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“Abbiamo trovato centinaia di migranti”

Oggi la Marina Militare tiene una conferenza stampa per fare il punto sul recupero dei corpi dal peschereccio affondato nel canale di Sicilia il 18 aprile 2015. Nei mesi scorsi il relitto è stato agganciato e a inizio luglio è cominciata l’estrazione dei resti delle vittime. José Sudano ha partecipato alle operazioni da coordinatore regionale dei vigili del fuoco della Cgil.

“Dentro l’imbarcazione c’erano moltissimi corpi – ci dice -. Nei mesi scorsi si è parlato di almeno 700 persone a bordo. Non dico quante ne abbiamo recuperate, perché non mi compete e perché in parte questo dato non è esattamente definibile. Di sicuro abbiamo trovato diverse centinaia di cadaveri”.

Ascolta José Sudano ai microfoni di Andrea Monti

Il numero delle vittime

Chiediamo al vigile cosa ha visto quando è entrato nel relitto. “Ci sono elementi identificativi facilmente intuibili: capisci se un indumento era indossato da un adulto, se un accessorio apparteneva a una donna… Percepisci l’odore, direi la puzza della disperazione, ma non è uno scenario da barca degli orrori, come qualcuno ha detto. Si tratta di persone come noi”. Un obiettivo dell’operazione è dare un nome alle vittime. “Da inizio anno sulle coste siracusane sono sbarcati 70mila migranti. Il punto è andare oltre i numeri, riuscire a ricostruire le identità, le storie. Noi vigili siamo consapevoli di aver contribuito a far sì che questo succeda per il maggior numero possibile delle persone che erano sul peschereccio. La gente deve sapere chi erano”.

Ascolta José Sudano ai microfoni di Andrea Monti

Nessuna barca degli orrori

L’impressione è che nelle parole di Sudano ci sia il senso profondo di questo recupero. “Se tutti potessero vedere le cose coi propri occhi, il mondo sarebbe diverso. Non dico assistere a quello che abbiamo fatto, ma avere un contatto il più possibile diretto. Spero che il relitto non sia distrutto e abbia una collocazione museale. Quando tocchi le situazioni con mano la prospettiva cambia. Ti rendi conto che sei di fronte a persone come te e che sei solamente molto più fortunato perché sei nato in un posto differente”.

Ascolta José Sudano ai microfoni di Andrea Monti

Il senso dell’operazione

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    Andrea Monti
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    L’esercito israeliano ha lanciato questa notte l’invasione di terra su Gaza City. Da ieri i carri armati sono entrati nel cuore della principale città della striscia, e i bombardamenti hanno colpito senza sosta strade, case, infrastrutture. Da questa mattina, i morti sono 89. Centinaia di migliaia di persone vivono ancora nella città. Migliaia di persone stanno invece cercando di fuggire, in un esodo verso un sud che non ha più spazio per ospitarli. Il servizio di Valeria Schroter.

    Clip - 16-09-2025

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    Esteri di martedì 16/09/2025

    1) “Gaza brucia di fronte al suo mare, testimone della sua tragedia”. L’esercito israeliano ha lanciato l’offensiva di terra sulla principale città della striscia. L’esodo in mezzo alle bombe. Quasi 90 i morti da questa mattina. (Valeria Schroter) 2) Israele come Sparta. Mentre l’ONU stabilisce che quello in corso a Gaza è genocidio, Netanyahu ammette l’isolamento internazionale e dipinge un futuro di autarchia e guerra permanente. (Anna Foa, Eric Salerno) 3) Gli Stati Uniti continuano a colpire il Venezuela. Trump punta a rovesciare il regime di Maduro con la scusa della lotta al narcotraffico. (Alfredo Somoza) 4) Cinquant’anni fa l’indipendenza della Papua Nuova Guinea. Il paese oggi è vittima della maledizione della ricchezza e rischia di finire ostaggio di un nuovo braccio di ferro tra occidente e Cina. (Chawki Senouci) 5) Spagna, l’estrema destra torna a riunirsi a Madrid. Il primo passo verso una grande alleanza di tutte le destre europee. (Giulio Maria Piantadosi) 6) Rubrica Sportiva. Julia Paternain, la maratoneta uruguayana entra nella storia vincendo la prima medaglia ai mondiali di atletica per il paese sudamericano. (Luca Parena)

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    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

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    Le Guthrie Family Singers portano avanti il messaggio di umanità del nonno Woody

    “E’ stato bello rendersi conto che la figura di Woodie Guthrie è ancora molto viva anche fuori dagli Stati Uniti”, racconta Sarah Lee, nipote dell’icona folk americana. “Le problematiche di cui cantava lui ottant’anni fa sono ancora attuali”, riferendosi al tema dell’immigrazione e alla difficile situazione al confine con il Messico. Con la sua musica Woody Guthrie "affrontava un concetto molto basilare di umanità e speranza, ovvero il trattare le persone come persone, aiutandosi a vicenda nei momenti di difficoltà": lo stesso messaggio che ora le Guthrie Family Singers vogliono portare avanti. Ascolta l’intervista di Elisa Graci alle Guthrie Family Singers.

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    Poveri ma belli di martedì 16/09/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Volume di martedì 16/09/2025

    Iniziamo parlando del festival Coachella 2026 di cui è appena stata annunciata la lineup e ricordando Victor Jara, cantautore cileno simbolo della canzone sociale e di protesta che scomparse oggi 52 anni fa durante la dittatura Pinochet. Proseguiamo con il mini live in studio delle Guthrie Family Singers, trio di discendenti di terza e quarta generazione dell'icona folk americana Woody Guthrie. Nell'ultima parte accenniamo al concerto di raccolta fondi per la Palestina del 18 settembre, organizzato a Firenze da Piero Pelù, e ricordiamo la stella del cinema Robert Redford appena scomparsa.

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