Approfondimenti

La storia de Il Manifesto nel libro di Massimiliano di Giorgio. Intervista all’autore

Il calciatore Paolo Sollier sfoglia una copia de Il Manifesto nel 1975

Nella vita de Il Manifesto si è ora nel mezzo di due anniversari a cifra tonda: i 50 anni. Nel 1969 uscì il primo numero della rivista, quando ancora i fondatori rappresentavano un’area eterodossa dentro al Partito Comunista. Poi diventarono un collettivo di politici e intellettuali radiati dal PCI che volevano farsi partito.

Il partito non ebbe successo, ma nel 1971 la rivista diventa il quotidiano Il Manifesto, che dopo 50 anni e molte difficoltà, soprattutto economiche, superate esiste ancora ed è un nome importante nel panorama editoriale della sinistra.

Massimiliano Di Giorgio, giornalista dell’agenzia Reuters e, prima ancora, de L’Unità ha scritto “Il giornale-partito”. Un doppio nome per la doppia natura del quotidiano, che nel sottotitolo ancora riporta la dicitura quotidiano comunista come nel primo numero 50 anni fa. Ha scritto la storia del giornale attraverso la storia dei suoi fondatori Rossana Rossanda, Luigi Pintor, Lucio Magri e poi Valentino Parlato e Luciana Castellina.

L’intervista di Anna Bredice per Cult.

È stata soprattutto una buona idea, un’idea originale perché quello del giornale doveva essere uno strumento per costruire un partito, che è una cosa piuttosto originale. Di solito è il giornale ad essere la voce del partito, non lo strumento per farlo. Nonostante l’esperienza politica del Manifesto si sia arenata subito, già nel 1972 uscirono sconfitti dalle elezioni, il giornale è rimasto.
Come scriveva il Manifesto un paio di anni fa in un editoriale, è vero che il Manifesto ha nove vite come i gatti, però è anche vero che ne ha già utilizzate diverse. È un giornale che soffre una situazione complicata complicata dal punto di vista dei conti e anche dal punto di vista del cambiamento del mondo e dei lettori, però è un giornale indipendente che rappresenta un unicum.

Come nasce questo studio sulla vita e la nascita del Manifesto?

I cinquant’anni del Manifesto sono già passati. Come rivista nasce nel 1969, due anni prima del quotidiano. Ma nasce ancora prima come questo gruppo di pressione all’interno del PCI tra figure di intellettuali, dirigenti di partito e giornalisti che erano anche legati da amicizia e spesso da relazioni personali. Questo è un aspetto che non ho indagato, ma che resta curioso nella storia del Manifesto.
Nasce come idea che si poteva cambiare il Partito Comunista Italiano e la rivista era un tentativo di proporre una linea diversa. L’esito, quello che poi porta poi diciamo porta alla nascita de Il Manifesto come entità separata, è non voluto dagli stessi fondatori, che ad un certo punto si ritrovano cacciati dal partito dopo aver provato una mediazione nel corso del 1969.

Questo lo racconti in una pagina in cui parli anche della reazione di Berlinguer, quasi rammaricato che si andò verso quella soluzione.

Berlinguer non è ancora il segretario del partito, anche se di fatto aveva in mano la gestione del PCI. L’impressione che se ne ricava leggendo le varie ricostruzione è quella che alla fine a Berlinguer dispiacesse, ma è chiaro che le relazioni tra queste persone, tra chi usciva e chi restava, erano relazioni umane profonde. Non si consumava soltanto la divisione in un partito, ma si consumavano anche dei drammi personali. Questo verrà in qualche modo superato tra il 1989 e il 1990, quando il PCI dopo la svolta della Bolognina diventa un’altra cosa: improvvisamente persone come quelle del Manifesto, che avevano contrastato un certo tipo di politica, e altri che le avevano cacciate si ritrovano insieme nella difesa del vecchio PCI.

Quando nasce il quotidiano nel 1971 c’è anche una discussione tra Rossanda e Pintor sul significato da dare al giornale comunista.

