
Su uno dei rari mezzi della linea 90 vuoto, 11 e 10 del mattino di ieri, la tranquillità è rotta dalla voce dell’autista, che dall’interfono intima a una signora dalla pelle più scura della mia: Se vuoi salire chiudi subito il passeggino, lo dice il regolamento.
La donna sale e va verso la testa del filobus, verso l’autista.
Alla fermata successiva mi accorgo che un passeggero ha preso il passeggino e lo sta scaricando a terra. La donna è seduta su un sedile con il bambino in braccio. Corro immediatamente e cerco di capire. Una passeggera mi dice che il passeggino non si chiude. “E volete buttare giù da un autobus una donna in difficoltà con un bambino?” . L’autista mi urla che il regolamento parla chiaro, deve chiudere il passeggino. Gli chiedo che fastidio può dare un passeggino su un mezzo vuoto. Ma la signora su pressione del passeggero a terra, scende. Le porte si chiudono e il mezzo riparte. Dico ad alta voce agli altri passeggeri che questa è cattiveria, che si sarebbe potuta trovare una soluzione, senza lasciare una donna e un bambino per strada. Un uomo risponde alle mie obiezioni che le regole vanno rispettate. E se fosse stata sua figlia? Le regole si rispettano, ripete, mentre tutti stanno zitti, a testa bassa. Inclusi gli altri stranieri, cui è stata impartita una bella lezione.
Prima di scendere domando ad alta voce se la stessa cosa fosse capitata a me, bionda e con gli occhi azzurri, si sarebbe trovata una soluzione o sarei stata sbattuta giù da un autobus.
Atm mi ha contattata dopo che ho reso nota questa vicenda, ribadendo che il regolamento prevede che i passeggini sui mezzi senza pedana vadano chiusi, che provvederanno a parlare con l’autista per capire se situazioni analoghe si possano gestire in modo diverso.
E’ proprio questo il punto. Altri autisti contattati da noi ci hanno detto che è possibile valutare volta per volta le circostanze e non è necessario costringere a scendere le persone che non possono applicare alla lettera le norme. Con l’aiuto di tutti si può evitare che il rispetto delle regole, pensate per salvaguardare le persone, diventi una clava che possa essere usata contro i più deboli.