Approfondimenti

La guerra in Afghanistan, l’endorsement del Financial Times a Draghi, gli incendi nel mondo e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di giovedì 12 agosto 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. I talebani stanno entrando a Kandahar e hanno già preso Herat: così la guerra in Afghanistan sta riportando al potere gli integralisti islamici. La Sicilia brucia ancora, oggi la situazione più grave è in Aspromonte, provincia di Reggio Calabria. Le fiamme devastano Grecia e Algeria mentre in Siberia è in corso quello che è stato definito da Greenpeace “il più grande incendio della storia del pianeta”. Arriva un pieno endorsement del Financial Times al premier Mario Draghi: deve restare al governo almeno fino al 2023. Tre donne uccise in due giorni, aumenta ancora il drammatico conto dei femminicidi. Il calcio firmato Amazon è arrivato in Italia. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

Draghi deve restare fino al 2023. E Mattarella un anno in più

Mario Draghi deve restare a Palazzo Chigi almeno fino alla fine della legislatura, nel giugno del 2023. E Mattarella accetti di rimanere un altro anno al Quirinale, in modo che lo stesso Draghi ne prenda il posto tra due anni. Quello che fino a ieri era soltanto uno degli scenari politici per l’Italia, da oggi è di fatto la richiesta ufficiale della comunità finanziaria ed economica europea, avanzata attraverso il suo settimanale, il Financial Times. Le voci sulle pressioni per un reincarico a Mattarella fino al 2023 si erano già rincorse in questi mesi nei palazzi romani, La Stampa, Repubblica e altri media ne avevano dato conto, ma l’endorsement pubblico della comunità economica finanziaria europea cambia le cose ed è probabilmente destinato a diventare il tormentone politico d’autunno – il mandato di Mattarella, lo ricordiamo, scade tra meno di sei mesi.
Ma vediamo prima di tutto, con alcuni brevi stralci, che cosa ha scritto il Financial Times.

Ma questa prospettiva – richiesta dall’economia, dalla finanza e dalla cancellerie europee – è quella migliore per il Paese? Il dibattito è aperto e anche nei prossimi giorni Radio Popolare lo porterà ai suoi microfoni e tra i suoi ascoltatori. In questo giornale radio, iniziamo dando la parola a due economisti di parere opposto, Roberto Perotti ed Emiliano Brancaccio.

Sentiamo cosa dice Roberto Perotti, docente di Economia alla Bocconi di Milano:

Questa la replica di Emiliano Brancaccio, docente di Economia all’università del Sannio e saggista:

In questo quadro quali sono i compiti della sinistra? Lo abbiamo chiesto al presidente emerito dell’Anpi, Carlo Smuraglia, che oggi compie 98 anni.

Anche la Grecia è in fiamme

Gli incendi continuano a divampare anche in Algeria, dove hanno causato la morte di almeno 69 persone. Anche in Siberia, il luogo più freddo della terra, le fiamme distruggono e devastano le foreste, in quello che viene definito da greenpeace “il più grande incendio del mondo”. Anche in Grecia la situazione è sempre più delicata. Almeno 100mila ettari di foreste e campi agricoli sono stati distrutti dalle fiamme in meno di 2 settimane. La situazione più grave è quella dell’isola di Evia, la seconda del paese per dimensioni, e del peloponneso centrale, dove l’intensità del fuoco non accenna a diminuire.Abbiamo sentito il giornalista Dimitri Deliolanes.

I talebani e la conquista di Kandahar

“Kandahar è caduta”. Poco fa i talebani hanno annunciato di aver conquistato la città, la seconda per importanza in Afghanistan. La notizia ancora non è stata confermata dai media locali, ma potrebbe essere questione di tempo. Intanto i taleban hanno preso anche Ghazni e Herat, già base della missione militare italiana, costata oltre 8 miliardi di euro e 53 soldati morti. Con la caduta di queste due città, i talebani intensificano ulteriormente la pressione su Kabul, che secondo l’intelligence usa potrebbe cadere in 3 mesi.
Continuano intanto i negoziati a Doha, in Qatar, per trovare un accordo e porre fine all’offensiva. Secondo indiscrezioni, il governo di Kabul avrebbe offerto ai talebani di condividere il potere in cambio della fine delle violenze. I combattimenti a Kandahar, come dicevamo, sarebbero ancora in corso, ma la sua caduta avrebbe un significato importante per i talebani. Ne abbiamo parlato con Alberto Negri, giornalista esperto dell’aerea, ex inviato di guerra.

