Approfondimenti

La tregua tiene, ma fino a quando?

Tra pochi giorni, a Ginevra, dovrebbero riprendere i colloqui di pace sulla Siria. Il mediatore delle Nazioni Unite, Staffan de Mistura, ha fatto sapere che i negoziati veri e propri dovrebbero cominciare all’inizio della prossima settimana. Ovviamente molto dipenderà dalla situazione sul terreno. Da una decina di giorni è in vigore la tregua sponsorizzata da Russia e Stati Uniti. Una tregua che nonostante parecchie violazioni ha cambiato, almeno in questi giorni, la vita quotidiana di molti siriani.

La gente è tornata in strada. Nelle zone sotto il controllo dell’opposizione ci sono state diverse manifestazioni contro Bashar al-Assad, come all’inizio della rivolta.

Nessuno, però, si fida fino in fondo. Nessuno crede sul serio che la guerra sia destinata a finire con un negoziato politico. Anche perché molti pensano ancora che sia possibile vincere militarmente.

Le principali violazioni sono state nel nord, nelle province di Idlib e Aleppo, nella regione strategicamente più importante, dove già prima del cessate il fuoco si stava combattendo la battaglia decisiva per le sorti della guerra siriana. Ad Aleppo, per esempio, è stato colpito il quartiere curdo della città, probabilmente con un’azione di alcuni gruppi ribelli islamisti. Nella provincia di Idlib, invece, è stato bombardato un mercato, in una zona dove è molto forte la presenza di Al Nusra, il braccio siriano di Al Qaida. In entrambi i casi ci sono state parecchie vittime civili.

I gruppi esclusi dal cessate il fuoco perché considerati gruppi terroristici, proprio come Al Nusra, sono un elemento chiave di tutta questa vicenda. Una fonte di Radio Popolare nella provincia di Idlib ci ha detto che i miliziani di Al Nusra hanno lasciato i centri abitati e si sono spostati sulle montagne. Ma in realtà “alcuni miliziani – ci informa un attivista – si sarebbero trasferiti ad Aleppo, nei quartieri civili controllati dall’opposizione”. Una presenza che diversi abitanti non hanno gradito, perché mette ulteriormente a rischio la loro vita. Al Nusra, infatti, è obiettivo costante dell’aviazione russa e di quella siriana.

Ieri tre missili provenienti dal nord della Siria, probabilmente dalla zona controllata dallo Stato Islamico, sono caduti anche dall’altra parte del confine, sulla cittadina turca di Killis, a pochi chilometri dalla frontiera. Mentre la scorsa settimana c’erano state violazioni alla periferia di Damasco, nella Ghouta Orientale, dove l’esercito è riuscito ad avanzare nelle zone controllate dai ribelli.

Nonostante tutto questo i combattimenti e i raid aerei si sono ridotti drasticamente.

La situazione è quindi migliorata? Dipende dai punti di vista. In questo inizio 2016 le Nazioni Unite e la Croce Rossa hanno consegnato aiuti ad almeno il 30 per cento dei centri rimasti sotto assedio. L’anno scorso i convogli con gli aiuti umanitari non erano mai riusciti a muoversi.

Ma quelle zone rimangono sempre sotto assedio. Lo confermano diverse fonti di Radio Popolare da Madaya, la città tra Damasco e il confine libanese circondata dagli Hezbollah libanesi, tra i principali alleati di Assad. “Non ci sono più combattimenti – ci racconta un attivista – ma i miliziani di Hezbollah hanno mantenuto le loro posizioni e tra gli aiuti alimentari arrivati con le Nazioni Unite non c’è carne e nemmeno pollo. Niente proteine. Molti bambini, circa duecento, continuano ad avere gravi problemi di salute”.

Le dinamiche quindi sono le solite della guerra. “UROMZ, una ong auto-finanziata dai cittadini di Madaya – ci spiega un cittadino – ha distribuito cento dollari a tutte le famiglie, in modo che possano comprare carne in scatola sul mercato nero. E una parte di quei soldi finisce ai soldati di Hezbollah che controllano i check-point intorno a Madaya”.

