12/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 01-12-2025

  • PlayStop

    Volume di lunedì 01/12/2025

    Dal lunedì al venerdì dalle 14.00 alle 16.00, Elisa Graci e Dario Grande vi accompagnano alla scoperta del suono di oggi: notizie, tendenze e storie di musica accompagnate dalle uscite discografiche più imperdibili, interviste con artisti affermati e nuove voci, mini live in studio e approfondimenti su cinema, serie TV e sottoculture emergenti. Il tutto a ritmo di giochi, curiosità e tanta interazione con il pubblico. Non fartelo raccontare, alza il Volume!

    Volume - 01-12-2025

  • PlayStop

    In Cisgiordania situazione sempre più pericolosa, anche per gli attivisti

    Dopo l'aggressione a tre attivisti italiani in un villaggio vicino a Gerico, abbiamo intervistato Elena Castellani, attivista di Assopace Palestina, una delle organizzazioni di sostegno della missione in interposizione non violenta nei territori occupati, che ci spiega qual è il lavoro dei volontari e il contesto nel quale si trovano. “Gli attivisti internazionali di interposizione non violenta – spiega Elena Castellani - aiutano i palestinesi in vari modi, come la sorveglianza notturna o diurna, l'accompagnamento dei bambini, dei pastori, per cercare di evitare le aggressioni dei coloni, che sono praticamente quotidiane: i palestinesi vengono feriti, malmenati, a volte anche uccisi e quando va meno peggio, i coloni distruggono le proprietà, le case, ammazzano gli animali. I coloni vengono fiancheggiati dai militari israeliani che, invece, di proteggere gli aggrediti difendono i coloni, cioè gli aggressori”. L'intervista di Alessandro Principe.

    Clip - 01-12-2025

  • PlayStop

    La Fura dels Baus a Milano con un Amleto contemporaneo che lotta per l'ambiente

    La Fura dels Baus, celebre compagnia catalana, torna a Milano, alla Fabbrica del Vapore con la sua nuova creazione immersiva “SONS: SER O NO SER”, ispirata all’Amleto di William Shakespeare. L’opera sarà in scena fino al 14 dicembre 2025 in un allestimento site-specific che trasformerà completamente gli spazi della Fabbrica del Vapore, offrendo al pubblico un’esperienza sensoriale e coinvolgente fuori dagli schemi, che attraversa temi contemporanei, dall'ambiente ai conflitti. Lo ha spiegato Carlus Padrissa, direttore artistico della Fura dels Baus.

    Clip - 01-12-2025

Adesso in diretta