Approfondimenti

La rotta artica, a 35° sottozero

Nel Nord della Russia le autorità di Murmansk hanno avvertito i migranti che vogliono attraversare la frontiera per entrare in Finlandia del rischio di morire assiderati. “Non attendete di passare il confine all’aperto o in auto”, è l’appello, “ma cercate un riparo dal freddo”. Lunedì è morto un migrante indiano di 33 anni mentre aspettava, in auto, di passare la frontiera.

Al posto di controllo di Salla, fra Russia e Finlandia, oggi si registrano -35°C, ma la temperatura scenderà ulteriormente nei prossimi giorni. Quella attraverso la Russia è una delle rotte alternative per i profughi in fuga dal Medio Oriente.

Molti arrivano a Mosca con semplice visto turistico: la Russia lo concede senza problemi ai siriani. Da lì, i profughi sono già vicini alla meta finale, l’Europa del Nord. La Norvegia non fa parte dell’Unione Europea, ma partecipa all’area Schengen.

Il confine fra Russia, Finlandia e Norvegia

I migranti che tentano la strada dell’Artico sono pochi, rispetto a coloro che scelgono di passare per la Turchia, la Grecia e i Balcani. Ma questo confine risulta sempre più attraente, in quanto considerato meno pericoloso di una traversata sui barconi. Si calcola che nel 2015 siano stati almeno cinquemila i rifugiati che hanno scelto questo percorso.

Prima della stagione invernale, molti profughi avevano attraversato il confine con la Norvegia in bicicletta. Mosca infatti vieta di varcare le frontiere a piedi e Oslo non permette di dare passaggi in auto ai migranti: chi lo fa, viene automaticamente considerato un trafficante. Dunque la bicicletta era l’unico modo. I prezzi delle bici erano saliti alle stelle, nella zona: ai migranti venivano vendute persino biciclette da bambini.

Ma la Norvegia – lo scorso novembre – ha deciso di rispedire indietro tutti i richiedenti asilo che entrano dalla frontiera artica, in quanto la Russia non è considerato “Paese a rischio”. La loro domanda di asilo non viene neppure esaminata. Mosca però non vuole riprenderseli, con risultato che molti profughi – negli ultimi mesi – sono stati rimpallati più volte attraverso il confine, come scrive il sito norvegese thelocal.no.

Le bici usate dai migranti, abbandonate
Le bici usate dai migranti, abbandonate dopo il viaggio

Le autorità norvegesi inizialmente avevano deciso di rispedire indietro i profughi sulle stesse biciclette su cui erano venuti, costringendoli a pedalare nel gelo e – a volte – sulla neve. Finché la Russia non ha accettato che fossero usati degli autobus, come ha raccontato il sito Russia Today. Alla fine, Mosca ha deciso di riaccogliere solo i migranti che hanno un permesso di residenza in Russia o un visto d’ingresso multiplo.

Il viaggio di molti migranti che scelgono la via artica si assomiglia. Arrivano in aereo a Mosca con visto turistico. Prendono un treno fino a Murmansk e poi un taxi fino a Nikel, un villaggio russo vicino al confine norvegese. Il solo punto d’ingresso via terra fra Russia e Norvegia è il piccolo valico di Storskog, 400 chilometri a Nord del Circolo polare artico. Qui arrivano pedalando nel freddo.

Il valico di Storskog, fra Russia e Norvegia
Il valico di Storskog, fra Russia e Norvegia

I paesaggi, ammantati di neve, sono fiabeschi, ma non per chi deve pedalare per chilometri a temperature sottozero (e d’inverno anche al buio, visto che così il sole praticamente non sorge). La Norvegia ha approntato alcuni centri d’accoglienza al di là del confine (li vediamo in questo reportage dell’agenzia di stampa Reuters) ma alcuni migranti vi restano il minimo indispensabile e poi fuggono, per paura di venire rispediti in Russia.

Molti dei rifugiati che scelgono questa strada sono siriani o afghani. Lo scorso novembre la Norvegia ha fatto pubblicare degli annunci sui giornali afghani per scoraggiare i viaggi dei profughi. Gli annunci spiegavano che l’immigrazione nel Paese è “strettamente regolamentata”. “Gli afghani che arrivano qui rischiano di ottenere soltanto un biglietto aereo di sola andata per Kabul”, avevano avvertito le autorità norvegesi.

