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Junker, un’app per la raccolta differenziata

Cassonetti dei rifiuti e campane del vetro, della carta e della plastica stanno sparendo da diverse città della Lombardia. Non perché non si faccia più la differenziata, ma perché molti Comuni stanno ampliando la raccolta a domicilio. Oggi si è iniziato dai quartieri di Pavia appena fuori dal centro storico, in alcuni quartieri di Brescia e si è finito di togliere i cassonetti a Lodi. La raccolta porta a porta è più igienica e permette percentuali di differenziata molto più alte: dove la si fa già, si è passati dal 30 al 65 per cento.

Per aiutare nella raccolta differenziata alcuni Comuni del milanese stanno usando Junker, un’applicazione per il cellulare che dà indicazioni su cosa buttare dove e quando.

Noemi De Santis, insieme alla sorella Benedetta, è socia fondatrice della Junko, la società che ha sviluppato il progetto.

“La nostra app ha un anno. L’abbiamo sperimentata prima in Emilia Romagna, adesso ci stiamo allargando ad altre regioni, compresa la Lombardia, con ottimi risultati. La si può scaricare su Google Play e su Apple Store, quindi è disponibile sia per smartphone Apple sia Android”.

Come funziona la app Junker?

“Junker riconosce il codice a barre dei prodotti, basta inquadrarlo. La nostra piattaforma riconosce esattamente il prodotto che dobbiamo smaltire, lo associa ai materiali di cui è composto e restituisce all’utente informazioni su come, dove e quando smaltirlo, in base alle regole che vengono applicate nel proprio Comune. Per fare questo, il prodotto viene localizzato tramite Gps. Nel caso in cui la richiesta d’informazioni da parte di un utente arriva da un Comune che non abbiamo ancora censito, basta inviarci una richiesta e aggiungiamo rapidamente le informazioni”.

Quali sono i prodotti su cui c’è maggiore richiesta d’informazioni?

“Confezioni di biscotti e di prodotti da forno, in generale; sacchetti del caffè macinato e tetrapack (succhi di frutta e latte)”.

Come avviene la vostra collaborazione con i Comuni?

“La app Junker è gratuita, sempre e ovunque, per tutti gli utenti. I Comuni invece si abbonano alla nostra piattaforma e noi li aiutiamo a diffondere infomazioni di servizio: i calendari della raccolta differenziata, per esempio. La app ci dà anche la possibilità di mettere in contatto utente e Comune con il “servizio di segnalazione degrado”: vedo un cassonetto rotto o rifiuti abbandonati per strada, lo segnalo tramite la app e il Comune, o il gestore, sanno dove intervenire. Infine, con i dati che raccogliamo periodicamente, inviamo statistiche ai Comuni, in modo che possano ottimizzare il servizio”.

Ascolta qui l’intervsita di Silvia Giacomini a Noemi De Santis

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    Teatro. La rivoluzione delle "piscinine" milanesi vista da due piccioni in crisi esistenziale Al Teatro della Cooperativa, a Milano ha debuttato in prima nazionale "Lo sciopero delle bambine", in scena Rita Pelusio e Rossana Mola di PEM Habitat Teatrali, compagnia che porta avanti una ricerca artista che declina contenuti civili e ironia. Lo spettacolo, con la regia di Enrico Messina, racconta una storia avvenuta a Milano nel 1902, quando le “piscinine”, che in dialetto meneghino significa “piccoline”, bambine, tra i sei e i tredici anni, che lavoravano senza diritti, sfruttate e sottopagate, ebbero la forza di scioperare e, per cinque giorni, fermare l’industria della moda della città. A raccontare la vicenda delle piscinine in scena sono due piccioni, due creature che abitano le piazze, le cui parole rispecchiano lo sguardo dei contemporanei, spesso stanchi e disillusi davanti alle sfide della storia. Nella trasmissione Cult Ira Rubini ha intervistato l’attrice Rita Pelusio.

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