Approfondimenti

La normalità cilena

Nel 1988 il Cile di Pinochet si rimetteva per la prima volta al giudizio democratico. La dittatura intendeva legittimarsi e sancire la sua continuità con un referendum popolare ma, contrariamente ai piani, il popolo respinse la proposta con il 56% dei voti. Un risultato incredibile per uno dei Paesi-simbolo della lunga notte della Guerra Fredda, che fu possibile perché, chiudendo con le vecchie divisioni, le principali forze politiche – socialisti, socialdemocratici, radicali e democristiani – avevano dato vita alla Concertación: una coalizione di centrosinistra che avrebbe vinto le prime elezioni democratiche, nel 1989, per governare ininterrottamente per vent’anni.

Nel 2010 l’imprenditore di centrodestra Sebastián Piñera riuscì a diventare presidente per un mandato. Poi si tornò alla collaudata formula del centrosinistra, questa volta allargato ai comunisti. In questi lunghi anni la Concertación ha garantito stabilità istituzionale a un Paese radicalmente cambiato dopo la dittatura di Pinochet. Senza produrre strappi ha saputo limare le asprezze di una società privatizzata, garantendo un allargamento del welfare. Ma l’ha fatto molto timidamente, e senza mai mettere in discussione i “fondamentali pinochetisti” in materia lavorativa, previdenziale, educativa.

Paradossalmente il Cile è il Paese con la fascia di povertà estrema più bassa del Sudamerica, insieme all’Uruguay, ma la sua società resta fortemente divisa in classi separate da barriere inamovibili, e segnata al suo interno da una profonda frattura storica mai risolta, la questione della minoranza indigena mapuche. Anche le alleanze internazionali non sono cambiate rispetto ai tempi del regime. Il Cile è il Paese che ha sottoscritto il maggior numero di accordi bilaterali di libero scambio di tutto il continente; è diventato membro associato del Mercosur, il mercato comune dell’America Meridionale, ma mantiene rapporti saldissimi con gli Stati Uniti, l’Unione Europea e le principali potenze asiatiche.

Ieri si è votato per il nuovo presidente della Repubblica e, per la prima volta, l’intero panorama dell’offerta politica cilena è risultato frammentato. Oltre al candidato di socialisti e comunisti, il giornalista Alejandro Gullier, si sono presentati da soli Carolina Goić, della Democrazia Cristiana, la giornalista Beatriz Sánchez, sostenuta da un fronte libertario e ambientalista, e Marco Enríquez-Ominami, ex socialista che ha fondato il Partito Progressista.

A destra, oltre all’ex presidente Piñera si è candidato José Kast, fuoriuscito dalla storica formazione pinochetista dell’UDI. I risultati sono stati spietati per il centrosinistra diviso. Sebastiàn Piñera ha ottenuto il 36,5% dei voti, vincendo il primo turno. Ciò che una volta era la Concertacion del centrosinistra, divisa in quattro diverse formazioni, ha raggiunto nell’insieme il 54%. Le spaccature nel campo della sinistra risalgono agli ultimi anni di governo della socialista Michelle Bachelet, che da un lato è stata sfiorata da diversi scandali legati alla corruzione e dall’altro non è riuscita a portare a termine alcune riforme che quattro anni aveva promesso, e che l’avevano proiettata verso la vittoria: come quella dell’università, che avrebbe dovuto porre fine all’approccio elitario introdotto dalla dittatura.

In Sud America il vento della destra torna a soffiare con rinnovata intensità soprattutto grazie alla frammentazione litigiosa della sinistra. In poche parole, la destra ha saputo trovare un leader attorno al quale provare a dare l’assalto alla Moneda, mentre il centrosinistra, che continua a essere maggioranza numerica, ma non politica, sconta il logoramento del governare, degli scandali di corruzione e del clima di litigiosità degli ultimi anni.

Al di là dei risultati, si può però concludere che, dopo 28 anni dalla transizione democratica, il Cile sta finalmente voltando pagina. Il fronte democratico, utile per tenere lontani dal governo gli eredi politici del dittatore, si è sfaldato. Come in quasi tutto il mondo, gli elettori ora stanno valutando programmi e persone: il voto utile, o il voto per il male minore, andrà definitivamente in soffitta. La destra cilena si è presentata con il suo campione convinta di vincere, e i numeri per ora la confortano; la sinistra si è presentata invece frammentata e litigiosa, con candidati che hanno opinioni contrastanti sul cammino percorso finora e sull’idea di Paese che vorrebbero.

I chiaroscuri delle elezioni di domenica sono tutti qui: da un lato finalmente la libertà di votare secondo coscienza, dall’altro la maggiore preparazione delle forze conservatrici, che hanno saputo rinnovarsi tirando fuori dal cilindro imprenditori bravi dal punto di vista mediatico, capaci di veicolare le idee di sempre in modo brillante e moderno. Inoltre queste elezioni sanciranno ulteriormente il cambiamento degli umori dei sudamericani, che dopo quanto accaduto in Paraguay, Argentina e Brasile stanno virando a destra anche in Cile. O meglio, chiariranno che sempre di più la pluralità litigiosa viene penalizzata. Una lezione che le destre di tutto il mondo hanno capito, mentre le sinistre continuano a ignorare. Sia pure con onorevoli eccezioni.

