Approfondimenti

La neolingua cancella il passato e i problemi

Al tavolino di un famoso bar che affaccia su Montecitorio, prendeva una granita Massimiliano Cencelli.

83 anni, Cencelli è la incarnazione della Prima Repubblica, con il suo metodo di spartizione del potere diventato perfino un modo di dire. Il papà del mitico ‘manuale Cencelli’ mangiava la granita e osservava il Palazzo con aria soddisfatta. Dopo che il suo nome per anni è stato associato ai vizi politici del passato, si godeva lo spettacolo dei paladini del nuovo che si dibattevano nella guerra per le poltrone, affermando al tempo stesso di essere disinteressati alle poltrone.

Forse, oggi, se Cencelli entrasse nel Palazzo invece che stare fuori a mangiare la granita, potrebbe dare un contributo per sbrogliare una matassa di interessi di potere, una durissima battaglia per le poltrone che viene dissimulata senza timore di contraddizione usando le parole in maniera disinvolta. Più si ambisce alle poltrone, più si ripete: “non siamo interessati alle poltrone”.

Il nodo non sciolto di chiama ancora Di Maio. Il cosiddetto ‘capo politico’ del Movimento 5 Stelle non cede, continua a chiedere per sé il ruolo da vicepremier.

Al di là delle dichiarazioni ufficiali, dei sorrisi degli ottimismi, delle assunzioni di responsabilità affermate nelle pubbliche dichiarazioni; al di là del tentativo del presidente incaricato Giuseppe Conte di volare alto, tanto alto da spingersi a parlare di ‘nuovo umanesimo’, il tema è sempre il potere.

Di Maio non vuole rinunciare al potere accumulato quando era al governo con la Lega.

Il perché lo abbiamo spiegato diverse volte: Di Maio è uno sconfitto assieme a Salvini, perché aveva investito tutto sul rapporto con la Lega e con Salvini, ci credeva. Avrebbe voluto le urne ma si è scontrato con il suo stesso Movimento, con i gruppi parlamentari che a votare non ci voglion tornare. E ancora una volta le parole, la neolingua, cercano di far credere l’opposto. Le parole dei grillini dicono: ‘chi tocca di Maio tocca tutto il Movimento’, e in più ‘noi siamo monolitici, non ci sono differenze tra noi’. L’opposto della verità.

“Così tu mi distruggi” avrebbe detto Di Maio a Beppe Grillo in una drammatica telefonata ieri sera dopo che il comico ha scritto un post con cui lo metteva in un angolo.

In questo momento, nella partita del Governo, ci sono due grandi mediatori in gioco: il primo è il presidente incaricato, Giuseppe Conte, con cui Di Maio non ha un rapporto sereno.

E il secondo è il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che viene descritto come attivo in queste ore. Con discrezione, ma attivo. Del resto, ha conferito a Conte il mandato e facendolo gli ha spiegato che, questa volta, non può fallire. Anche i più ottimisti nel Pd adesso non negano che il problema esista, pur dicendo “alla fine troveremo una soluzione”.

Quella che circola di più è che alla fine Giuseppe Conte decida di non avvalersi della figura del vicepremier, ripristinando quella di sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Ruolo più tecnico, con meno visibilità, che a quel punto potrebbe andare a un terzo oppure a Di Maio e a un rappresentante del Pd, poi ciascuno si giocherebbe la partita della propaganda per intestarsi un successo politico. Di Maio potrebbe continuare a dire che non è cambiato niente, il Pd che non ha ceduto.

La propaganda è cruciale. C’è una cosa che sorprende, e inquieta, nelle parole del presidente incaricato Conte, e in quello dei rappresentanti del Movimento 5 Stelle. La convinzione, la determinazione, la assoluta mancanza di sbavature, incertezze, incrinazioni nel linguaggio con cui hanno semplicemente cancellato il passato. Il cambio di campo più repentino e radicale della storia della Repubblica è narrato come se fosse stato condotto in perfetta coerenza. “Vogliamo fare il taglio delle tasse sul lavoro, il cuneo fiscale” hanno detto. Fino a 30 giorni fa, al posto di ‘cuneo fiscale’ dicevano ‘flat tax’. Concettualmente, l’opposto. Del resto, pure il ‘nuovo umanesimo’ citato da Giuseppe Conte-bis come cardine della sua azione è concettualmente, ideologicamente l’opposto del nazionalismo sovranista di cui era protagonista il governo Lega-Movimento 5 Stelle guidato senza esitazioni da Giuseppe Conte fino a poche settimane orsono.

Ma è il passato. Un passato che è come se non fosse mai esistito

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 30/12 12:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 30-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 30/12 15:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 30-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 29/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 29-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 24/12/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 24-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Musica leggerissima di martedì 30/12/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 30-12-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di martedì 30/12/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 30-12-2025

  • PlayStop

    Austerità, armi, aiuti alle aziende, stretta alle pensioni: la manovra per il 2026 è legge

    Una legge di bilancio nel segno dell’austerità e nell’ottica del riarmo. La manovra economica del Governo Meloni è arrivata all’approvazione definitiva ed è confermato il profilo del testo già emerso nelle scorse settimane, con in più l’inserimento - nell’ultima fase - di aiuti alle aziende e di una stretta sulle pensioni. Ne abbiamo parlato con Mario Pianta, professore di politica economica alla Scuola Normale Superiore a Firenze e tra i fondatori della campagna Sbilanciamoci. L'intervista di Andrea Monti.

    Clip - 30-12-2025

  • PlayStop

    Absolute Beginners - ep.2 Non li hanno visti arrivare

    Zohran Mamdani a New York ma anche Katie Wilson nuova sindaca di Seattle o Sisse-Marie Welling eletta da poco sindaca di Copenhagen. Sembrano tutti spuntati dal nulla, esordienti della politica millennials con in comune la matrice socialista. È la nuova generazione progressista che si sta prendendo la scena, cambiando linguaggio. E puntando su una cosa sopra tutte: il diritto alla casa.

    A tempo di parola - 30-12-2025

  • PlayStop

    La conversazione: Massimo Cirri

    Incontri radiofonici con autori, musicisti, giornalisti, personaggi del mondo della radio e della televisione. Il tempo lungo di una conversazione per raccontare storie, biografie, progetti e mondi. Dal lunedì al venerdì, dalle 10.35 alle 11.30 fino al 3 gennaio

    La conversazione - 30-12-2025

  • PlayStop

    La Global Sumud Flotilla e l'ondata di manif - 30/12/2025 - ore 10:00

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 30-12-2025

  • PlayStop

    Radiosveglia di martedì 30/12/2025

    Radiosveglia è il nostro “contenitore” per l’informazione della mattina. Dalle 7.45 alle 10, i fatti del giorno, (interviste, commenti, servizi), la rassegna stampa, il microfono aperto, i temi d’attualità. E naturalmente la musica. Ogni settimana in onda uno dei giornalisti della nostra redazione

    Radiosveglia – Prima parte - 30-12-2025

Adesso in diretta