Approfondimenti

La Turchia sempre più fragile e divisa

In Turchia continua la caccia all’attentatore della notte di Capodanno che ha  lasciato dietro di sé 39 morti. A Istanbul, le ricerche si sono concentrate nel quartiere periferico di Zeytinburnu, a sud della zona europea; le forze antiterrorismo sono state in azione nel quartiere, popolato da molti appartenenti a questa etnia e dove probabilmente ha risieduto anche l’autore del massacro. E’ da lì infatti che il giovane la sera del 31 dicembre avrebbe preso un taxi per raggiungere il quartiere di Ortakoy, sul Bosforo, dove si trova il discoclub Reina.

Lunedì per tutto il giorno sulla città ha gravato il ronzio degli elicotteri e il suono delle sirene, squadre di poliziotti in divisa e in borghese hanno riempito le strade, e le televisioni dei locali erano costantemente sintonizzate sui canali delle ultime notizie.

Le misure di sicurezza adottate per questo Capodanno in Turchia erano state senza precedenti: solo a Istanbul erano stati mobilitati 25mila poliziotti, ma nonostante ciò la città, il Paese, dopo un 2016  costellato di attentati, è stato colpito nuovamente al cuore e sta mostrando tutta la sua fragilità.  Non mancano polemiche su questa ennesima falla nella sicurezza, e su questo il principale partito di opposizione ha chiesto l’apertura di un’indagine parlamentare.

La discoteca Reina si trova in centro, sulle rive del Bosforo – alcuni clienti in fuga si sono anche gettati in acqua – ed è un locale famoso e frequentato da turchi benestanti e stranieri. E’ uno dei luoghi della Turchia laica e cosmopolita che tanto si percepisce a Istanbul, e che forse è stato scelto come obiettivo di un attentato proprio per questo.

Nella giornata di lunedì è arrivata una sorta di rivendicazione da parte dell’Isis: in un comunicato l’organizzazione terroristica tesse le lodi dell’“eroe del Califfato” che ha compiuto l’attacco nel corso di una celebrazione “apostata” come il Capodanno, e in linea con le operazioni che il sedicente Stato islamico sta compiendo contro i turchi, definiti “gli amici della croce”. Non è chiaro se il gruppo sia direttamente responsabile dell’azione o se semplicemente esprima il suo appoggio.

Dal giugno 2015 la Turchia ha subìto oltre 30 attentati, in media uno ogni mese e mezzo: questa impressionante serie porta allo scoperto le numerose linee di frattura che la attraversano: le matrici sono state diverse, da quella islamica a quella filocurda passando per il tentato golpe attribuito invece alla rete religioso-nazionalista facente capo a Fettullah Gulen .

I nemici della Turchia sono molti: questo ultimo attentato può arrivare da cellule dell’Isis che guardano a Erdogan in maniera diversa dopo il suo cambio di strategia nello scacchiere siriano, e cioè per il suo attuale impegno contro l’Isis dopo averci flirtato in chiave anticurda. Così come l’aver interrotto il dialogo sulla questione curda e l’aver ripreso operazioni militari pesantissime nel Sud est del Paese ha portato alla ripresa degli attacchi dei gruppi curdi armati.

La Turchia è un Paese polarizzato: nazionalisti contro autonomisti, laici contro religiosi, gulenisti contro akepeisti (Akp): divisioni che non si esauriscono al suo interno ma sfociano anche ai suoi  confini. E’ un Paese in balia della spregiudicatezza del presidente Erdogan: politiche interne ed esterne ribaltate in pochi mesi per convenienza politica, discorsi infuocati alla popolazione che non fanno che legittimare quelle componenti della società che alimentano le divisioni, e un’ondata repressiva che non ha reso la Turchia più sicura bensì più debole.

  • Autore articolo
    Serena Tarabini
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio domenica 07/12 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 07-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve domenica 07/12 17:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 07-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di domenica 07/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 07-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 05/12/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 05-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Gli speciali di domenica 07/12/2025 - ore 20:30

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 07-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di domenica 07/12/2025 - ore 19:00

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 07-12-2025

  • PlayStop

    DOC – Tratti da una storia vera di domenica 07/12/2025

    I documentari e le docu-serie sono diventati argomento di discussione online e offline: sesso, yoga, guru, crimine, storie di ordinaria follia o di pura umanità. In ogni puntata DOC ne sceglierà uno per indagare e approfondire, anche dopo i titoli di coda, tematiche sempre più attuali, spesso inesplorate ma di grande rilevanza socio-culturale. E, tranquilli, no spoiler! A cura di Roberta Lippi e Francesca Scherini In onda domenica dalle 18.00 alle 18.30

    DOC – Tratti da una storia vera - 07-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di domenica 07/12/2025 - ore 17:37