  • Autore articolo
    Alfredo Somoza
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio sabato 25/10 19:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 25-10-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve sabato 25/10 17:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 25-10-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di sabato 25/10/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 25-10-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 24/10/2025 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 24-10-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    News della notte di sabato 25/10/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 25-10-2025

  • PlayStop

    Blue Lines di sabato 25/10/2025

    Conduzione musicale a cura di Chawki Senouci

    Blue Lines - 25-10-2025

  • PlayStop

    Il sabato del villaggio di sabato 25/10/2025

    Il sabato del villaggio... una trasmissione totalmente improvvisata ed emozionale. Musica a 360°, viva, legata e slegata dagli accadimenti. Come recita la famosa canzone del fu Giacomo: Questo di sette è il più grandioso giorno, pien di speme e di gioia: di man tristezza e noia recheran l'ore, ed il travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.

    Il sabato del villaggio - 25-10-2025

  • PlayStop

    Senti un po’ di sabato 25/10/2025

    Senti un po’ è un programma della redazione musicale di Radio Popolare, curata e condotta da Niccolò Vecchia, che da vent’anni si occupa di novità musicali su queste frequenze. Ospiti, interviste, minilive, ma anche tanta tanta musica nuova. 50 minuti (circa…) con cui orientarsi tra le ultime uscite italiane e internazionali. Da ascoltare anche in Podcast (e su Spotify con le playlist della settimana). Senti un po’. Una trasmissione di Niccolò Vecchia In onda il sabato dalle 18.30 alle 19.30.

    Senti un po’ - 25-10-2025

  • PlayStop

    Stay human di sabato 25/10/2025

    Ogni sabato, dalle 17.35 alle 18.30, musica, libri e spettacoli che ci aiutano a 'restare umani'. Guida spirituale della trasmissione: Fela.

    Stay human - 25-10-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di sabato 25/10/2025 - ore 17:00

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 25-10-2025

  • PlayStop

    Radiografia Nera di sabato 25/10/2025

    Radiografia Nera è il programma che racconta le storie di cronaca e banditi che, dal dopoguerra in poi, hanno reso Milano la Chicago d'Italia. Condotto da Matteo Liuzzi e Tommaso Bertelli per la regia di Francesco Tragni.

    Radiografia Nera - 25-10-2025

  • PlayStop

    Psicoradio di sabato 25/10/2025

    Psicoradio, avviata nel 2006 dalla collaborazione tra il Dipartimento di Salute Mentale di Bologna e Arte e Salute Onlus, è una testata radiofonica dedicata alla salute mentale. Include un corso triennale per utenti psichiatrici, guidato dalla prof. Cristina Lasagni, e una programmazione che esplora temi psicologici attraverso vari registri: poetico, informativo, ironico e autobiografico. Psicoradio ha realizzato oltre 220 trasmissioni nazionali, campagne di sensibilizzazione e convegni su temi di salute mentale.

    Psicoradio - 25-10-2025

  • PlayStop

    Highlights di sabato 25/10/2025

    Il Marocco campione del mondo under-20 e la qualificazione di Capo Verde ai Mondiali 2026. Due prime volte, due traguardi che raccontano due Paesi molto diversi, accomunati dall'aver centrato due imprese calcistiche mai raggiunte prima. Ospite Alex Čizmić, giornalista freelance, autore di Kura Tawila, la prima newsletter in Italia dedicata al calcio africano.

    Highlights - 25-10-2025

  • PlayStop

    Rotoclassica di sabato 25/10/2025

    Benvenuti a Rotoclassica, programma di attualità e di informazione dedicato alla musica classica, che nasce nel 1983 alla fine di una storia della musica iniziata nel lontano 1976, subito dopo la nascita della Radio. Notizie, personaggi, concerti, anniversari, eventi, dischi, libri, film ed altro ancora che danno vita all’universo musicale classico e contemporaneo, dal centro della galassia sino alle sue estreme periferie, con una rinnovata attenzione anche per il dietro le quinte. Ideata da Claudio Ricordi, impaginata e condotta dallo stesso Ricordi e da Carlo Centemeri, si avvale del prezioso contributo di Carlo Lanfossi, Francesca Mulas, Luca Chierici, Margherita Colombo e Emanuele Ferrari che formano attualmente la redazione di musica classica di Radio Popolare. Della storica redazione hanno fatto parte anche Ettore Napoli, Marco Ravasini, Pierfranco Vitale, Luca Gorla, Giulia Calenda, Sebastiano Cognolato, Vittorio Bianchi, Giovanni Chiodi, Michele Coralli, Roberto Festa, Francesco Rossi, Antonio Polignano. Siamo da sempre felici di accogliere qualsiasi tipo di critica, contributo o suggerimento dagli ascoltatori della radio, incluse segnalazioni di notizie, concerti e iniziative.

    Rotoclassica - 25-10-2025

  • PlayStop

    Chassis di sabato 25/10/2025

    con le voci di Scott Cooper e Jeremy Allen White su "Springsteen: liberami dal nulla"; Riccardo Milani su "La vita va così"; Isabel Coixet parla di "Tre ciotole"; Elisa Amoruso regista di "Amata". Tra le uscite: "Frankenstein" di Guillermo del Toro; "Bugonia" di Yorgos Lanthimos.

    Chassis - 25-10-2025

  • PlayStop

    I girasoli di sabato 25/10/2025

    “I Girasoli” è la trasmissione di Radio Popolare dedicata all'arte e alla fotografia, condotta da Tiziana Ricci. Ogni sabato alle 13.15, il programma esplora eventi culturali, offre interviste ai protagonisti dell'arte, e fornisce approfondimenti sui critici e sui giovani talenti. L’obiettivo è rendere accessibile il significato delle opere e valutare la qualità culturale degli eventi, contrastando il proliferare di iniziative di scarso valore e valutando le polemiche sulla politica culturale.

    I girasoli - 25-10-2025

Adesso in diretta