Perché secondo Salvini il sottosegretario Durigon è “bravissimo”

(di Alessandro Braga)

Un colpo a Durigon, per darne uno anche a Matteo Salvini. L’uscita del sottosegretario leghista sull’intitolazione a Arnaldo Mussolini del parco di Latina ha provocato reazioni forti, anche all’interno della Lega. Da Zaia a Giorgetti, passando per Calderoli, sono non pochi i colonnelli leghisti che vorrebbero punire Durigon. Il leader, Salvini, lo difende. Dopo una settimana di silenzio, se n’è uscito con un placido, “nessuna nostalgia del passato, è bravissimo, il padre di quota 100”. Ma perché Salvini lo difende? E perché Giorgetti e Zaia invece non avrebbero problemi a farlo fuori? Perché colpire Durigon vuol dire indirettamente colpire Salvini. Il sottosegretario è uno dei fedelissimi salviniani. Approdato alla Lega nell’era della svolta nazionalista, incarna perfettamente il prototipo del nuovo leghista, quello che non ha mai avuto simpatie secessioniste e anzi ama il nazionalismo più spinto. Amico dei neofascisti, ha in qualche modo preso il posto di Mario Borghezio nel fare da trait d’union tra i leghisti e i movimenti di estrema destra, non solo locali ma anche internazionali. Più prosaicamente, nella campagna elettorale del 2018 ha sostenuto Salvini, da vicesegretario dell’Ugl, garantendogli appoggio, anche organizzativo e economico. Per questo Salvini lo difende strenuamente. Per le stesse ragioni Giorgetti e Zaia non lo amano. Punire Durigon lancerebbe un segnale alla base storica della Lega, quella degli imprenditori del Nordest, quelli della flat tax e dell’indipendentismo (almeno finanziario): non vi abbiamo abbandonati. Quelli, per intenderci, che vedevano in Maroni un buon punto di riferimento e che si sono trovati orfani dopo l’ascesa di Salvini. E che magari non vedrebbero male un avvicendamento al vertice del partito.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Tornano oltre quota 30.000 i contagi da coronavirus alimentati dalla variante Delta nel Regno Unito, raggiungendo nelle ultime 24 ore i 33.074 su una base di tamponi quotidiani peraltro in ascesa a quasi 900.000; ma continuano a calare i morti, indicati oggi a 94 contro 104 di ieri. Lo certificano i dati ufficiali di giornata, confermando inoltre un assestamento del totale dei ricoveri ospedalieri per Covid sotto la soglia complessiva dei 6.000 pazienti.

Foto | Le foreste di Krasnojarsk, una città della Russia siberiana centrale

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    Da nove giorni il menù alle mense scolastiche milanesi è sempre lo stesso: riso in bianco e pollo ai ferri. Ma solo per qualcuno: i bambini e le bambine con celiachia, o che seguono una dieta etico religiosa o dedicata a causa di allergie alimentari. Una conseguenza dell’attacco informatico subito da Milano Ristorazione il 24 novembre, che ha interessato il sito e i canali d’informazione della società che eroga i pasti nei nidi d'infanzia e nelle scuole cittadine. In un post su Facebook, Milano Ristorazione aveva parlato di “qualche probabile variazione ai menù previsti e alle diete speciali, temporaneamente gestite tramite un menù semplificato per garantire il pieno rispetto degli standard di sicurezza previsti”. Senza però contattare i diretti interessati. Rosa è la mamma di due bambine celiache che frequentano due scuole milanesi. L'intervista di Chiara Manetti.

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