A questo punto molto dipenderà da quello che decideranno di fare gli attori esterni di questa guerra, che in questi anni hanno alimentato il conflitto siriano. “I gruppi armati sono scettici – ci dice una nostra fonte da Huritan, uno dei pochi centri tra Aleppo e il confine turco ancora in mano all’opposizione. Pensano che il regime e la Russia vogliano sono guadagnare tempo”. C’è ancora molta cautela, esattamente come all’inizio della tregua. A un certo punto, soprattutto se riprenderanno i colloqui di pace a Ginevra, i tanti attori della guerra siriana dovranno iniziare a scoprire le carte.

  • Autore articolo
    Emanuele Valenti
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 09/12 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 09-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 09/12 17:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 09-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 09/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 09-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 09/12/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 09-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    PoPolaroid di martedì 09/12/2025

    Basil Baz evoca il suo amore per la Polaroid, per la bellezza dello spazio bianco intorno all’immagine, che gli permetteva di scrivere la data e dare un titolo alla foto; spesso era ispirato da una canzone. Come le fotografie, le canzoni sono memorie nel tempo, e in PoPolaroid accompagno la musica con istantanee sonore; scatti personali, sociali e soprattutto sentimentali.

    PoPolaroid – istantanee notturne per sognatori - 09-12-2025

  • PlayStop

    No Manches Guey di martedì 09/12/2025

    Un viaggio musicale dentro le culture latino americane.

    No Manches Guey - 09-12-2025

  • PlayStop

    News della notte di martedì 09/12/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 09-12-2025

  • PlayStop

    Soulshine di martedì 09/12/2025

    Soulshine è un mix eclettico di ultime uscite e classici immortali fra soul, world music, jazz, funk, hip hop, afro beat, latin, r&b, ma anche, perchè no?, un po’ di sano rock’n’roll. L’obiettivo di Soulshine è ispirarvi ad ascoltare nuova musica, di qualsiasi decennio: scrivetemi i vostri suggerimenti e le vostre scoperte all’indirizzo e-mail cecilia.paesante@gmail.com oppure su Instagram (cecilia_paesante) o Facebook (Cecilia Paesante).

    Soulshine - 09-12-2025

  • PlayStop

    Fuori registro di martedì 09/12/2025

    Voci tra i banchi di scuola. A cura di Lara Pipitone e Chiara Pappalardo

    Fuori registro - 09-12-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di martedì 09/12/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 09-12-2025

  • PlayStop

    Esteri di martedì 09/12/2025

    Il giro del mondo in 24 ore. Ideato da Chawki Senouci e in onda dal 6 ottobre 2003. Ogni giorno alle 19 Chawki Senouci e Martina Stefanoni selezionano e raccontano fatti interessanti attraverso rubriche, reportage, interviste e approfondimenti. Il programma combina notizie e stacchi musicali, offrendo una panoramica variegata e coinvolgente degli eventi globali.

    Esteri - 09-12-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di martedì 09/12 18:35

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 09-12-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di martedì 09/12/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 09-12-2025

  • PlayStop

    Il cantante degli Editors Tom Smith racconta la sua nuova avventura solista

    Di passaggio in Italia, il frontman degli Editors Tom Smith ci ha fatto visita a Radio Popolare per raccontare la nascita del suo primo album solista “There is nothing in the dark that isn’t there in the light”. Un progetto che nasce dal desiderio di fermarsi, respirare e mettersi in gioco in modo più vulnerabile e sincero. In questa intervista, Tom parla del bisogno di tornare a un suono più naturale e acustico, lontano dall’estetica elettronica del gruppo, lasciando le canzoni più vicine alla loro forma originaria. Condivide anche come sia cambiato nel tempo il suo rapporto con la musica, tra scoperte giovanili che hanno plasmato la sua identità e nuovi ascolti capaci ancora di sorprenderlo. Pur esplorando nuove strade, Tom ribadisce che non si tratta di un addio agli Editors: è solo un capitolo diverso, prima di tornare “ai suoi fratelli” sul palco e in studio.

    Clip - 09-12-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di martedì 09/12/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 09-12-2025

  • PlayStop

    Volume di martedì 09/12/2025

    Gli Interpol che tornano in Italia con una nuova data estiva a Bologna, le 50 migliori canzoni del 2025 secondo Stereogum, la Casa Bianca che ha utilizza di nuovo un brano di Sabrina Carpenter per un video dell'ICE senza il permesso dell'artista. Nella seconda parte l'intervista di Cecilia a Paesante a Tom Smith, cantante degli Editors che ha da poco pubblicato il suo esordio solista

    Volume - 09-12-2025

Adesso in diretta