La scritta quotidiano comunista è stata oggetto di discussioni per tutta la vita del giornale. Forse adesso se lo sono dimenticato, però è stata ricorrentemente anche un motivo di polemica. Era un modo per dire noi siamo comunque sempre comunisti anche se non siamo nel PCI e all’epoca era sicuramente un’eresia. Esistevano dei gruppi comunisti di varia natura, ma il fatto di scriverlo in quel modo, soprattutto stando sotto ai riflettori, era una cosa curiosa. Ora direi che è una tradizionale sopravvivenza. Ha senso oggi la definizione “quotidiano comunista”? Non credo. Pintor la vedeva in modo diverso da Rossanda perché, nella divisione dei compiti tra i tre, lui era quello più giornalista che veniva da un lavoro di tipo giornalistico. Magri era quello più politico e organizzativo, mentre la Rossanda aveva un ruolo più politico-culturale. Pinto era quello più presente in redazione come giornalista.

Il giornale-partito. Per una storia de il manifesto di Massimiliano Di Giorgio è edito da Odradek.

RIASCOLTA L’INTERVISTA ALL’AUTORE:

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    GR venerdì 19/04 19:31

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 19-04-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 19/04/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 19-04-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 19/04/2024 delle 19:50

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 19-04-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    News della notte di venerdì 19/04/2024

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 19-04-2024

  • PlayStop

    Psicoradio di venerdì 19/04/2024

    Psicoradio, la radio della mente Nasce nel 2006, frutto della collaborazione tra il Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Usl di Bologna e l’associazione Arte e Salute Onlus. Il progetto PSICORADIO è composto da due momenti intrecciati: un corso di formazione per operatori radiofonici rivolto a utenti dei servizi psichiatrici del dipartimento di salute mentale di Bologna e provincia, tenuto da professionisti della comunicazione guidati dalla direttrice della testata, prof. Cristina Lasagni (Università della Svizzera italiana). una testata radiofonica, Psicoradio, regolarmente registrata al tribunale di Bologna, che si occupa dei temi della salute mentale. I programmi di Psicoradio privilegiano i territori della psiche nei suoi incroci con il sociale e la cultura. Tutti gli argomenti – dalla cronaca all’arte – sono guardati da un punto di vista prevalentemente psicologico. Nelle trasmissioni si incrociano vari registri: poetici, informativi, ironici, scientifici, narrativi, autobiografici, assieme alle voci di chi la sofferenza psichica la sta attraversando. l corso di formazione per operatori radiofonici, articolato in tre anni, è tenuto da professionisti della comunicazione, della cultura, dell’arte, della psichiatria. Nel corso si apprendono i saperi classici del “fare radio”: quelli tecnici (registrazione, montaggio, regia); quelli giornalistici (l’intervista, l’inchiesta, ecc); quelli che servono per ideare e costruire una trasmissione, un palinsesto; e ciò che riguarda la programmazione musicale. Oltre ai contenuti prettamente comunicativi il corso aggiunge ambiti “psi”: per esempio, la psichiatria e la psicologia, nelle loro storie ed evoluzioni, ma anche terreni meno conosciuti ma oggi importanti come quelli dell’etnopsichiatria. Nei primi 5 anni di attività Psicoradio ha realizzato più di 220 trasmissioni nazionali, circa 20 trasmissioni per altre testate e 20 trasmissioni in diretta. Ha anche realizzato campagne di sensibilizzazione e comunicazione e convegni su temi cari alla redazione: nel 2008 la ricerca Follia scritta, sulle parole della salute mentale nella stampa nazionale, nel 2010 la campagna Basaglia piace solo in tv?, per la difesa della legge 180 e contro alcuni progetti di legge di modifica e nel 2011 Cronisti della mente, incontro delle radio che trattano la salute mentale.

    Psicoradio - 19-04-2024

  • PlayStop

    Sui Generis di venerdì 19/04/2024

    Una trasmissione che parla di donne e altre stranezze. Attualità, cultura, approfondimenti. A cura di Elena Mordiglia.

