
La plastica pericolosa tanto quanto il fumo di sigaretta. Si moltiplicano gli studi che testimoniano quanto sia pervasiva e nociva per l’essere umano la presenza di plastica e microplastiche nell’aria che respiriamo e nell’acqua che beviamo, al punto che dei frammenti sono stati ritrovati perfino nei tessuti e nei fluidi corporei umani.
Poiché si stima che oggi nel mondo ci siano oltre otto miliardi di rifiuti a base di plastica e che entro il 2060 ci sia il rischio che la produzione di questo materiale venga addirittura triplicata invece che abbandonata in favore di altri componenti più sostenibili, l’autorevole rivista scientifica “The Lancet” ha lanciato il progetto “Lancet Countdown on Health and Plastics”, che identificherà e monitorerà una serie di indicatori che documentano proprio l’impatto della plastica sulla salute dell’essere umano.
Ricerche degli ultimi anni hanno constatato che le sostanze chimiche plastiche, spesso tossiche per il nostro organismo, contribuiscono allo sviluppo di patologie respiratorie e cardiovascolari, incrementando inoltre il rischio di cancro. Si sta anche aprendo un’importante riflessione sulle malattie infettive, perché i rifiuti di plastica possono fornire un habitat ideale per la deposizione e lo sviluppo delle uova di zanzare, vettori per eccellenza di patogeni virali.
Insomma, “The Lancet” lancia l’allarme e soprattutto un monito a intervenire sul doppio fronte dell’inquinamento e della tutela della salute pubblica, che a oggi nel mondo costa più di mille miliardi di euro di perdite economiche annue ai sistemi sanitari di decine di Paesi.
di Viviana Astazi