  • Autore articolo
    Michela Sechi
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio sabato 27/12 08:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 27-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve sabato 27/12 07:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 27-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di sabato 27/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 27-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 24/12/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 24-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Apertura Musicale di sabato 27/12/2025

    Svegliarsi con la musica libera di Radio Popolare

    Apertura musicale - 27-12-2025

  • PlayStop

    Gli accampamenti alla Columbia University contro i fondi per Israele in un documentario

    Kei Pritsker, regista con Michael T Workman del documentario “The Encampments”, racconta ai microfoni di Radio Popolare i retroscena della protesta studentesca pro Palestina alla Columbia University. “Gli studenti della Columbia protestano da anni per la Palestina e per ottenere che l’università dismetta gli investimenti in Israele – spiega Pritsker. L’università ha un ingente fondo di dotazione che investe in ogni sorta di attività, molte delle quali riguardano aziende produttrici di armi, aziende manifatturiere che realizzano armamenti, motori per elicotteri, bulldozer e ogni tipo di attrezzatura utilizzata in queste operazioni”. “The Encampments” fa parlare i ragazzi e le ragazze di questo movimento studentesco che dall’aprile del 2024 ha montato le tende nel giardino del Campus per chiedere trasparenza, il ritiro del denaro dagli investimenti israeliani e l’amnistia per gli studenti puniti per le proteste. “Chiunque creda ancora a questa narrativa sull’antisemitismo nel movimento per la Palestina dovrebbe semplicemente guardare il film – assicura Kei Pritsker”. Al momento “The Encampments” ha una distribuzione indipendente che lo diffonde nei cinema più coraggiosi. L'intervista di Barbara Sorrentini per la trasmissione Chassis.

    Clip - 27-12-2025

  • PlayStop

    Manovre pericolose

    L’undicesimo episodio del podcast dell’Alleanza Clima Lavoro, a cura di Massimo Alberti, è dedicato a un tema centrale del dibattito pubblico: la Legge di Bilancio, ovvero lo strumento chiave per orientare la nostra spesa pubblica. Da sempre l’Alleanza Clima Lavoro richiama la necessità di sostenere il percorso di transizione verso un’economia a zero emissioni, integrando politiche climatiche, industriali e del lavoro, e rafforzando al contempo il welfare e la qualità della vita delle persone. La manovra economico-finanziaria del Governo per il 2026 procede, purtroppo, in direzione opposta: è una “manovra pericolosa” che, oltre a non offrire una prospettiva di decarbonizzazione, prevede un aumento delle spese militari cui si accompagnano tagli o mancati investimenti in sanità, istruzione, ambiente e politiche industriali. Nel corso della puntata emergono tutte le criticità di una Legge di Bilancio che rinuncia a svolgere un ruolo di indirizzo strategico per il futuro del Paese. Il confronto tra l’analisi della manovra e le proposte alternative per migliorarla rilancia una domanda di fondo: quale modello di sviluppo intendiamo davvero perseguire?

    Clip - 27-12-2025

  • PlayStop

    Doppia Acca di venerdì 26/12/2025

    Dal 2011 è la trasmissione dedicata all’hip-hop di Radio Popolare.

    Doppia_Acca - 26-12-2025

  • PlayStop

    News della notte di venerdì 26/12/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 26-12-2025

  • PlayStop

    Percorsi PerVersi di venerdì 26/12/2025

    Poesie, liriche, sonetti, slam poetry, rime baciate, versi ermetici, poesie cantate. Ogni settimana Percorsi PerVersi incontra a Radio Popolare i poeti e li fa parlare di poesia. Percorriamo tutte le strade della parola poetica, da quella dei poeti laureati a quella dei poeti di strada e a quella – inedita – dei nostri ascoltatori.

    Percorsi PerVersi - 26-12-2025

  • PlayStop

    Musiche dal mondo di venerdì 26/12/2025

    Musiche dal mondo è una trasmissione di Radio Popolare dedicata alla world music, nata ben prima che l'espressione diventasse internazionale. Radio Popolare, partecipa alla World Music Charts Europe (WMCE) fin dal suo inizio. La trasmissione propone musica che difficilmente le radio mainstream fanno ascoltare e di cui i media correntemente non si occupano. Un'ampia varietà musicale, dalle fanfare macedoni al canto siberiano, promuovendo la biodiversità musicale.

    Musiche dal mondo - 26-12-2025

  • PlayStop

    Conduzione musicale di venerdì 26/12/2025 delle 19:48

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 26-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di venerdì 26/12/2025 - ore 17:34

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 26-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di venerdì 26/12/2025 - ore 16:30

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 26-12-2025

  • PlayStop

    Radiografia Nera di venerdì 26/12/2025

    Radiografia Nera è il programma che racconta le storie di cronaca e banditi che, dal dopoguerra in poi, hanno reso Milano la Chicago d'Italia. Condotto da Matteo Liuzzi e Tommaso Bertelli per la regia di Francesco Tragni.

    Radiografia Nera - 26-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di venerdì 26/12/2025 - ore 15:36

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 26-12-2025

Adesso in diretta