    Sui Generis - 19-04-2024

  • PlayStop

    Quel che resta del giorno di venerdì 19/04/2024

    I fatti più importanti della giornata sottoposti al dibattito degli ascoltatori e delle ascoltatrici. A cura di Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro

    Quel che resta del giorno - 19-04-2024

  • PlayStop

    Esteri di venerdì 19/04/2024

    Il giro del mondo in 24 ore. Ideato da Chawki Senouci Data di nascita: 6 ottobre 2003 (magazine domenicale di un’ora dalle 11.30 alle 12.30) Ogni giorno Chawki Senouci e Martina Stefanoni scelgono alcuni fatti che ritengono interessanti da segnalare agli ascoltatori e li propongono sotto forma di racconto, rubriche, reportage, piccole storie, interviste, approfondimenti e analisi. Essendo Esteri un magazine radiofonico i modi per “comunicare “ sono i titoli, un breve notiziario e i servizi lunghi. Il tutto inframezzato dai cosiddetti “intrusi” (notizie telegrafiche) e da stacchi musicali.

    Esteri - 19-04-2024

  • PlayStop

    Muoviti Muoviti di venerdì 19/04/2024

    Quando le prime luci della sera… no, non è l’incipit di un romanzo. E’ l’orario in cui va in onda “Muoviti, muoviti” la trasmissione che vi accompagna nel rientro a casa dopo una giornata di lavoro, di studio o di semplice e puro fancazzismo (voluto o subito). Il racconto dei fatti principali della giornata, le piccole notizie che assurgono a tema di interesse generale, gli argomenti più dibattuti sui social, l’andamento del primo anno scolastico in presenza post-Covid, le elezioni (amministrative e del Presidente della Repubblica ma anche quelle dei consiglieri di condominio nel caso…), il presente e il futuro dell’atletica leggera dopo i successi di Tokyo. Tutto questo e molto altro lo trovate in “Muoviti muoviti” dalle 17.30 alle 19 dal lunedì al venerdì su Radio Popolare con Davide Facchini, Luca Gattuso e Marta Zambon.

    Muoviti muoviti - 19-04-2024

  • PlayStop

    Playground di venerdì 19/04/2024

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per un'ora al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 16.30 alle 17.30.

    Playground - 19-04-2024

  • PlayStop

    Playground di venerdì 19/04/2024

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per un'ora al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 16.30 alle 17.30.

    Playground - 19-04-2024

  • PlayStop

    Jack di venerdì 19/04/2024

    Nella prima parte approfondiamo le nuove uscite di Taylor Swift e della cantante Tunisino/Americana Emel e presentiamo Back to Black, il Bio pic dedicato ad Amy Winehouse. Ospite della seconda parte Enrico Molteni dei Tre Allegri Ragazzi Morti che ci racconta in una lunga intervista il loro ultimo lavoro "Garage Pordenone"

    Jack - 19-04-2024

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di venerdì 19/04/2024

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 14.00 alle 14.30. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 19-04-2024

  • PlayStop

    Poveri ma belli di venerdì 19/04/2024

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 19-04-2024

  • PlayStop

    Cult di venerdì 19/04/2024

    Oggi a Cult, in diretta da Bergamo, nel negozio DecoKatia in via Pignolo, con: Ornella Bramani e Pierpaolo Arnoldi per la Fiera dei Librai indipendenti al Sentierone; il direttore della GaMec Lorenzo Giusti con Tiziana Ricci; Sergio Visinoni e Giorgia Di Giusto fi Lab80 con Barbara Sorrentini; Menuka per la fumetteria Comix Revolution con Antonio Serra...

    Cult - 19-04-2024

  • PlayStop

    Un 25 aprile Popolare - E12

    Milano capitale della Resistenza ospiterà un museo nazionale della Resistenza per capire cosa sarà e soprattutto come vuole raccontare il movimento di Liberazione, la lotta, la storia c'è un sito già al lavoro, ricco di proposte: www.museodellaresistenza.it. Quanto l’antifascismo e la Resistenza influiscono sulla musica italiana contemporanea? Ne abbiamo parlato con Matteo Villaci

    Clip - 19-04-2024

Adesso in diretta