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 07-12-2025

  • PlayStop

    Bollicine di domenica 07/12/2025

    Che cos’hanno in comune gli Area e i cartoni giapponesi? Quali sono i vinili più rari al mondo? Giunta alla stagione numero 17, Bollicine ogni settimana racconta la musica attraverso le sue storie e le voci dei suoi protagonisti: in ogni puntata un filo rosso a cui sono legate una decina di canzoni, con un occhio di riguardo per la musica italiana. Come sempre, tutte le playlist si trovano sul celeberrimo Bolliblog.com. A cura di Francesco Tragni e Marco Carini

    Bollicine - 07-12-2025

  • PlayStop

    Ricordi d'archivio di domenica 07/12/2025

    Da tempo pensavo a un nuovo programma, senza rendermi conto che lo avevo già: un archivio dei miei incontri musicali degli ultimi 46 anni, salvati su supporti magnetici e hard disk. Un archivio parlato, "Ricordi d'archivio", da non confondere con quello cartaceo iniziato duecento anni fa dal mio antenato Giovanni. Ogni puntata presenta una conversazione musicale con figure come Canino, Abbado, Battiato e altri. Un archivio vivo che racconta il passato e si arricchisce nel presente. Buon ascolto. (Claudio Ricordi, settembre 2022).

    Ricordi d’archivio - 07-12-2025

  • PlayStop

    Giocare col fuoco di domenica 07/12/2025

    Giocare col fuoco: storie, canzoni, poesie di e con Fabrizio Coppola Un contenitore di musica e letteratura senza alcuna preclusione di genere, né musicale né letterario. Ci muoveremo seguendo i percorsi segreti che legano le opere l’una all’altra, come a unire una serie di puntini immaginari su una mappa del tesoro. Memoir e saggi, fiction e non fiction, poesia (moltissima poesia), musica classica, folk, pop e r’n’r, mescolati insieme per provare a rimettere a fuoco la centralità dell’esperienza umana e del racconto che siamo in grado di farne.

    Giocare col fuoco - 07-12-2025

  • PlayStop

    La Pillola va giù di domenica 07/12/2025

    Una trasmissione settimanale a cura di Anaïs Poirot-Gorse e Nicola Mogno. Una trasmissione nata su Shareradio, webradio metropolitana milanese che cerca di ridare un spazio di parola a tutti i ragazzi dei centri di aggregazione giovanili di Milano con cui svolgiamo regolarmente laboratori radiofonici.

    La Pillola va giù - 07-12-2025

  • PlayStop

    Comizi d’amore di domenica 07/12/2025

    Quaranta minuti di musica e dialoghi cinematografici trasposti, isolati, destrutturati per creare nuove forme emotive di ascolto. Ogni domenica dalle 13.20 alle 14.00, a cura di Stefano Ghittoni.

    Comizi d’amore - 07-12-2025

  • PlayStop

    C'è Di Buono: Luca Cesari racconta la Storia mondiale della cotoletta

    L'ospite di questa puntata è lo scrittore e storico Luca Cesari, con cui racconteremo il suo nuovo libro per il Saggiatore, “Storia mondiale della cotoletta”. Dalle origini alla sua diffusione, parleremo di una delle specialità più amate, ben oltre i confini italiani e stando alla larga da leggende senza alcuna base storica. A cura di Niccolò Vecchia

    C’è di buono - 07-12-2025

  • PlayStop

    Woolrich chiude gli uffici a Bologna e li trasferisce a Torino, a rischio 140 posti di lavoro

    Un trasferimento coatto, che nasconde di fatto dei licenziamenti. Sono 139 i dipendenti di Woolrich che, dopo l’acquisizione da parte di BasicNet rischiano di restare senza lavoro. La società torinese che ha acquisito il marchio di abbigliamento ha infatti annunciato la chiusura degli uffici a Bologna, col conseguente trasferimento a Torino di tutti i lavoratori. Un’opzione che secondo i sindacati non può essere accettata. Le dichiarazioni di Roberto Brambilla della Filcams, che sta seguendo la vicenda, ai microfoni di Alessandro Braga

    Clip - 07-12-2025

  • PlayStop

    Onde Road di domenica 07/12/2025

    Autostrade e mulattiere. Autostoppisti e trakker. Dogane e confini in via di dissoluzione. Ponti e cimiteri. Periferie urbane e downtown trendaioli. La bruss e la steppa. Yak e orsetti lavatori. Il mal d’Africa e le pastiglie di xamamina per chi sta male sui traghetti. Calepini e guide di viaggio. Zaini e borracce. Musiche del mondo e lullabies senza tempo. Geografie fantastiche ed escursioni metafisiche. Nel blog di Onde Road tutti i dettagli delle trasmissioni.

    Onde Road - 07-12-2025

Adesso in diretta